27 ottobre 2014
LE COPERTINE PIU' BRUTTE DEL ROCK
La copertina di "The Endless River", il prossimo disco dei Pink Floyd (in uscita il 10 novembre) ha spaccato critica e pubblico. Molti fan l'hanno apprezzata da subito, altri hanno storto la bocca, reputandola modesta e già vista. La mia idea? E' una cover suggestiva, ma sono lontani i fasti di Storm Thorgerson e delle sue visioni surreali che bucavano la pupilla. Il brutto però è altrove e la storia del rock brulica di copertine davvero trascurabili, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
COVER FUORI FUOCO di Antonello Vanzelli
Qualche settimana fa, abbiamo pubblicato un articolo sulle copertine italiane più brutte ed è stato un levarsi di critiche al sottoscritto, reo di aver toccato questo o quell'altro grande artista, quasi avessi offeso la loro madre. E dire che erano cover veramente ma veramente brutte, ma si sa, spesso "fan" è sinonimo di "talebano". Ripeto però che la musica non c'entra nulla. Se poi a voi queste copertine piacciono va benissimo cosi, in fondo sono opinioni e ognuno ha la sua validissima ragione.
Se cercate "Avocado album" su gugol, vi apparirà l'ottavo lavoro di studio dei Pearl Jam. E' ormai conosciuto così, nonostante non abbia un titolo. Non so a chi venne la malsana idea di metterci quel frutto in copertina, ma scegliere tra quella e l'ultima di "Lightning Bolt" è scelta ardua.
Parlar male dei Queen è come parlar male di un amico con cui sei cresciuto e con cui ne hai fatte di cotte e di crude. Non ho mai amato la copertina di "News of the World", ma ancor meno quella di "A Kind of Magic". Freddie e soci a cartone animato si, ma rappresentati in quel modo no.
Questa dovrebbe essere la classifica delle copertine brutte, questa di "Live it up" di Crosby Stills e Nash sfocia nel trash.
E per par condicio, mazzuliamo anche il buon Neil Young, per quest'opera della corrente futurist... Ehm, della corrente surrealis....Ehm, della corrente brutta, ecco la parola giusta.
Bellissima "Dookie", bellissima anche quella del recentissimo "Demolicious". Nel mezzo del cammin della vita dei Green Day (di cui abbiamo parlato anche qui), qualcosa di discreto e di sufficiente, ma quelle della trilogia sono da 3 in pagella. Rimandati.
La copertina di "Incesticide" dei Nirvana riporta in copertina un disegno - molto discutibile - di tale Kurdt Kobain. Chissà chi è, non lo conosco... Certo che dopo una copertina come quella di "Nevermind" (e anche "In Utero" non scherza) gli perdono tutto: una delle più belle di sempre.
Se fosse per me e dovessi sceglierne una, così, secco, la peggiore in assoluto sarebbe quella di "The Spaghetti Incident?" dei Guns N' Roses. Capisco l'ironia - il titolo si riferisce ad uno screzio tra Axl Rose e Steven Adler, a suo dire costantemente mobbizzato dagli altri del gruppo e a cui fregarono un piatto di spaghetti prima di un concerto - ma resta ironia di bassa lega e anche un po' infantile.
I Depeche Mode hanno impresso nella storia della musica alcuni dei più grandi videoclip di sempre, grazie alle trovate spesso geniali di Anton Corbijn. A fare da contraltare, la poca lungimiranza nella scelta dell'artwork dei loro lavori. A parte rare eccezioni - come quella di "Construction Time Again" - non le ho mai trovate particolarmente emozionanti. Difficile scegliere, nel bene e nel male, tra le tre qui sotto.
"Stadium Arcadium" dei Red Hot Chili Peppers è un disco che ha diviso. A me è piaciuto molto, anche se è sovraccarico: forse tagliato di qualche ramo secco, avrebbe convinto maggiormente. Cosa che non si può dire della copertina, a dir poco ordinaria e priva della pazzia e della genialità che contraddistingue da sempre i quattro peperoncini losangelini.
"Love Over Gold" dei Dire Straits del grande Mark Knopfler (a cui dedicai questo sentito articolo), un fulmine per una copertina tanto semplice quanto azzeccata. Non si può dire lo stesso per "Making Movies", che non è brutta, ma banale si, molto. Non capisco perché ridursi ad un packaging cosi modesto, visto che ancora si era nell'era dei vinili, e un vinile era - è - bello ascoltarlo ma anche metterlo in bella mostra.
La copertina di "Zooropa" degli U2 mi è sempre stata sullo stomaco, sembra disegnata da un bimbo sotto acido lisergico. Ma quelle marmotte morte in testa della copertina di "October", che strage...
Ho sempre visto John Bon Jovi come un eterno ragazzo (col ciuffo, ah no, quello era Little Tony). In quest'ottica, la copertina emoticon è perfettamente in tema. Sul prossimo cosa metteranno, un hashtag?
Se i Black Keys avessero saputo che il loro "El Camino" avrebbe spaccato in tutto il mondo, vendendo oltre 2 milioni di copie, probabilmente avrebbero scelto una copertina più accattivante. O almeno spero.
I Radiohead... Ok, grandi, tutto quello che volete, ma quando vedo copertine così mi girano...
David Bowie potrebbe anche sputarmi in un occhio e dire che sono un cretino (come dargli torto...), e io continuerei lo stesso a portarlo in palmo di mano. La copertina del recente "The Next Day", però, è indifendibile. Volutamente asciutta, forse provocatoriamente antiestetica (con quel banale carattere di scrittura), ma a tutto c'è un limite.
