30 giugno 2014

AL SOLE DELLA LEGGENDA





Ci sono personaggi che prendono il sole su spiagge assolate, ma per pochi. Sono lì che ti sorridono dai poster e dalle cover dei dischi. Ammiccano sornioni nei video e nelle copertine delle testate musicali, e a te sembra non siano reali, sembra vivano in una dimensione parallela, assieme a Babbo Natale, Marilyn Monroe, lo Yeti e le sirene.
Quando Steven Tyler è apparso sul palco di Rho Fiera Milano, è sembrato così vicino da poterlo quasi toccare. E allora ho capito che Marilyn Monroe, John Kennedy, Jim Morrison, Bob Marley e anche Babbo Natale esistono, non sono icone della fantasia, sono sempre lì. Ogni tanto appaiono e ti fanno felice, poi tornano sul loro lettino, ad abbronzarsi al sole della leggenda.

          AEROSMITH - 25 GIUGNO 2014 - MILANO di A. Vanzelli e A. Chimenti

27 giugno 2014

NON SOLO RIFLESSI





Lo shock per la pessina copertina di "Reflektor" non l'ha avuta vinta. Sono bastati infatti pochi ascolti e mi ero già innamorato del quarto lavoro degli Arcade Fire. L'album arrivava dopo il successo di critica e pubblico - condito da molti premi - di "The Suburbs" (2011), e quindi non era un'impresa facile anche solo gestire le aspettative. Il combo canadese ha centrato in pieno l'obiettivo e sfornato un ottimo lavoro, grazie ad un misto di suoni complessi e non univochi, con molti riferimenti ad Haiti, la sua musica e cultura e la produzione di James Murphy dei non più LCD Soundsystem. Con una premessa del genere, potevo mai perdermi una delle due date italiane del "Reflektor Tour"?

                       ARCADE FIRE - 23 GIUGNO - ROMA di Vito Possidente

26 giugno 2014

I CD PIU' RARI





Quando parlo con i ventenni di oggi mi sembra di appartenere ad un'epoca lontanissima, un periodo storico morto e già mangiato dai vermi. "Comprare i cd? Non sono mica cretino!", è la risposta più comune. E questo vale anche quando gli spieghi che al Libraccio a Milano i cd usati (a volte persino sigillati) li vendono a 2 euro. Si, solo 2 euro, ma non vogliono spendere neppure quelli. Le nuove generazioni non hanno il concetto del supporto fisico, si cibano di mp3, di video iutubiani, di spotifai e via dicendo. A me il cd continua ad appassionare, quando passo dal Libraccio m'illumino, al pensiero di scovare questo o quel cd ormai fuori produzione. E francamente m'importa poco se c'è qualche graffio, un cd è come un buon libro, la cultura più è vissuta più regala vita.

                                            I GIOIELLI DI CASA EBAY

23 giugno 2014

ATTIMI E SECOLI, LACRIME E BRIVIDI





Erano anni che attendevo di poter andare ad un suo concerto. Tre anni fa, Campovolo 2.011 mi aveva stregata. Non mi è bastata la prima visione, sono andata al cinema per ben due volte. Mi pareva di sognare, vedendolo là, su quello schermo, a cantare e suonare i miei pezzi preferiti: la colonna sonora di una vita, la mia.
Luciano Ligabue è molto più di un rocker per me, più di un semplice artista. Non può e non sarà mai "uno dei tanti". Le sue canzoni mi hanno accompagnato fino a qui, nei momenti più significativi, di gioia e tristezza, malinconia e buonumore. I suoi testi sembrano quasi magicamente contenere le parole che hai bisogno di sentirti dire, le sensazioni che da solo non riesci ad esprimere razionalmente, i pensieri che faticano a prendere forma. I suoi album diventano così parte integrante di un cammino, in cui riesci - almeno musicalmente - a delineare i contorni di ciascuna fase, di ogni tappa. E' da soli quattro anni che la mia passione per il rocker di Correggio ha preso quota; non sono, ahimè, una che lo segue dagli inizi, ma guai anche solo a paventare l'idea che mi sia avvicinata alle sue canzoni "per moda". L'ho già detto, per me non è uno dei tanti. E non sono la sola: i milioni di copie vendute, premi e riconoscimenti in serie, le presenze ai suoi live, l'affetto che noi "ligalizzati" gli dimostriamo ogni giorno attraverso i social... Eppure, nonostante la fama, lui è e rimane uno di noi. Ed è questo, secondo me, a renderlo ancor più speciale.
Perle come "Walter il Mago", "L'han detto anche gli Stones", "La ballerina del carillon", e i grandi successi come "Il giorno dei giorni", le intramontabili "Certe notti" e "Piccola stella senza cielo"... Nella testa un pò di sole ed in bocca più di una canzone, tutte a firma Ligabue.

