11 ottobre 2016

QUELLO CHE (FORSE) NON SAPEVI SUI... LITFIBA



Quest'estate mi sono lasciato vincere dalla nostalgia e sono andato in garage a riprendere il cartone con tutte le mie vecchie audiocassette. Erano anni che non lo facevo, di proposito, perché sapevo che insieme alla polvere avrei scatenato un diluvio di ricordi. E non poteva essere altrimenti: cassettine zuccherose di vecchie ex, compilation di canzoni registrate dalla radio, "Master of Puppets" dei Metallica di fianco a "Oggetti Smarriti" di Enrico Ruggeri. E poi è sbucata la copertina vuota di "Viva Litfiba", le cassette non c'erano. Le avevo prestate, insieme al cd di "Spirito" (argh!), ad una vecchie fiamma, che poi si mise con un bambacione e non me li ridiede più. E dire che le avevo anche dedicato "Regina di Cuori"... Mi è tornata in mente e per curiosità l'ho cercata su Facebook: è separata con tre figli e ha la stessa linea di Ghigo Renzulli. Vabbè, quasi quasi quei dischi glieli lascio va...

                              L'IMPOSSIBILE - LITFIBA di Antonello Vanzelli

Questo articolo era nel cassetto da tanto tempo, e mi faceva piacere togliergli la polvere, come fatto alle vecchie cassette. Una carrellata di curiosità sui Litfiba, molte certo già note allo zoccolo duro, che tuttavia spero passi a commentare con altre gustose gemme.

"Tex" era dalla parte dei Pellerossa, i veri nativi americani, da sempre ghettizzati dagli invasori. Respirava a pieni polmoni dai film di Sergio Leone e dalle colonne sonore morriconiane. Ci provarono Piero e Ghigo a contattare il maestro per avere alcuni suoi estratti da usare durante i concerti, ma a quel tempo i Litfiba non erano certo i Metallica (che da sempre aprono i live con "L'estasi dell'oro"), e Morricone rispose di no, quasi infastidito.

L'ultimo tour con Gianni Marroccolo e Antonio Aiazzi prima della scissione, anno 1989, fu decisamente movimentato. Durante un concerto a Roma Piero si beccò in piena faccia una 100lire lanciata dal pubblico.

Il loro primo live si tenne alla Rockoteca Brighton l'8 Dicembre 1980, il giorno in cui fu assassinato John Lennon. (vedi commenti sotto, con le parole di Pelù al riguardo)

I primi secondi di "Desaparecido" si cancellarono per errore. Provarono a coprire la cosa con l'urlo di Pelù, ma un pelo si nota. Lo stesso accadde con "Santiago", dove l'attacco monco è decisamente palese.

Rimaniamo in ambito cinematografico. La herzoghiana "Cuore di Vetro" è una canzone frustrata. Piero infatti la scrisse pensando alla donna di una persona a lui vicina, su cui faceva spesso dei sogni erotici. Non ha mai rivelato di chi si trattasse, probabile fosse la compagna di un altro componente della band, ma non credo lo scopriremo mai.


Il piacevole fondoschiena reso famoso dalla copertina di "El Diablo" appartiene ad una modella svedese che probabilmente non ha idea di chi siano i Littiba. Il tatuaggio venne infatti aggiunto dopo in sede di elaborazione grafica.

Uno dei primi scazzi tra Piero e Ghigo avvenne perché nelle note di "El Diablo" gli arrangiamenti vennero accreditati al solo Ghigo. Pierò si incazzò molto e dal disco successivo, Ghigo - pur occupandosene lo stesso - evitò di scriverlo.

Appena uscito "Aprite i vostri occhi", i Litfiba riuscirono a creare sintonia anche con la promozione televisiva. Erano infatti reduci da alcune ospitate anonime in playback. Curioso però che la prima esperienza piacevole fu in "D.O.C.", un programma di Renzo Arbore.

"Litfiba 3" è il primo album italiano della storia ad essere stato registrato completamente in digitale invece che in analogico. In origine doveva intitolarsi "Prigionieri". Non a caso "Louisiana" prende posizione contro la pena di morte, come la stessa copertina, raffigurante Willy Darden", detenuto americano all'epoca appena giustiziato.

"Cangaceiro" non era stata scritta da Ghigo per la voce di Piero Pelù, bensì per quella di Nicoletta Magalotti, degli Violet Eves, gruppo della italo new wave Anni '80.

Non avevo mai capito di cosa parlasse "Paname", una delle mie preferite. E' la storia di due clochard parigini, raccontò Piero in un'intervista, che per una notte si fingono rivoluzionari e portano avanti la loro lotta, scrivendo sui muri e cercando di destabilizzare gli annoiati della capitale francese, i Blasè.


Il primo disco d'oro della band arrivò con  "Pirata". Per decidere chi se lo sarebbe tenuto, giocarono tutti - compreso il produttore Pirelli - allo stecchino più corto. Ora quel disco è a casa di Pelù.