"Metal Magic" è il primo album dei Pantera, anno di grazia 1983. Errore - kitsch - di giovinezza, ci sta.
Tanto è cazzuto l'ultimo degli Arcade Fire, tanto è pesante la copertina. La domanda sorge spontanea: perché?
Non tutti conoscono la storia della "Butcher Cover", la copertina del macellaio, di "Yesterday and Today", raccolta dei Beatles pubblicata solo negli States. Si vedono i quattro Fab Four vestiti da macellai, con bambole fatte a pezzi e tracce di sangue. Dopo averla immessa sul mercato, i discografici si resero conto che, oltre che brutta, era troppo splatter per i tempi e cercarono di rimediare incollando sulle copie ancora in commercio una seconda copertina. Ovviamente le copie già andate smerciate hanno acquisito un notevole valore collezionistico tra i fan.
Con la cover del terzo album degli Who "Sell Out" sconfiniamo nel demenziale, ma simpatica è simpatica.
Veniamo però ai dominatori incontrastati di questa classifica, i miei amatissimi R.E.M. che non azzeccano una copertina nemmeno sotto tortura.
Venti "grandi" opere, ma non è finita qui... Gli obbrobri sono molti di più, e ci rivedremo ancora. Sbizzarritevi scrivendoci le vostre (non) preferite!
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5 commenti:
I Dire Straits sono una delle mie band preferite di tutti i tempi, devo a Mark Knopfler il mio amore per la chitarra e gli sarò per sempre riconoscente ma per quanto riguarda le copertine degli album credo che ne abbiano azzeccate veramente poche. Mi viene da pensare al fulmine di "Love over gold" e alla resofonica di "Brothers in arms", per esempio, sono storiche. Invece quelle dei primi due album "Dire Straits" e "Communiquè" le trovo molto anomime nonostante appartengano a due album stupendi. Quella di "On every street" l'ho capita dopo mesi dall'acquisto e trovo inutile lo sforzo di rendere troppo particolare una foto che sarebbe stata bella pubblicata così, naturale, avrebbe reso di più a mio gusto.
Negli album da solista, nel complesso, Knopfler ha fatto copertine migliori anche se musicalmente preferisco di gran lunga gli Straits. Quella dei The Black Keys ricorda molto "Privateering" però quest'ultima mi comunica qualcosa. Sarà quella luce particolare o gli alberi sullo sfondo o quel cane solitario vicino al furgone, non so.
Per i Guns la copertina di "The spaghetti incident?" mi ha sempre dato l'impressione, a prima vista, che fosse un groviglio di vermi :)
Per i Pink Floyd direi "Atom heart mother" e "Meddle". Anche se è molto psichedeliche visivamente non mi attirano.
Dei Green Day aggiungerei "Nimrod".
Forse Michael Jackson è un po' fuori concorso ma "Invincible" e "Off the wall" (che hanno migliorato notevolmente nella special edition dell'album) non mi sono mai andate giù.
Per ora non me ne vengono altre in mente. Spero ci sarà anche un post dedicato alle cover più belle o storiche in futuro :)
Ciao Alma, commento come sempre lunghissimo quanto bello e particolareggiato :-) Sui Dire Straits sfondi una porta apertissima, non so se hai letto l'articolo che li dedicai tempo fa, una delle mie band del cuore. E si, anche io preferisco i Dire Straits alla carriera solista - dignitosissima e di classe - di Knopfler. E si, "Privateering" ha tutt'altro fascino, non l'avrei mai inserita in questa classifica.
Si, "Nimrod" era al limite, ma è un album che adoro alla follia, non l'avrei mai inserito eheheheh E poi quelle della Trilogia sono proprio buttate via, vista l'importanza dell'opera musicale pubblicata.
Del grande Michael non amo quella di "Bad", ma è anche vero che ha fatto anche gioielli di copertine, penso a "Dangerous".
Cosi come non amo "The Final Cut" dei Pink Floyd, brutta come poche, ma anche a loro perdono tutto, sono troppo di parte :-)
In futuro si, arriveranno anche le cover più belle, promesso! :-)))
A kind of magic e The next day sono secondo me molto belle...anzi, A kind of magic è sempre stata una delle mie preferite. The next day è geniale!
Anche Amnesiac e Incesticide mi sono sempre piaciute.
Concordo su quasi tutte le altre... Quella dei Dire straits non l'ho mai capita... l'album è bello la copertina non si può vedere.
Lo so, quando parlo di musica divento logorroica :)
Ho letto ora l'articolo dedicato ai Dire Straits, bellissimo e molto sentito! Anche io li ho conosciuti grazie a mio padre :)
Devo dire che anche io sono di parte per quanto riguarda i gruppi che ho nominato (e non), a loro perdono pure le peggiori copertine :)
Ciao Anonimo, non nego che la copertina di Bowie abbia un profondo significato simbolico, ma resta anche profondamente brutta esteticamente :-)
Buonasera Alma, sono davvero felice delle tue parole sull'articolo riguardante i Dire Straits. E' uno di quelli che sento di più. E credo - presuntuosamente - sia anche scritto molto bene, forse perché è facile buttar fuori emozioni che ti vibrano addosso da anni e anni. Bello condividere certe cose con qualcuno che le sente anche sue :-)))
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