LUCIANO LIGABUE - SAN SIRO, MILANO - 6 GIUGNO 2014 di Carmen Schettino

19 giugno 2014

SEPARATI ALLA NASCITA





Quando ero piccolo, tutti mi scherzavamo per le dimensioni del mio.... Ehm scusate, mi scherzavano perchè somigliavo a Danilo Sacco. Qualche volta i più miopi mi avvicinavano a Max Pezzali, altri addirittura all'ex attaccante della Giuventus Marcelo Zalajeta, per le mie movenze da bradipo dell'area di rigore. Mah, magari qualcosa dell'ex voce dei Nomadi ce l'ho, ma davvero alla lontana. 
Questo articolo non nasce da questo, ma dallo strano ed esilarante incontro avvenuto allo show di Jimmy Fallon, quello tra il batterista dei Red Hot Chili Peppers Chad Smith e l'attore Will Ferrell, esilarante perchè i due sono davvero due gocce d'acqua. Ci siamo quindi divertiti a giocare sulle curiose somiglianze riguardanti gli artisti musicali. Ecco le migliori.

David Gilmour, voce e polistrumentista dei Pink Floyd, e Gigi Giancursi, chitarrista dei Perturbazione.


11 giugno 2014

I 21 TATUAGGI PIU' BRUTTI DEL ROCK




Chi apre un blog, in genere, lo fa per passione. Ci mette dentro tutto se stesso - ricordi, graffi e lacrime - ma si va a tentativi. Capitano articoli a fuoco e articoli tirati un po' via, argomenti che appassionano alternati ad altri che non arrivano. Pochi mesi fa, ho buttato lì un articolo sui tatuaggi musicali più brutti: ci credevo poco, e invece è stato un successone, diventando in poco tempo il pezzo più letto fra quelli pubblicati. Non era mica finita, qui trovate un'altra bella carrellata di obbrobri in chiave rock, di oscenità linguistiche e grafiche buone per un museo del raccapriccio.
Io capisco che come direbbe Ligabue, lamore verso il proprio artista preferito conti molto, ma a tutto c'è un limite...


9 giugno 2014

COME UNA PIETRA CHE CONTINUA A ROTOLARE





Rubin Carter ha bussato alle porte del paradiso pochi mesi fa. Anche chi, come me, non ama particolarmente il pugilato, conosce - magari solo a grandi linee - la sua storia, narrata anche in un celebre film: accusato ingiustamente di triplice omicidio, l'atleta americano trascorse lunghi anni in carcere da innocente.
Nel 1975, Robert Allen Zimmerman, in arte Bob Dylan, sostenne a gran voce la sua causa attraverso una delle sue canzoni più note, "Hurricane". Non fu questa il suo primo pezzo che ascoltai, ma - perdonate la banalità - "Knockin' on Heaven's Door", quel capolavoro rivisitato poi da tantissime band e scritto dal musicista statunitense nel 1973 per il film "Pat Garrett & Billy The Kid". Non siamo tuttavia qui per parlare di questo, e nemmeno del suo nuovo - e attesissimo - nuovo lavoro di studio che dovrebbe intitolarsi "Shadows in the Night"...

                               QUANDO BOB DYLAN DIVENNE ELETTRICO 
                                  di Carmen Schettino e Antonio Chimenti

6 giugno 2014

INTERVISTA AI PERTURBAZIONE




Sono cresciuto con Piero Pelù e James Hetfield. Ho guardato da lontano le pazzie di Axl Rose e Ozzy Osbourne. Ho sognato Abbey Road e gli arcobaleni della parte oscura della Luna. Li ho idealizzati, erano le divinità del rock, sempre tre metri più in alto di tutto il resto. Non c'è mai stata immedesimazione, erano irraggingibili.
Poi ci sono gli altri, quella categoria a parte di artisti che ogni giorno, per anni, ha mangiato rosette e gavetta, macinando concerti e chilometri, e seminando buone vibrazioni condite da tanta umiltà. E lì c'è immedesimazione, perchè band come i Perturbazione non sono sull'altare dell'irraggiungibile, ma al tuo fianco, li senti vicini e li vuoi un po' più bene.

                                                   FINALMENTE AL LORO POSTO

3 giugno 2014

GLI ERRORI GRAMMATICALI NELLE CANZONI




Non sopporto chi spende 200 euro in cocktail e coca non cola in un weekend, ma poi non trova 15 carte per il cd della propria band preferita.
Non sopporto i deejay che cantano sul finale delle canzoni.
Non sopporto chi vende due copie e si sente stocazzo.
Non sopporto chi raggiunge il successo e continua a ripetere la stessa canzone a oltranza.
Non sopporto chi usa la musica per fare comizi politici. Se voglio addormentarmi c'è già Porta a Porta.
Non sopporto chi fa flop vendendo tre copie e dà la colpa alla crisi discografica. Sono gli stessi che anni fa facevano dischi schifosi con due singoli buoni e otto riempitivi.
Non sopporto che su youtube sia una lite continua: sotto ogni santo video c'è sempre qualche insulto a vicenda. Tutti cuor di leone dietro lo schermo.
E non sopporto i testi con gli errori grammaticali. Spesso cantiamo canzoni senza accorgerci degli strafalcioni di cui sono infarciti i testi. Non parlo solo di pop, nel calderone finiscono fior di cantautori.

                                        STRAFALCIONI E MATTACCHIONI