18 febbraio 2015

FELICI DA FARE SCHIFO




Myspace è stato il mio primo social network, la prima finestra sul mondo. Dalla scrivania della mia doppia da lavoratore in stage - o se ti andava bene a progetto per un mese -, avevo modo di interfacciarmi con ciò che accadeva in giro per il globo, conoscere  - virtualmente - persone e musica. Si, perché alla fine, per i musicofili, Mypace sfiorava la perfezione; un sacco di giovani gruppi con la voglia di emergere caricavano sulle loro pagine canzoni, demo, provini. Al resto ci pensava il passaparola. Un mio amico conterraneo, infatti, mi suggerì di ascoltare un giovane che stava muovendo i primi passi nel mondo della discografia. "Secondo me ti piace" disse, "Dagli un ascolto". Non si sbagliava.

               LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA - TORINO 7 FEBBRAIO 
                                                      di Vito Possidente

17 febbraio 2015

LE 20 COPERTINE ITALIANE PIU' BELLE




Che rumore fa un libro che ti ruba il fiato? Che rumore i tuoi occhi la prima volta che hanno visto l'oceano? Lo stesso rumore che fa il primo amore, lo stesso di una donna che ti sfugge e sai che non la rivedrai più, lo stesso delle parole commosse di tuo nonno mentre ti racconta di come evitò di andare in guerra. E' lo stesso di una bella copertina, che riesce a regalare meravigliose colonne sonore anche a dischi bruttini. Perché alcune cose sanno come assordare rimanendo in silenzio. 

             LE COVER PIU BELLE DELLA NOSTRA MUSICA di Antonello Vanzelli

15 febbraio 2015

SANREMO 2015 - LE PAGELLE DI FINE FESTIVAL




Carlo Conti ha riconciliato Sanremo con gli ascolti, non con la buona musica. Dovrebbe essere il Festival della Canzone Italiana, e invece è diventato la succursale malfamata dei vari talent show televisivi. Se penso ad un Sanremo recente da ricordare, torno con la mente al 2013: Elio e le Storie Tese, Max Gazzè, Daniele Silvestri, Marta sui Tubi, Almamegretta... Quest'anno invece è stata una sarabanda di personaggi della profondità di una pozzanghera. I numeri sono impietosi e i dati di vendita dei sanremesi - vedendo anche i pre-order - non si preannunciano entusiasmanti. La discografia boccheggia, e godo nel vederla piangere perché è causa del suo male.

                                    VINCITORI E VINTI di Antonello Vanzelli

13 febbraio 2015

SANREMO 2015 - LE PAGELLE DELLE COVER




Qualcuno ha detto che il Sanremo di Carlo Conti è una versione deluxe del suo "I Migliori Anni" e non si è discostato troppo dalla verità, ancor più dopo la serata di ieri. Lui tira dritto, forte dell'ennesimo pieno d'ascolti (anche ieri share del 50%, davvero un signor risultato), ma l'elettrocardiogramma emozionale è piatto. Intendiamoci, i Festival di Pippo Baudo erano calibrati al millesimo - persino le cadute, le gaffe e i finti suicidi -, ma si aveva una sensazione di calore. Qui si respira gelo e meccanicità. Per fortuna Luca e Paolo hanno portato brio, quello che nelle cover si è visto col contagocce.

                                  LA TERZA SERATA di Antonello Vanzelli

12 febbraio 2015

SANREMO 2015 - PROMOSSI E BOCCIATI




Sanremo lo aspettavo, l'ho sempre aspettato. Ma quell'anno in tv - parliamo del 1995 - c'era "The Tommyknockers - Le creature del buio", tratto da un romanzo di Stephen King e io al Re non ho mai saputo dire di no. Mi faceva compagnia mio padre, da sempre poco interessato al carrozzone festivaliero, lui che non si è mai smosso dai Dire Straits, da Joe Cocker, dai Creedence Clearwater Revival, da Battisti e da Nicola Di Bari (...). Però ero curioso di ascoltare Max Pezzali con "Senza Averti qui" e lo costrinsi a cambiar canale. Il suo commento fu lapidario: "Ammazza che chiavica, è uguale dall'inizio dalla fine!". Come dargli torto, quello è sicuramente un episodio minore della sua carriera. Quest'anno di commenti lapidari così ne ho letti tanti, e non posso pensare sia tutta gente che ascolta solo Dire Straits e Nicola Di Bari. Più facile che tante canzoni siano semplicemente brutte.

