30 marzo 2015

SESSO, DROGA E LEGGENDE METROPOLITANE




Avevo appena passato i 18, al liceo combattevo con i professori per uno sputacchiato 6 e Lady D aveva appena lasciato i suoi sogni in un tunnel. E come lei stava salutandoci anche Videomusic, per lasciar spazio prima a TMC2 e poi a MTV (due tristi surrogati), ed è lì che vidi "The Memory Remains", il nuovo video dei Metallica. Tinte scure e asfittiche, primi piani fuori fuoco, una giostra impazzita a far rotolare immagini e hard rock. Non certo i grandi Four Horsemen dei bei tempi - "ReLoad" è uno dei loro episodi minori - ma quella donna, la sua nenia ipnotica, i suoi capelli platino e gli occhi celeste lago riuscirono ad ammaliarmi. C'era un collegamento tra lei e la canzone, che parlava di una celebrità caduta nell'oblio e finita sul ciglio della pazzia? Si, ma lo scoprii solo dopo: Marianne Faithfull era stata una delle icone del rock, una delle più trasgressive e chiacchierate di sempre...

           LASCERESTE USCIRE VOSTRA FIGLIA CON UN ROLLING STONES? 
                                                     di Antonello Vanzelli

26 marzo 2015

SERGIO CAPUTO VS RADIO 105



"Sticky Fingers" degli Stones, "Dark Side of the Moon" dei Pink Floyd, i Doors... Ho ancora negli occhi la scena in cui Freccia, Tito, Boris e Iena portano i loro vinili a Bruno: RadioFreccia ha bisogno di nuova grande musica. Luciano Ligabue tratteggiò alla perfezione quel periodo storico in cui in tutta Italia nacquero le prime radio libere. Era il 1976 e la Corte Costituzionale ruppe il monopolio Rai, liberalizzando le trasmissioni radio. Dopo le prime scintille rivoluzionarie, però, sembra che oggi si sia tornati indietro, come i gamberi. Dove sono finite le radio libere? Sparite. Le emittenti sono tutte troppo simili tra loro e con palinsesti omologati. Se n'è accorto anche Sergio Caputo, che non ci ha visto più...

                LA DERIVA DEI NETWORK RADIOFONICI di Antonello Vanzelli

25 marzo 2015

COLPI DI SFIGA E DI PING PONG




Le scoperte musicali arrivano nei modi più disparati: dal consiglio di un amico, dai social, ma anche da una canzone ascoltata al volo in radio. A volte la scintilla scocca grazie ad una cover sconosciuta di un artista che amo, altre dalla colonna sonora di un telefilm o di una pubblicità. Nel caso dei Thegiornalisti è andata diversamente: tutto è nato grazie alla copertina di un loro disco. Si, proprio quello che non si dovrebbe mai fare per giudicare un libro o un album è stato ciò che mi ha incuriosito e mi ha spinto al primo ascolto. L'album in questione era "Thegiornalisti Vol.1" e la copertina era composta da una bic nera su sfondo bianco. Tutto qui, direte voi? Esatto, una semplice bic nera, nulla di eccezionale o sconvolgente, se non per il fatto che io sono innamorato di quella penna. E' lo strumento della mia passione, indispensabile per iniziare a concretizzare ogni idea che mi frulla in testa, nonché oggetto quotidiano del mio lavoro. Tranquilli, non mi sono montato la testa, intendevo il lavoro da designer con cui mi pago i biglietti dei concerti e non certo il giornalista, anche se sono nato il giorno prima della scomparsa di Lester Bangs. Dovrà pur significare qualcosa...

