7 maggio 2015

VEDERE LA VITA CHE VA - OTTO OHM



Gli uomini che aspettano le proprie donne impegnate nello shopping dovrebbero diventare specie protetta. Ero seduto mogio su una panchina ad attendere, quando ho visto un bimbo iniziare a correre. E' caduto e si è rialzato come se nulla fosse, di fronte aveva una meravigliosa giostrina e gli occhi gli ridevano. Sarebbe bello vivere ogni giorno così, felici, come se stessimo dirigendoci verso la giostra più bella. E se penso ad una canzone che mi fa respirare quel mood, mi viene subito in mente la nuova degli Otto Ohm.

                               LA GIOSTRA PREFERITA di Antonello Vanzelli

Ho sempre seguito con passione il gruppo guidato da "Bove" Leuzzi. Il loro pop venato di reggae mi colpì sin dagli inizi, "Crepuscolaria" entrò subito in circolo e fu bissata da altri ottimi episodi, penso a "Amore al terzo piano" (che ogni buona canzone che si rispetti mi ricorda una vecchia fiamma) e "Come parlo di te". Per non parlare del duetto su "A me ricordi il mare" con Daniele Silvestri, una delle canzoni più corrosive del cantautore romano. Era da un po' che non davano segni di vita e quando su Radio Deejay ho ascoltato il nuovo singolo mi sono illuminato, come se il tempo mi avesse riportato indietro di quindici anni. "Vedere la vita che va", antipasto del nuovo album "Boxer", ha un sound fresco, che avrei tanto voluto gustarmi in tv al concerto romano del Primo Maggio. Peccato che proprio in quel momento abbiano intervistato delle persone inutili, velo pietoso. E' un singolo che sta piacendo molto, non vuole inventare nulla eppure riesce a solleticare corde nascoste, con un testo profondo e parole che restano.
"Ho messo tutto in ordine nella mia vita solo per te.
Incasellato le abitudini sbagliate in qualcos’altro che ti somiglia..."
Ecco, basterebbero questi versi a far capire perché un gruppo come loro viene a citofonarti nell'animo e sale, restando lì, a farti compagnia quando ti senti solo, a regalarti carezze quando ne hai bisogno, a riempirti i vuoti con immagini semplici di gioia, come un bimbo che corre verso la sua giostra preferita.

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