                              LA SECONDA SERATA di Antonello Vanzelli

11 febbraio 2015

SANREMO 2015 - PROMOSSI E BOCCIATI




Sanremo a me ricorda il divano di casa, il camino acceso, il vecchio televisore col telecomando scassato e Tv Sorrisi e Canzoni aperto davanti coi testi delle canzoni. Poi ritagliavo quelli dei pezzi che preferivo e li incollavo sul diario. Poco tempo fa ho ripreso in mano una preistorica Smemoranda e ci ho trovato Amedeo Minghi. Gioventù bruciata.
Sanremo per me è il piacere di ascoltare una canzone li, in quel momento e per la prima volta, e vedere l'effetto che fa. Le vallette, i siparietti, la scenografia a me non interessano affatto. Sono le canzoni che fanno la differenza tra un Sanremo brutto e uno da ricordare. Ma quest'anno, di canzoni da attaccare al diario mi sa ce ne saranno ben poche.

                    SANREMO 2015 - LA PRIMA SERATA di Antonello Vanzelli

6 febbraio 2015

CANZONI E PUBBLICITA'




Non sono mai stato un beone. Non amo la birra o i superalcolici, ma ogni tanto mi gusto un lussurioso bicchiere di vino, quello si. Gli amici, del resto, mi hanno spesso preso in giro per le mie serate a gustare la cedrata Tassoni o un the shakerato al bergamotto (e qui ci starebbero bene le risate stile "I Robinson"). Così, quando è uscito il penultimo singolo di Cesare Cremonini, non ho per nulla afferrato il senso di quel curioso titolo. Poi, capitato per caso in un ristorante di provincia, alle spalle della cassa ho notato una bottiglia di vodka Grey Goose e ho capito di non aver capito. Del resto da Cremonini dovevo aspettarmelo, non era certo la prima volta...

               VODKA, SIGARETTE E VECCHIE RUGGINI di Antonello Vanzelli

4 febbraio 2015

"FUORICAMPO" - THEGIORNALISTI




Ci sono particolari che delineano un'epoca forse ancor più delle persone. Puoi anche conoscere tutti i dialoghi di The Walking Dead, ma viversi X-Files, Twin Peaks, Mork e Mindy o Il principe di Bel Air è stata un'altra cosa. E poi ci sono i film, piccoli ritratti entrati nell'immaginario, con personaggi che non ci sono più, i Mario Brega, la Sora Lella e i Mario Carotenuto, caratteristi diventati protagonisti senza tempo. Se penso agli Anni '80 penso a loro, e soprattutto ai film di Carlo Verdone. Non c'erano gli smartphone o internet, erano anni di viaggi in Polonia, di concerti di Dalla, di bambacioni e burini, di finti preti e tragicomici contapalle. E quando trovi un album che ti fa rivivere quel mood e quelle atmosfere ti senti felice come quando rivedi "Borotalco" per l'ennesima volta e ridi ancora.

                                  QUANTA BELLEZZA di Antonello Vanzelli

2 febbraio 2015

A NIGHT AT THE OPERA DA 1000€




Massimo è un caro amico e collega, che nel tempo libero si diletta a strimpellare la chitarra. Tempo fa, in occasione del passaggio in Italia di "We will rock you", il musical basato sulle canzoni dei Queen, ebbe modo di incontrare Brian May. Una grande emozione, rimase senza parole al cospetto di una delle leggende del rock. May fu molto carino e gentile con tutti, a quel che mi raccontò Massimo. Peccato che nell'ultimo periodo il riccioluto guitar hero non abbia dato il meglio di se sui social, spesso rispondendo con toni davvero poco educati alle rimostranze di alcuni fan riguardo le ultime mosse della "Regina", vedi Adam Lambert come nuovo vocalist, nuovo tour e ennesimo Greatest Hits. Come mai tanto nervosismo? Si vocifera che la nuova formazione non stia dando il meglio di sè on stage, e l'ultimo cd è stato un flop nelle vendite. Certo, vedere che la band continua a provare con ogni mezzo a succhiare soldi non gli rende onore e ad essere arrabbiati dovrebbero essere i fan. Basta andare su Ticketone per farsene un'idea...

            CRAZY LITTLE THING CALLED MONEY di A. Vanzelli e A. Chimenti