30 giugno 2015

TUTTE LE ABBEY ROAD PIU' BELLE




La banana di Andy Warhol. Il prisma d'arcobaleno dei Pink Floyd. Il neonato che nuota verso il dollaro dei Nirvana. Il basso dei Clash un attimo prima della morte. Non esistono, sono solo immagini fatte di nuvole e polvere. "Abbey Road" invece esiste, è una copertina vivente, respira ancora. E dire che nacque per caso: l'album si sarebbe dovuto intitolare "Everest" (dalla marca di sigarette fumate dal loro fonico) e la copertina - nelle idee di Paul McCartney - avrebbe dovuto raffigurare i Beatles all'ombra dell'imponente montagna. Ringo Starr però si oppose, non aveva alcuna voglia di andare dall'altra parte del mondo a scattare una foto. George e John erano l'ago della bilancia, ma non sapevano decidere da quale parte stare.
"Ma se non andiamo sull'Himalaya a scattarla, dimmi tu dove la facciamo...", chiese Paul.
E Ringo: "Usciamo in strada e intitoliamo l'album 'Abbey Road'". Il resto è storia.

                         ABBEY ROAD - BEATLES di A. Vanzelli e A. Chimenti

25 giugno 2015

L'URLO DI SAN SIRO




Ormai ci siamo: il grande giorno è arrivato. Già da giorni sui social circolavano scaletta e frammenti dei live delle tappe precedenti come Bari e Firenze, ma questo non ha intaccato la voglia e l'attesa. Anche con una decina di concerti alle spalle, non riuscivo a trattenere l'ansia crescente con l'avvicinarsi delle 20,45, orario d'inizio anticipato rispetto a quello previsto per le altre date, come disposto dal "Comitato San Siro". Milano-Vasco: il cocktail perfetto. In un sold out da 80 mila fans, il Blasco dimostra ancora una volta che San Siro è casa sua!

                 VASCO LIVE KOM 2015 - 17.06.2015 MILANO di Piero Chimenti

23 giugno 2015

LEGGENDE METROPOLITANE




Viviamo in un perenne Grande Fratello. Si è perso il gusto del mistero, ogni cosa è subito fotografata/ripresa e socialnetworkizzata. Nonostante sia lontano il fascino di qualche decennio fa (quando bastava un'istantanea sfuocata dello Yeti o del Mostro di Loch Ness) resistono piccole leggende metropolitane, pane fresco per chi subisce il canto di sirene di questi argomenti. Leggenda vuole che Hello Kitty sia disegnata così perchè la sua creatrice ebbe una bimba nata senza la bocca. E' ahimè vero, la piccola si chiamava Kitty e morì prematuramente; suo papà scrisse "Ciao Kitty" su un foglietto disegnando una gattina e da lì... Il mare è da sempre foriero di storie ai confini del cinematografico. Non c'è bisogno di arrivare al famigerato Triangolo delle Bermuda: nel 1962 nel canale di Sicilia la Hedia sparì nel nulla con 19 italiani a bordo. Non si è mai saputo che fine abbia fatto, nè cosa trasportasse. L'allora presidente del Consiglio Fanfani disse: "Per venti persone non si può fare una guerra". Uno dei tanti misteri irrisolti del nostro dopoguerra, meglio parlare di altro no?

                        SCAZZI, ANELLI E GIORNI ALL'INFERNO di A. Vanzelli

19 giugno 2015

STORIE DI MUTANDINE, DI CANNE E DI SACCHETTI




"Mai stato un dongiovanni, io. Persino dopo che il nostro album fu premiato con il Disco d'Oro non ho mai rimediato delle ragazze carine. I Black Sabbath erano una band da maschi, roba per gente che ci tirava addosso mozziconi di sigaretta e bottiglie di birra, non biancheria di pizzo. Ironizzavamo sempre sul fatto che le uniche groupie che venivano ai nostri concerti erano le cosiddette "due sacchetti", ovvero quelle che prima di scopartele dovevi mettergli in testa un paio di sacchetti. Il più delle volte ero fortunato anche solo a rimorchiarla, una "due sacchetti". Le ragazze che a fine serata avevano voglia di scopare con me appartenevano di solito alla categoria dei tre o quattro sacchetti." Ozzy Osbourne ("Io sono Ozzy" - Arcana, 2010)

                                      GROUPIES PT. 2 di Antonello Vanzelli

17 giugno 2015

JOHN FRUSCIANTE E' RIENTRATO NEL GRUPPO




Io e Flavio facemmo amicizia in fretta. Entrambi fuorisede, entrambi con poca voglia di studiare. Quel primo anno di università a Potenza fu come un infinito giorno d'estate. Seguivamo le lezioni, si, ma per il resto era un continuo cazzeggio, tra piacenti matricole da rincorrere, lughe partite a tressette a perdere (ovviamente in facoltà e con i prof che ci guardavano malissimo) e serate a parlare di musica e di futuro davanti ad una birra. Il futuro ci sembrava così lontano, eppure arrivò e lo fece troppo in fretta. Alla fine del primo anno, Flavio decise che quella città non faceva per lui (come dargli torto) e tornò a Salerno. Da un lato lo capivo, dall'altro ci rimasi davvero male, mi sentii tradito. Venne a trovarmi dopo qualche mese, ma qualcosa si era ormai rotto. Chissà dov'è ora... Sento però ancora addosso la ferita di un'amicizia perduta, una di quelle che non cicatrizzano mai, a ricordarti uno dei crocevia della tua vita.

