28 marzo 2017

MISTERI - IL CASO CARRETTA



Oggi su Mexicotears inizia una nuova storia. Dopo 336 articoli e tanta grande musica, volevo colorare il blog con tinte diverse, quelle fosche dei grandi misteri della storia. E vorrei partire con un fatto di cronaca mai del tutto chiarito e dai contorni inquietanti. E' l'agosto del 1989, Parma si sta svuotando per le ferie e anche la famiglia Carretta è in partenza. Giuseppe, il capofamiglia, ha 52 anni e un buon lavoro; ama sua moglie Marta, con cui ha avuto Ferdinando e Nicola, di 27 e 23 anni. Il camper è pronto, hanno infatti deciso di girovagare per il vecchio continente per tre settimane. Ferdinando però non ha voglia di seguirli, preferisce rimanere a casa, e Marta gli ha lasciato il frigorifero pieno. Così i Carretta sbrigano le ultime pratiche e il giorno prima di partire, salutano parenti e vicini. E' il 5 di agosto quando il camper sparisce all'orizzante, e da quella mattina nessuno li vedrà più. Che fine hanno fatto i Carretta?

                                            MISTERI ITALIANI di A. Vanzelli

22 marzo 2017

SEPARATI ALLA NASCITA



Drupi e Romano Prodi, Al Bano e l'allenatore Walter Mazzarri, Arafat e Ringo Starr... Quante le curiose somiglianze tra personaggi famosi, Ne ho scritto già in passato (qui), è un giochino divertente, e visto che mi dicono che scrivo troppo (hanno ragione), un articolo scacciapensieri ci sta come un bicchiere di Primitivo con bistecca e patatine. Si vede che lo sto scrivendo a ora di pranzo eh?
Partiamo! Giusto poche settimane fa, avevo parlato dei Nomadi e del discusso arrivo del nuovo cantante, e ora rieccomi a parlare della band di Beppe Carletti, questa volta con toni meno seriosi. Capitan Findus non è più lo storico vecchietto che tanta simpatia ci faceva da piccoli, sono passati un bel po' di anni ormai, meglio non pensarci. Così, quando ho visto il nuovo Capitan Findus (a destra nell'immagine) immediatamente la mente è andata a Daniele Campani, il batterista dei Nomadi. Che ne dite?


14 marzo 2017

I GRANDI ALBUM DEL 1997 - PART II



Quante hit immortali in quel 1997. Non entro nel merito della qualità, solo della canzoni che sono rimaste nell'immaginario collettivo. "I'll be missing you" di Puff Daddy e Faith Evans fu il singolo più venduto dell'anno, ma come dimenticare pezzi come "Around the World" dei Daft Punk (testo profondissimo, va detto), l'uragano rock di Anouk con la sua "Nobody's Wife" e l'allegra "Tubthumping" dei Chumbawamba, il ruffianissimo singolo di Elton John in ricordo di Lady Diana e i tormentoni esagerati di Max Pezzali e del suo "La Dura Legge del Gol". Era la golden age della dance, oltre a "Come into my Life" di Gala (che continua a piacermi la matti), come dimenticare "Bailando" dei Paradisio o "Stay" di Sash feat. La trec. E poi le parabole descritte da Backstreet Boys e Spice Girls, che ai tempi tutti consideravano di serie b e ora sono stati giustamente sdoganati. Nulla che secondo me meriti di entrare nei 20 dischi dell'anno, ma tutta roba che ricordo con affetto. Che cosa fa la nostalgia...

             I DISCHI CHE COMPIONO 20 ANNI - SECONDA PARTE di A. Vanzelli

9 marzo 2017

I GRANDI ALBUM DEL 1997 - PART I




Il Nobel a Dario Fo e la tristissima storia di Silvestro Delle Cave, trucidato da un gruppo di pedofili dopo ripetute violenze. Il crollo della volta della Basilica di Assisi, filmata casualmente, e la gente che resta sotto le macerie del terremoto. La clonazione della pecora Dolly e la cometa Hale Bopp. La tragica morte di Lady Diana, e quella altrettanto assurda di Gianni Versace. Arriva "Il Ciclone" di Pieraccioni nelle sale e, mentre Pantani sfiora la vittoria al Tour de France, si ritirano Franco Baresi, Alberto Tomba e Carl Lewis. Muore Madre Teresa di Calcutta e il video porno di Pamela Anderson fa il giro del mondo, sacro e profano di un anno colorato rosso sangue, con poche cose davvero felici da ricordare. Eppure, se pensiamo alla musica, Dio quanta bellezza...

                   I DISCHI CHE COMPIONO 20 ANNI - PRIMA PARTE di A. Vanzelli

3 marzo 2017

I NOMADI, UN GRUPPO ALLO SBANDO




La mia è stata una generazione senza vento, in balia di una corrente priva di onde, di colori e di certezze. Quelle che avevamo sono tutte miseramente fallite, dal posto fisso al matrimonio. Abbiamo iniziato a remare incontro al futuro grazie alle birre con gli amici, alle parole di libri senza tempo, ai viaggi senza meta e ai tramonti in spiaggia suonando una chitarra. La musica, quella c'è e ci sarà sempre... Tutti noi ci siamo sentiti vivi grazie a quell'artista o a quella band e anche se non stiamo parlando dei Pink Floyd o di David Bowie, i Nomadi hanno rappresentato - e continuano a rappresentare - un punto di riferimento per più di una generazione. Prima con Augusto Daolio, personaggio unico del nostro panorama musicale, e poi con Danilo Sacco, che ne aveva raccolto degnamente il testimone. Poi, la sua uscita dal gruppo ha di fatto scorrere i titoli di coda a quella che credevamo essere una favola senza fine. Qualcosa lì si è rotto, poco da fare. Danilo cantava "Toccami il cuore e senti com'è vivo", ma io quel cuore ormai non lo sento più.

                              IL QUARTO TEMPO DEI NOMADI di A. Vanzelli