                    THEGIORNALISTI - TORINO 20.03.2015 di Vito Possidente

23 marzo 2015

IL RE DELLE TRE - FILIPPO MALATESTA




Alcuni film li guardi e riguardi, anticipi i dialoghi, aspetti le battute che conosci e non ti stancano mai. Un disco che ami è come uno di quei film, e ti perdi nei suoi personaggi, nella sua fotografia, nelle sottotrame della sceneggiatura musicale, nei riflessi accecanti di ogni parola e di ogni ritornello. "Il Re delle Tre" di Filippo Malatesta è un film che non in molti hanno visto, e avresti voglia di condividerlo, di dire a tutti che è splendido, che ti farà ridere, emozionare, commuovere.
E' un cyborg che libera una colomba bianca al cielo, è una casa volante trainata da palloncini che arriva alle Cascate Paradiso, è un triello in un vecchio cimitero e una Delorean che viaggia a 88miglia orarie regalandoti ricordi di un passato che è ancora presente e sai che ti accompagnerà nel futuro ogni volta che vorrai.

                                          PROMESSE di Antonello Vanzelli

18 marzo 2015

AMORI VIOLENTI



La storia d'amore tra Max e Paola era una spiaggia agostana, con la sabbia purissima e il mare limpido, di quel limpido che riluce. Il loro rapporto era splendido: amavano entrambi ottima musica, facevano sport insieme, erano sempre un unico sorriso. Li invidiavamo tutti, di quell'invidia pulita. Max le era stato vicino quando lei si era rotta una spalla, le era stato vicino quando aveva perso il lavoro, le era stato vicino quando aveva perso sua mamma. Poi si era accorto che su quella spiaggia agostana non c'era solo lui, e che vicino, lei si teneva anche un vecchio ex. Li trovò avvinghiati all'uscita della palestra, con lui che la palpava platealmente. E allora capì che a volte l'amore è una canzone di Gigi D'alessio.

                   DI SESSO, DI AMORE E DI VIOLENZA di Antonello Vanzelli

16 marzo 2015

QUANDO UN PRODUTTORE CAMBIA LA STORIA




Justin Timberlake ha sfondato nella musica, ha fatto centro al cinema, ha soldi a palate, fama e donne meravigliose. Eppure c'è un neo nel suo presente: nel 2011 ha comprato Myspace per 35milioni di dollari sperando di rilanciarlo, ma ha fallito miseramente. L'antesignano social network non ha retto all'esplosione di Facebook e Twitter e, nonostante un profondo restyling e la possibilità di creare una propria web radio, ormai cammina sul ciglio del baratro. Peccato, ho bellissimi ricordi a lui legati, avevo creato una mia pagina davvero sfiziosa, con musica rock di sottofondo, le copertine dei miei dischi preferiti e via dicendo. Insomma, il papà di questo blog. Mi feci nuove amicizie, ma anche qualche nemico. Come quella volta che scrissi un post piuttosto pesante sulla bacheca di Francesco Renga...

                 IN RICORDO DI CARLO UBALDO ROSSI di Antonello Vanzelli

12 marzo 2015

IGGY POP, IL DUCA BIANCO, BERLINO E SID VICIOUS




"La mia natura di fondo mi ucciderà in sei mesi. Voglio essere come Iggy Pop e come lui morire prima dei trent’anni." Parola di Sid Vicious.
Peccato che "L’iguana", il soprannome dello storico leader degli Stooges, fosse (e sia tuttora) ancora in vita. Quando, durante l'intervista, la giornalista provò a spiegarlo al suo interlocutore, la reazione del celebre componente dei Sex Pistols fu: "Raccontala a un’altra, bella mia!".
Già, era ed è davvero quasi impossibile dare una spiegazione razionale alla sopravvivenza dell’artista americano. Un comune mortale sarebbe già passato a miglior vita da un pezzo, con tutta la droga pesante, gli eccessi e le note pazzie commesse dal rocker. Sfuggito dal servizio militare grazie, come dire, a un momento di autoerotismo bellamente esibito di fronte al medico competente, e, per dirne solo una, dopo aver volutamente provocato e affrontato, negli anni a seguire, un’intera gang di bikers durante uno dei suoi concerti con gli Stooges (occasione durante la quale, inutile dirlo, le prese di santa ragione), Iggy Pop non ha mai smesso di stupire.

