Non sopporto chi spende 200 euro in cocktail e coca non cola in un weekend, ma poi non trova 15 carte per il cd della propria band preferita.
Non sopporto i deejay che cantano sul finale delle canzoni.
Non sopporto chi vende due copie e si sente stocazzo.
Non sopporto chi raggiunge il successo e continua a ripetere la stessa canzone a oltranza.
Non sopporto chi usa la musica per fare comizi politici. Se voglio addormentarmi c'è già Porta a Porta.
Non sopporto chi fa flop vendendo tre copie e dà la colpa alla crisi discografica. Sono gli stessi che anni fa facevano dischi schifosi con due singoli buoni e otto riempitivi.
Non sopporto che su youtube sia una lite continua: sotto ogni santo video c'è sempre qualche insulto a vicenda. Tutti cuor di leone dietro lo schermo.
E non sopporto i testi con gli errori grammaticali. Spesso cantiamo canzoni senza accorgerci degli strafalcioni di cui sono infarciti i testi. Non parlo solo di pop, nel calderone finiscono fior di cantautori.
STRAFALCIONI E MATTACCHIONI
Cominciamo con Francesco Guccini e una delle sue più importanti canzoni, "La Locomotiva":
"Non so che viso avesse, neppure come si chiamava".
Chiamava? Sicuro? La accendiamo? Naaa, "chiamasse", al limite.
Quante volte avete cantato "Una carezza in un pugno" di Adriano Celentano?
"Ma non vorrei che tu a mezzanotte e tre, stai già pensando a un altro uomo."
Ahia, al limite "stessi già pensando", tiratina d'orecchi per Santercole e Beretta, gli autori del pezzo.
Gracchia anche un passaggio di "Mondo in MI7"
"I giornali qualche volta esagerano sempre un pò".
Qualche volta o sempre? Non lo sapremo mai.
Rimaniamo nell'ambito del Clan. Chissà in quanti si ricordano di "Ho rimasto" di Don Backy, che fece scalpore proprio per il grave errore di grammatica. Un po' di furbizia - dato che l'errore era voluto - portò successo al pezzo.
Uno degli evergreen del pop all'italiana è "Scrivimi" di Nino Buonocore. Peccato ci sia un passaggio che mi ha sempre fatto storcere la bocca:
"A me basta di sapere che mi pensi anche un minuto..."
Capisco che la metrica sia spesso la peggiore nemica di una canzone, ma quel "basta di sapere" suona proprio male.
E che dire del Principe Francesco De Gregori - incontrato poco tempo fa al Salone del Libro di Torino, ne abbiamo parlato qui -, tocca rimandare anche lui a settembre. La celeberrima "La leva calcistica della classe '68" recita:
"E sono innamorati da dieci anni con una donna che non hanno amato mai."
Innamorati "con" una donna?
A volte non ci sono svarioni linguistici, o forse si, ma l'esposizione è talmente incasinata che è difficile trovarne un senso. Penso a Valerio Scanu e alla sua "Per tutte le volte che...:
"Se così potente questo amore che ci difendiamo con tutta la forza, ma non basta quasi mai..."
Ci avete capito qualcosa? Io no.
Passaggio ingarbugliato anche in "Ti voglio bene" di Tiziano Ferro:
"E in quanto a te so solo che se ti vedessi, sarei più stronzo di ciò che ti aspettassi".
Non credo sia la forma corretta, ci vado coi piedi di piombo perché il periodo non è chiarissimo. Certo è che è proprio brutto da sentire.
Un'inezia la contiene anche la splendida "Ancora tu" di Mogol-Battisti e il passaggio ormai entrato nel modo di dire comune:
"Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?"
Peccato che la forma corretta sarebbe: "ma non dovevamo non vederci più?".
Il vero vincitore di The Voice è indubbiamente J-Ax che, alla faccia delle critiche ricevute preventivamente, è risultato la carta in più del programma, con battute fulminanti e tanta simpatia.
In tempi di social, però, bisogna stare attenti anche alle virgole, e a lui qualche tempo fa, scappò un cinguettio contenente il terribile "pregiudizzi". Apriti cielo, furono in tanti a correggerlo, come se fossimo tutti Dante e Ariosto...
E veniamo a Jovanotti, partendo da "Vasco", che contiene uno svarione probabilmente voluto:
"Vai così, è una figata, perchè una storia così non c'è mai stata,
che ci ammazziamo, ci divertiamo, facciamo i scemi e qualche volta pensiamo..."
Facciamo i scemi? Passiamo a "Ragazzo fortunato":
"Sono un ragazzo fortunato perchè non c'è niente che ho bisogno".
Capisco che il "di cui ho bisogno" non ci sarebbe entrato, ma un'esposizione migliore l'avrebbe potuta trovare.
Revival Anni '80 con "Ci sarà" di Al Bano e Romina:
"Ci sarà un azzurro più intenso e un cielo più immenso".
Ci sarà errore più immenso di questo?
Si che c'è, e in quella che viene considerata una delle cose migliori scritte da Vasco Rossi, "Un senso":
"Voglio trovare un senso a tante cose, anche se tante cose un senso non ce l'ha".
