1 milione e mezzo di fan che lo seguono su Facebook, un numero incredibile. Questo è Gianni Morandi oggi, il fenomeno social del momento. Un'escalation incredibile perchè non arriva da un ventenne nerd e smaneggione, ma da un 71enne semplice ma scafato quanto Sheldon Cooper. Ok, Vasco Rossi ha 3,8 milioni di seguaci, Ligabue supera i 3 milioni, ma i loro social cavalcano il successo musicale. Al contrario la carriera discografica del ragazzo di Monghidoro è ben lontana dai fasti di un tempo. Insomma, c'è dell'altro, molto altro.
1 MILIONE E MEZZO DI MOTIVI di Antonello Vanzelli
Morandi è il trionfo della normalità, la musica è ormai tappezzeria sullo sfondo. Ogni tanto suona qualcosa, clippini voce e chitarra, ma la sua realta social è fatta di vita comune, di foto al limite del banale ma sincere, quasi fosse uno di noi. E cosi ecco istantanee mentre lavora l'orto, mentre mangia il sushi, mentre pulisce i piselli o sbuccia le patate, il tutto col suo inconfondibile sorriso. Voi direte, ha scoperto l'acqua calda! Esatto, con la differenza che tutte le pagine di artisti e cantanti sono diventati degli uffici stampa, c'è poca vera umanità, sono pagine lavorative spesso seguite dagli staff. Morandi la sua la segue personalmente, fa entrare la gente nella sua quotidianità e risponde in prima persona.
E qui veniamo al secondo segreto della sua gustosa acqua calda. Risponde lui, dicevamo, e lo fa con un'educazione senza pari (anche ai commenti più incivili) e con un umorismo da applausi. Risultato? Likes in serie e migliaia di commenti. E questo dovrebbe insegnare tanto a quegli artisti che sbroccano di fronte alle critiche dei propri seguaci. Arisa rispose in modo acidissimo ad una fan, e lo stesso è capitato di recente anche a Laura Pausini e Nina Zilli. A volte parte l'embolo e bisognerebbe contare sino a dieci, facciamo anche venti, prima di controbattere sgarbatamente. Sui social vale tutto e bisogna fare i conti con la maleducazione. Invece Morandi non cade mai in tentazione, nemmeno sulla leggenda metropolitana della sua coprofagia (di cui avevamo parlato qui): è un treno e asfalta tutti a colpi di buoni sentimenti stile Casa nella Prateria e battute fulminanti degne di Woody Allen.
Ricordo un libro sulla maratona di New York, un libro in inglese eh, lo mostrò anni fa Red Ronnie. Come copertina avevano scelto la foto di uno sconosciuto ultrasessantenne che tagliava il traguardo, felice come un bambino, con le braccia larghe e il sorriso a trentadue denti dopo 42km di corsa. Quel bambino era Gianni Morandi, lo avevano scelto senza nemmeno sapere chi fosse. Basterebbe questo aneddoto. per descrivere la sua lunga avventura. Ha vissuto tanti alti e bassi nella sua carriera. dall'exploit giovanile al declino degli Anni '70, prima dei tanti successi del decennio successivo. Da lì un ottovolante di luci e penombra, ma senza mai perdere voglia e combattività. la stessa che lo faceva incazzare persino durante le partite della Nazionale Cantanti o che lo teneva sveglio tutta la notte per vincere 100mila lire a Pupo, che ovviamente perdeva perché a poker con Pupo non c'è storia. Morandi di quelle 100mila lire non aveva alcun bisogno, ma la sfida lo ha sempre affascinato. Del resto non è comune iniziare a correre le maratone a 60anni... Il suo amico Enrico Ruggeri dice che paradossalmente il periodo migliore per Morandi è stato quello di buio, perché ha tirato fuori il suo lato competitivo, voleva tornare nel cuore della gente. E c'è riuscito, senza vendersi o snaturarsi.
Qualcuno pensa sia costruito e sbaglia, Morandi è lo stesso ragazzino entusiasta di una volta, quello che appare in mutande in prima serata su Rai1 per esorcizzare l'Auditel e poi va a duettare su "Fossi Figo", prendendosi in giro con gli Elio e le Storie Tese. A volte esagera, le sue affermazioni sui migranti e i morti del canale di Sicilia hanno sollevato un polverone, ma sempre in buona fede e condendo il tutto con grande pacatezza.
E si sta facendo beffe di professoroni del web e addetti stampa, che mirano a fare il botto di likes e followers e restano al palo. I tempi sono cambiati, decenni fa il distacco tra artista e fan era consuetudine e giovava alla carriera. Oggi no, la vicinanza alla gente aiuta, non a caso il modo migliore per vendere i dischi è negli instore e Max Pezzali si è persino girato i centri commerciali. Morandi però non pubblicizza nulla, non ha del marketing alle spalle e questo la gente lo ha capito e lo apprezza. Non lo aiuta a vendere più dischi, ma credo che se ne freghi altamente. "Uno su mille ce la fa", lui ce l'ha già fatta, in ogni senso.