                                 THE IDIOT - IGGY POP di Carmen Schettino

9 marzo 2015

L'INFINITA QUERELLE VASCO - LIGABUE




"Chiedo scusa a Vasco Rossi e a chi sta vivendo il lutto per la scomparsa di Massimo Riva: non sono stato sufficientemente "scafato" da immaginare che qualcuno potesse speculare sulla morte di un musicista, imbastendo polemiche di bassa lega. Io non ho mai espresso giudizi morali sull'uso di droghe, nè mi sento di fare valutazioni su ciò che è giusto e ciò che non lo è, come si poteva invece dedurre da un'intervista pubblicata su un altro quotidiano che mi attribuiva frasi da me mai pronunciate.
Quello che serve invece è, secondo me, che ognuno abbia corrette informazioni per poter fare liberamente le sue scelte. Mi soffermo su questa parte perchè vorrei fosse chiaro: non sono pro o contro la droga. Sono contro la cattiva informazione che se ne fa. Sono amareggiato dal fatto che Vasco, che pure ha una certa esperienza su certe speculazioni, abbia creduto che fossi in malafede. Voglio pensare che tutto dipenda dal carico emotivo che si porta dietro questa tragedia e dalla impossibilità di viverla in silenzio. A farne le spese, però, è proprio chi merita di riposare in pace. E per questo sono mortificato." Luciano Ligabue - 5 Giugno 1999, Corriere della Sera

                           SCUSE DIMENTICATE E LACRIME di Antonello Vanzelli

5 marzo 2015

QUELLO CHE (FORSE) NON SAPEVI SULLE CANZONI CHE AMI




Roberta la conobbi al mare. Quella sera sulla litoranea di Taranto c'era mezza provincia: c'era chi giocava a pallavolo nella penombra della spiaggia, chi ci provava con la cameriera della frutteria - piccolina ma con un seno che ti sorrideva - e chi limonava appoggiato al muretto. Roberta aveva degli occhi chiari, limpidi, che ricordavano lo Jonio di settembre, quando il mare rimane immobile a guardare l'estate che se ne va. Non era la classica bellona, aveva qualche chilo in più, ma anche una simpatia strabordante di cui ti innamoravi subito. Una ragazza frizzante ma a modo, e che sapeva bene quello che voleva: una storia seria. Iniziammo a sentirci spesso, ma c'era qualcosa che non girava, un angolo che non riuscivo proprio a illuminare. Poi una domenica la chiamai, era appena tornata dal mare e nella voce risuonava prepotente la birra bevuta. Stordita dall'alcool, ammise di essersi divertita, anche troppo. Sul pedalò con gli amici la situazione era sfuggita di mano: avevano fatto un'orgia, e non era neppure la prima volta. Si era creata un'immagine fittizia pur di non perdermi, aveva capito che ero un bravo ragazzo e la vera Roberta non mi sarebbe mai interessata. La mollai in fretta, capendo che i suoi occhi non riflettevano lo splendido Jonio di settembre, ma solo quello fasullo e inquinato dagli scarichi dell'Ilva.

                          PICCOLO SPAZIO CURIOSITA' di Antonello Vanzelli

2 marzo 2015

INTRUSI




Il secondo anno di università fu uno dei periodi più spensierati della mia vita. Strinsi amicizia con Concetta (mia compagna di facoltà), col suo ragazzo Giuseppe e con le altre coinquiline. Passavo intere giornate a casa loro, a cazzeggiare alla playstation, a giocare a carte, a ascoltare musica e a ridere di cazzate. Cose semplici, quelle che bastano per stare bene se sei circondato dalle persone giuste. Con Giuseppe c'era grande affinità, stavamo sempre insieme, al punto che Concetta si sentì trascurata, vedendomi come una minaccia, un intruso tra loro. Arrivò persino a pensare che io fossi dell'altra sponda. Niente di tutto questo, mi divertivo molto con lui, ma io in quella casa ci andavo per Noemi, di cui mi ero invaghito come una pera cotta. Come andò a finire? Con profonde litigate con Concetta e con un due di picche preso da Noemi. E un due di picche è per sempre, rimane appeso come un intruso alle pareti dell'orgoglio.

                  SCELTE MUSICALI FUORI CONTESTO di Antonello Vanzelli