Un gioco di corrispondenze mancate tra singolare e plurale: Vasco è un gran mattacchione, sono sicuro sia un errore deliberato, a differenza di tanti altri.
E, come raccontano su Beatles.forumfree.it, grandi mattacchioni erano anche John Lennon e Paul McCartney, che inserirono volutamente degli errorini nei testi. In "You've got to hide your love away", Lennon cantò "feeling two foot small" invece di "feeling two feet tall". Lggenda narra che ci rise su e poi disse: "Lasciatela così, gli pseudo-intellettuali impazziranno".
E che dire di "Getting Better"? Lennon si spinse ancora oltre, con due obbrobri da matita rossa. Cantò: "Me used to be angry young man. Me hiding me head in the sand" invece di "I used to be angry young man. I was hiding my head in the sand." La canzone era un attacco a determinati aspetti della scuola e alle sue regole, e Lennon per questo usò "me" al posto di "I".
Ah, spero non si arrabbi nessuno per questo articolo, in fondo i grandi nomi della canzone italiana sono proprio una squadra fortissimi, fatta di gente fantastici...
18 commenti:
Ma dove le hai pescate tutte queste nefandezze linguistiche ?
Bel post divulgativo. Complimenti !
"che tu stia pensando a un altro uomo" comunque scelte, chine quella di Don Backy. Mentre "Getting better" è di Lennon. Al massimo il 'she don't care" di ticket to ride. Vasco ha cose peggiori. Ma la musica permette di rompere queste sciocchezze.
@Blackswan Grazie di cuore, sempre troppo buono. Al solito, ho scandagliato la rete alla ricerca di questo e quello, e a volte è bastata la memoria, alcuni pezzi sono strafamosi ma a volte nemmeno ci si presta attenzione...
Ciao Carmelo, grazie del tuo commento. un pò ingarbugliato ma va bene così. Si, Vasco ha anche cose peggiori, ma secondo me tutte volute e provocatorie, come Don Backy :-)
Bellissimo articolo! Allora non sono solo io la pignola che va a cercare gli errori nei testi delle canzoni!!!
Aggiungo un'altra perla di Celentano. Nella canzone "Per averti" il Molleggiato dice <>.
Ahi ahi ahi Adriano!!!
"Getting Better" non è di Lennon ma di McCartney. Tipico brano alla Paul. Poi nei Beatles non è difficile sapere chi sia l'autore principale di una canzone: basta ascoltare la voce solista. E in questo brano è Paul.
Segnalo anche
"My baby don't care" (Beatles, Ticket to Ride)
"She don't know" (Beach Boys "You need a mess of help to stand alone" dall'album "So Tough" 1972)
Un senso recita: anche se "tante cose" un senso non ce l'ha. Non si tratta di errore grammaticale, basterebbe capire il concetto espresso nel brano.
Avresti potuto utilizzare "ciao" per il tuo esempio.
Potremmo fare certe cose che ci fucilano alle spalle. (Luca Carboni - Vieni a vivere con me)
E "prima che esci" della Pausini??? Dove la lasciamo ??? Tremenda!!!!
Recentemente ho riascoltato "se telefonando", cantata da Mina, su musica di Ennio Morricone e testo di Maurizio Costanzo (... quello dello show, proprio lui) e Ghigo De Chiara: "... se io rivedendoti fossi certa che non soffri, ti rivedrei." Ecco, caso mai era "che non soffra". I congiuntivi!
Ascoltando il ritornello della canzone 'Vento' di Tiziano Ferro si può notare un errore nell'uso dei congiunti ' sotto cieli un po' più veri "se potremmo" riposare ' anche se il testo presente su internet riporta 'sai potremmo' ..
Alcuni di questi credo non siano neppure errori, ma sopra a tutto ciò esiste una cosa chiamata licenza poetica, appositamente creata per far passare in secondo piano la grammatica in favore della metrica.
Detto ciò l'errore più strano che mi viene in mente è di Guccini, che in "Amerigo" cita gli stati americani di "Pennsylvania, Arcanso, Tex, Misuri".
Ma potrebbe anche essere voluto.
A me è venuta in mente la frase "she don't lie, she don't lie, she don't lie cocaine " però mi chiedo se nella lingua inglese parlata comunemente si possa dire visto che l'ho notato frequentemente. Tuttavia il massimo credo che sia stato raggiunto da Anna Tatangelo in ( e con ) D'Alessio nella canzone "Il mio amico" : " Se a chi dice che non sei normale
Tu non piangere su quello che non sei ". Qui credo che non ci sia da invocare né la metrica né la sottile provocazione
Salve a tutti volevo chiedervi una cosa: ma avete provato a cantarle giuste? Io non ci dono riuscita ed erano orribili
Ecco da questi commenti si capisce che non avete mai scritto una canzone XD e comunque fare il grammar nazi non fa più colto fa solo più pigna nel culo XD
Mai detto di non essere una pigna nel culo, altro che pigna, sono tutto il pino :-))) Almeno però io ci metto la faccia e il nome... Il tuo dov'è? Tutti leoni dietro uno schermo :-)))
Almeno però?? Questo è corretto??
Molte volte la parola viene usata come fosse musica cioè deve "suonare" se davvero si spulciasse tutto molti brani neanche si capisce di cosa parlano...
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