5 commenti:
Grandissimo Gianni Morandi, artista vero, uomo vero.
Grande quando si cimenta nelle cose semplici, di tutti i giorni, col suo fare sbarazzino e genuino, come un uomo qualsiasi, ma non lo è. Grande quando si cimenta in cose più difficili, come quella di aver aiutato il suo Bologna Calcio nella bufera. Grande sportivo, atleta praticante, grande anche nella recitazione. Nella mia collezione di film ho vari musicarelli e il mio preferito è "In ginocchio da te" con sua moglie Laura Efrikan.
Grande, quando una volta, non ricordo in quale trasmissione, cambiò le parole di una sua bellissima canzone, "C'era un ragazzo che come me...." Cambio i "Beatles e i Rolling Stones" con "Vasco e Ramazzoti", sublime.
Pensa che mia madre prese un ceffone da mio padre per colpa sua, ad un concerto, mia madre si strappava i capelli per Morandi. Per me è un mito, è "L'uomo più semplice che c'è"! W Gianni Morandi!!
Grazie a te amico Vanz, che ricordi, e riempi il tuo blog di cose interessanti e ogni tanto dai una lezioncina ai ragazzi d'oggi su cosa vuol dire essere artisti a tutto tondo che non tramontano mai, anche se italiani e si chiamano Gianni Morandi, grazie.
Solo un piccolo appunto,esco dal topic per un 50%, è vero che Morandi prende tutto con simpatia, garbo e ironia, e questo non può che aumentare la mia di lui stima, ma tu dici:
"E questo dovrebbe insegnare tanto a quegli artisti che sbroccano di fronte alle critiche dei propri seguaci" ed hai fatto degli esempi. Anche Vasco ha ricevuto critiche per questo. Ma vorrei ricordare che un giorno sulla sua pagina Facebook all'indomani di una brutta caduta sul palco che gli procurò una frattura al braccio, alcuni lo hanno insultato dicendogli "dovevi morire bastardo drogato"! Lascio a te il commento perchè io mi rifiuto.....
Ancora grazie, alla prossima. Valium
Riguardo le critiche a Vasco, lo ammise lui stesso che, scorrendo i commenti sulla rete, scoprì l'odio. Pensava di avere solo fan adoranti e questo gli apri' un po' gli occhi. Certi personaggi dividono, è inevitabile, ma in Italia manca il rispetto e la rete lascia troppo spazio al lato peggiore di noi. Ma questo succede anche nei live, quando spesso i gruppi che hanno suonato prima di Vasco nei Festival si sono presi insulti e bottiglie. Siamo un brutto paese, troppa igroranza e arretratezza civile.
Tornando a Morandi, che dire... Qualche anno fa regalai un triplo cd a mia madre con le sue migliori canzoni, quindi ti capisco benissimo. Anche lei è sempre stata una grandissima fan ed è stata contentissima di quel regalo. Per me Morandi è uno di quei monumenti della storia italiana, come può essere Celentano, come lo sono stati Mike Bongiorno o l'Avvocato Agnelli in altri ambiti. Fanno parte del nostro costume insomma, ed è bello vederlo sempre col suo sorriso e la sua positività, quasi avesse ancora 20 anni...
Infatti, un pò mi son pentito, ma non ancora del tutto, per aver insultato e lanciato di tutto all'indirizzo delle "Vibrazioni" nel giugno 2005 all'Haineken Jammin Festival di Imola.....avevo dieci anni in meno, dici che ero un pò arretrato civilmente e ignorante? Non credo, ero consapevole, era uno sfogo. Io sono di quelli che crede che l'organizzazione di un concerto, che in tanti casi è caro come il fuoco, debba interpellare i fan per decidere chi deve fare da sparring partner.....ultimamente non so che metodi usano, ma devono prevedere il dissenso in tutte le sue forme....
Mi scuso per l'intromissione ma non riesco a pensare che ci sia ancora gente che lanci insulti e anche qualcosa di solido ai cosiddetti "gruppi spalla". Secondo me hanno un grande coraggio ad esibirsi davanti ad una folla stanca per l'attesa e che non vede l'ora di vedere e sentire il proprio cantante/gruppo preferito. Qualunque sia il sistema adottato per decidere la cosa mi sembra sbagliato prendersela con questi giovani gruppi che cercano solo di farsi la loro strada. Per me meritano un grande rispetto oltre che incoraggiamento.
Come sempre molto bravo nelle tue descrizioni e presentazioni Antonello..
Non sono una fans sfegatata di Gianni , non la ero neppure da piccolina, ma lo ricordo , come lo ricordano tutti è impossibile dimenticarlo, un po' e un po' tanto ci rappresenta eccome, negli alti e nei bassi.
Una cosa forse gli perdono poco, la sua avarizia, o per essere gentile chiamiamo parsimonia...E te lo dice una genovese..
Ricordo che per offrirti una "charms" , prima le contava..
Ma l'abbiamo sempre perdonato!!ahahah
Un bacio e buon ponte festivo!
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