28 febbraio 2017

10 COSE CHE MI MANCANO DEGLI ANNI '90



"Non si esce vivi dagli Anni '80" cantavano gli Afterhours. Io quel decennio l'ho vissuto da bambino, ho ricordi vaghi, non come i Novanta, quelli si che li ho presi a piene mani. Se ci ripenso, cancellerei le lacrime dopo la sconfitta ai Mondiali contro il Brasile, e quel rigore di Baggio in curva. Non mi manca l'alzarsi alle 6.45 per prendere il pullman per la scuola e quella paura fottuta ogni volta che entravo in classe. Non mi manca la solitudine del bruttino e sfigato, non mi manca l'avvento del compact disc e i lettori cd portatili. Non mi mancano le siringhe sporche di sangue camminando per strada a Taranto, o la convinzione che Tangentopoli potesse cambiare davvero tutto. Non mi mancano le mattine con l'ansiogena sigla del TG5 e quei servizi sulla Guerra del Golfo. Cancellerei tanto degli Anni '90, ma sono stati grandi anni, ne siamo usciti vivi, sicuramente felici e, se provi a ripensarci ti accorgi che la nostalgia è proprio lì davanti a te, che ti prende a schiaffi. E anche se fanno male, sai che li hai vissuti appieno e questo basta.

                                       CHE NE SANNO I 2000? di A. Vanzelli

22 febbraio 2017

SANREMO 2017 - I VINCITORI NELLE VENDITE



Sanremo è come un uragano, per una settimana travolge tutto e tutti, per poi tornare al suo letargo annuale. Sono passati dieci giorni, il carrozzone è di nuovo in garage e a mente fredda è possibile fare qualche considerazione un pelo più obiettiva. Francesco Gabbani non ha vinto, ha stravinto! La giuria demoscopica aveva premiato la Mannoia, quella di qualità Ermal Meta ma è stato il televoto a sancire il trionfo di "Occidentali's Karma", segno che alla gente ha colpito subito e continua a piacere. Per non parlare del balletto del gorilla, che è diventato subito virale. Tutto bello, tutto giusto, ma chi la sta spuntando nelle vendite?

                                           VINCITORI E VINTI di A. Vanzelli

12 febbraio 2017

SANREMO 2017 - PROMOSSI E BOCCIATI




La musica non è una scienza esatta. Le migliori canzoni non sono progettate a tavolino come si fa con ponti e grattacieli, spesso sono doni del cielo che arrivano per caso. Ma a questo bisogna anche aggiungerci del proprio, con la giusta malizia, dote che a Francesco Gabbani non manca. Ha capito che a Sanremo oltre alla canzone conta anche altro. Ha quindi fatto tesoro di ciò che avvenne con "Salirò" di Daniele Silvestri nel 2002: ve lo ricordate il balletto tormentone con Fabio Ferri? Spopolò! Ecco, lui ha fatto la stessa cosa con un gorillone, mossa perfetta per farsi notare subito e per ergersi dal piattume sanremese. E come accadde per Nek con Il Volo, anche Fiorella Mannoia, super favorita alla viglia, viene beffata sul filo di lana da uno che all'inizio non godeva dei favori del pronostico. Due situazioni molto diverse, perché il vincitore di questa edizione ha messo d'accordo un po' tutti, critica e pubblico, a cui si aggiungeranno anche le radio. "Occidentali's Karma" ha l'appeal ideale per girare per parecchi mesi, tormentone cotto e mangiato, di certo migliore di "Amen" che a me era piaciuta pochino.