                                I GRANDI CROCEVIA DEL ROCK di A. Vanzelli

15 giugno 2015

LE COPERTINE EROTICHE




Siamo inondati di musica, tsunami di artisti e di nuove proposte ogni giorno che Dio manda in terra. Con l'avvento degli mp3, però, la copertina sta via via perdendo il peso fondamentale che aveva un tempo, quando riusciva ad ammaliarti, a carezzare la mia e tua curiosità. Non tutti però puntavano sulla semplicità, come la mucca dei Pink Floyd di cui abbiamo parlato poco tempo fa qui. Erano in tanti a spingere sull'erotismo, soprattutto in tempi di scarso liberismo sessuale e di censura. Andiamo quindi a vedere le copertine erotiche rimaste nell'immaginario collettivo:

I Roxy Music, tanta grandissima musica ma anche profonda attenzione all'artwork dei propri lavori. Spesso puntavano sul fascino femminile, declinato in chiave trasgressiva (come per "For Your Pleasure", in cui curiosamente compare una giovanissima - e irriconoscibile - Amanda Lear) o fantasy (la strepitosa Jerry Hall di "Sirens"). A volte si spingevano oltre, del resto nel 1974 mettere due modelle seminude in copertina - quella di "Country Life" - era un azzardo non da poco. Nonostante le tenaglie della censura (che rimossero completamente le due affascinanti donzelle Constanze Karoli e Eveline Grunwald), questa copertina è rimasta come una delle più famose e intriganti di sempre.


10 giugno 2015

2020 SPEEDBALL - TIMORIA




Sarà stato il 1996, o forse era il '97. Non ero bravo a scuola, non ero abile nello sport ed ero bruttino, di quel bruttino che le ragazze sanno a malapena che esisti. Ma c'era la musica, c'erano i vinili dei miei di Battisti e di Mina, c'erano i Dire Straits e il beat italiano, c'erano i cantautori e le cassettine copiate dagli amici, quegli stessi amici che suonavano i Timoria. Non sapevo neppure chi fossero. Sarà stato il 1996, o forse... Già, poco importa. Angelo Pio, Frank ed io a casa di Giovanni e una chitarra: partì "Sangue Impazzito" e pensai "Porco Giuda, che musica!". Non rimpiango l'adolescenza, sono molto più sereno oggi, ma quei momenti mi mancano, attimi in cui la musica c'era e non scappava via su nuvole che non pioveranno mai. Quelle canzoni rimanevano ad abbracciarti e nonostante siano passati vent'anni, quando vuoi sono ancora lì, un angolo di cielo, un blu infinito come il cuore di una rosa bianca, un blu che porta ad Europa 3.

                               RECENSIONI FUORI DAL TEMPO di A. Vanzelli

8 giugno 2015

LE CANZONI CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE




Maria Grazia era di Avetrana, paese che non ha bisogno di presentazioni. Lei ed io abbiamo avuto una storia molto dolce tanti anni fa, ne conservo polaroid di gioia. Quando sorrideva il mio mondo si fermava, eppure il suo sguardo era velato da un alone di tristezza. L'intimità con lei era difficoltosa e col tempo riuscì ad aprirsi, spiegandomi il perché: era stata molestata da un suo zio appena ragazzina. Non lo sapeva nessuno, nemmeno i suoi genitori: se suo padre l'avesse scoperto, l'avrebbe ucciso di botte. Tra me e lei non funzionò, giravo per il mondo per lavoro e lei aveva bisogno di una persona vicino. Ci risentimmo l'ultima volta nel 2010, quando ero in Norvegia: mi disse di aver trovato quello giusto e le augurai tanta felicità. Non so se sia Avetrana ad essere un posto malato o sia solo una triste combinazione, ma mi piace immaginarla felice, con due marmocchietti che le corrono intorno con i suoi stessi occhi cielo, che spero finalmente si siano liberati di quell'alone di tristezza.

            CANZONI CONTRO GLI ABUSI SULLE DONNE di Antonello Vanzelli

5 giugno 2015

INTERVISTA A PAOLA DE SIMONE




"Buona parte del giornalismo rock è gente che non sa scrivere, che intervista gente che non sa parlare, per gente che non sa leggere." Così parlò Frank Zappa, e certo ce l'aveva con quelli come me, che mi diletto a scribacchiare di musica. Non vale invece per un'apprezzata giornalista - oggi blogger dell'Huffington Post - e speaker radiofonica di Radio InBlu come Paola De Simone, che stimo ormai da tanto tempo. La conobbi grazie a Rockol, capostipite del giornalismo musicale sul web, grazie a opinioni sempre ben calibrate, mai oltre di una virgola. Intervistandola, mi ha confermato - tra ricordi, sorrisi e stilettate - tutte le buone impressioni che mi ero fatto su di lei.

                   IN EQUILIBRIO TRA NOTE E PAROLE di Antonello Vanzelli

3 giugno 2015

LE DIECI CANZONI PIU' BRUTTE DI LIGABUE




"Ormai canta sempre la stessa canzone, basta!"
"Ma che fa rock quello lì? Dai..."
"L'ho visto anni fa in concerto, no guarda, dal vivo lasciamo perdere..."
Sono solo alcuni degli stereotipi che circondano il personaggio Luciano Ligabue da quindici anni a questa parte. Pochi dividono come lui, o lo ami alla follia o ti viene l'orticaria dopo poche note. Uno che vende milioni di dischi, però, che riempie gli stadi e si destreggia bene anche con cinema e letteratura, non potrà mai essere un bluff. Il giudizio della gente è come la parola di un bambino, sincera. E lo testimonia il successo di "Giro del Mondo", balzato subito in testa alle classifiche. Venticinque anni di carriera, successi in serie... Ma qualche canzone brutta l'avrà anche scritta, che dite?

                      LE CANZONI PEGGIORI DEL LIGA di Antonello Vanzelli