Non sono uno che si sbilancia facilmente su una band, men che meno su un artista emergente, ma questa volta non potevo rimanere inerte di fronte a tanta classe, soprattutto se espressa da un ragazzo appena ventenne.
Ero in auto, appena uscito dal lavoro, e Virgin Radio stava proponendo un pò di hits britanniche, fin quando non è arrivata "A song about love" di Jake Bugg. Non conoscevo praticamente nulla di suo, ma rimasi subito incuriosito dalla linea vocale di impatto, e nello stesso tempo delicata ed elegante.
Una volta arrivato a casa, ho cercato tutte le informazioni possibili su Jake e i suoi singoli youtubiani, e da allora è stato amore.
Ha suonato di spalla a Noel Gallagher, ex leader degli Oasis, in un recente tour e ha già vinto numerosi premi, con un sound che allo stesso tempo ricorda Paul Simon e Bob Dylan, con una leggera ventata di freschezza. Insomma, sono tre settimane che non ascolto altro.
Due gioiellini di album alle spalle ("Jake Bugg" del 2012 e "Shangri-La" dello scorso anno), che scorrono alla grande in ogni occasione della giornata e che reimangono impressi in mente sin dal primo ascolto.
Ignoro cosa pensi la critica in merito a questo talento, ma mentre scrivo sono sempre più sicuro che farà strada, ed in ogni caso glielo auguro. Avanti così, Jake!
1 commento:
Smaccatamente derivativo ma davvero talentuoso. Ottimi entrambi i suoi dischi.
Posta un commento