                       SANREMO 2017 - IL PAGELLONE FINALE di A. Vanzelli

9 febbraio 2017

SANREMO 2017 - LE PAGELLE DELLA SECONDA SERATA



Italia, popolo di allenatori e di critici musicali. Sanremo è paragonabile ad una partita della Nazionale di calcio, tutti si sentono in diritto di urlare la propria opinione, anche se sino al giorno prima hanno ascoltato solo Rovazzi e il Pulcino Pio. I social hanno dato potere all'ignoranza e tutti lo guardano non per la musica in sé ma per poter dire la propria: ormai il Festival è anche questo, e le canzoni perdono sempre più importanza. Ieri si è iniziato con i giovani: eliminato Braschi (pessima la sua "Nel mare ci sono i Coccodrilli") e Marianne Mirage, che invece vedevo bene (e che per radio può funzionare). Passano Leonardo Lamacchia con "Cio che Resta", con un pezzo fin troppo sanremese, e Francesco Guasti con "Universo", musicalmente godibile quanto basta. E i Big? Poche sorprese e tanta noia.

                                SANREMO 2017 - LE PAGELLE di A. Vanzelli

8 febbraio 2017

SANREMO 2017 - LE PAGELLE




Il Sanremo dello scorso anno mi è piaciuto non poco, lo ammetto. C'erano parecchi nomi intriganti, dai Bluvertigo ad Enrico Ruggeri, dagli Elii a Neffa e Patty Pravo: un cast variegato e con un certo spessore. Quest'anno non vedo lo stesso livello qualitativo; ci sono sì dei picchi non da poco - penso al grande ritorno della Mannoia o a Samuel - ma ci sono anche Fosse delle Marianne in quantità, stolen arms to agricolture, e alla traduzione potete arrivarci da soli. Per dirla in breve, è stata una serata molto lunga. E dire che non si era partiti nemmeno malaccio: silenzio, buio e poi atmosfere in bianco e nero per un grande Tiziano Ferro, che onora il ricordo di Luigi Tenco con una intensa "Mi sono innamorato di te". E poi? E' calato di nuovo il buio purtroppo, soprattutto sulla musica.

           SANREMO 2017 - LE PAGELLE DELLA PRIMA SERATA di A. Vanzelli

7 febbraio 2017

SANREMO - I MOMENTI DA RICORDARE




Non è tempo per noi, per noi che speriamo che qualcosa nella musica italiana cambi davvero, per noi che continuiamo a credere che non c'è solo Amici e X-Factor, per noi che ogni anno prima di Sanremo diciamo le stesse cose. Sergio Sylvestre? Elodie? Raige e Giulia Luzi? Alice Paba? Lodovica Comello? Ma che davero davero? Questa secondo Carlo Conti è la crema della nostra musica? Il Vanzcattivo che è in me sta esplodendo, devo tenerlo a bada per non esagerare, ma qui siamo davvero alla deriva. Per non parlare di Bianca Atzei: l'hanno piazzata a destra e a manca, le stanno provando tutte per farla esplodere, inutilmente. E intanto la vera musica emergente italiana - a parte Ermal Meta - langue: dove sono i Motta, i Thegiornalisti, i Levante, i Calcutta o i Brunori Sas? A casa, a continuare a combattere contro i mulini a vento...

                                         SQUARCI NEL BUIO di A. Vanzelli

1 febbraio 2017

JOE STRUMMER E LA MARATONA




Io non ho mai amato correre. Al liceo, quando la prof di educazione fisica ci faceva correre fuori dalla palestra, appena voltato l'angolo dell'isolato mi fermavo e iniziavo a camminare. Per poi tornare a corricchiare appena arrivato dall'altra parte. Se c'è un pallone o una pallina qualsiasi (anche di carta e scotch come da piccoli), posso fare la trottola per ore, torno bambino. Ma uscire di mattina presto per farmi 10km, no, preferisco vivere! Del resto lo sport mi ha sempre guardato in cagnesco. Lo scorso ottobre mi ero finalmente deciso a usare sul serio la mia cyclette, ho fatto 25km in 55minuti, nemmeno malaccio. Peccato che la sera stessa mi sia venuta una colica renale devastante, un dolore pari a dieci volte il mignolo del piede contro lo stipite. Curiosando ho scoperto che una delle cause scatenanti delle coliche sono proprio gli sforzi intensi. Poco da fare, lo sport per me è la maratona, ma sul divano.

               STORIE DI BIRRE E DI ALLENAMENTI PARTICOLARI di A. Vanzelli