Nel 1992, il tour della band - già orfana di Marroccolo e Aiazzi - toccò il Messico. Esperienza da ricordare sia in senso positivo - Ghigo la definì "divertentissima" - che in negativo. I ladri svaligiarono le camere di Piero e Ghigo e più di qualcuno ebbe problemi gastrointestinali a causa dell'acqua. Ghigo, avvertito per tempo, si lavò i denti con la Coca Cola.

I Litfiba e il playback, un feeling mai nato. Proprio per la promozione di "Mondi sommersi", Piero - poco a suo agio con il playback - dovette andare a ripetizione da... sua figlia Greta. Registratore, play e Piero che faceva finta di cantare a tempo sulla registrazione. E se le voci non erano in sincrono, l'inflessibile Greta bloccava tutto. Curioso. Proprio a Greta e a sua sorella pensava il frontman quando ha scritto la delicata "Vivere il mio tempo".

A seguito del successo di "Mondi Sommersi", i Litfiba provarono a fare il grande salto, cercando di sfondare anche in Spagna. Peccato che il singolo "Reina de Corazones" ottenne riscontri tiepidi, come tutto il disco, che conteneva altre tre canzoni cantate in spagnolo: "Gota a Gota" ("Goccia a Goccia") e le due "Ritmo". In spagnolo c'è anche "Malavida", cover dei Mano Negra suonata dai Litfiba 2,0 con Cabo Cavallo alla voce durante l'Elettrotour.

In molti pensarono che "Piegami" dei Litfiba con Cabo fosse dedicata al transfugo Piero Pelù. Peccato che Cabo l'avesse scritta anni prima e inserita nella demo con cui si era fatto conoscere dal produttore Pirelli.

In Italia i dischi live non funzionano, vendono sempre pochino. "Croce e Delizia", il signor live che seguì "Mondi Sommersi" (oltre 700mila copie vendute), vendette appena 100mila copie. Anche sulla base di ciò, i Litfiba di Ghigo e Cabo decisero di regalare ai fan un live tramite il portale Lycos, da cui il nome "Live on Line". Decisione all'avanguardia, era appena il 2001 e in pochi sapevano come scaricare. Probabilmente la passione di Cabo per l'informatica e la multimedialità (poi sfociata in una carriera ricca di soddisfazioni) iniziò a trovare forma proprio con questo esperimento.


E chiudiamo parlando de "L'impossibile", il singolo del ritorno che fa da apripista a "Eutopia" e che ha già diviso i fan. Ligabue è tornato da poco con "G come Giungla" e l'ho trovata irritante sin dal primo ascolto, mentre "L'impossibile" mi ha fatto subito stare bene. A parte qualche piccolezza letteraria ("L'impossibile non c'è perché tutto è possibile": ma va, davvero?), il resto è godibilissimo, tra le invettive del frontman, incazzato come ai bei tempi, e gli assoli inconfondibili di Ghigo. Prodotta in maniera impeccabile, musicalmente va in crescendo, esplodendo in una seconda parte da leccarsi i baffi. Io non so cosa si aspettassero i fan delusi, e cosa trovino fuori fuoco in questo pezzo. So però che "Grande Nazione" ha dimostrato che - nonostante gli alti e i bassi - i Litfiba hanno ancora tanto da dire e questo singolo continua a testimoniarlo appieno. Il sogno ribelle continua...


Se ti è piaciuto, magari ti interesserà anche: Le grandi canzoni rock degli Anni Zero http://mexicotears.blogspot.it/2016/10/le-grandi-canzoni-rock-degli-anni-zero.html#moret

24 commenti:

Leonardo Salvaggio ha detto...

Un paio di precisazioni.

Il primo concerto dei litfiba fu il 6 dicembre e non l'8. L'equivoco é spiegato da Piero in Identikit di un Ribelle, capitolo 67.

L'edizione spagnola di Mondi Sommersi contiene tre canzoni in spagnolo e non 4. Non c'è Ritmo, ma solo Ritmo2.

Antonello Vanzelli ha detto...

Ho trovato fonti diverse da cui avevo attinto queste notizie, ma mi fido Hammer. Ho anche io "Identikit di un ribelle", andrò a ricontrollare. Grazie delle precisazioni :-)

Anonimo ha detto...

Confermo il 6 dicembre.
Mondi Sommersi edizione spagnola, invece, ha proprio 4 canzoni, con entrambe le versioni di Ritmo (oltre a Reina de Corazones e Gota a Gota)

Antonello Vanzelli ha detto...

Ecco svelato l'arcano, riporto le parole di Piero Pelù:
"Devo correggere il mio libro precedente, Perfetto Difettoso. Il primo concerto dei Litfiba non è stato l'8 dicembre 1980, ma il 6. Lo so, per anni si è pensato che fosse l'8 e la colpa è mia. Collegavo distintamente la nostra prima esibizione con la morte di John Lennon. La realtà è che io, quella sera, ero ubriaco perso (...). Andai a dormire il 7 mattina e mi svegliai praticamente il giorno dopo. Quando accesi la radio, appresi la notizia della morte di John per mano di Mark Chapman".

Leonardo Salvaggio ha detto...

Da questa foto

http://img4.annuncicdn.it/40/8c/408c5cfc99d4254e75c64efed71ceb10_orig.jpg

Sembra che le canzoni in spagnolo siano tre. L'etichetta sulla copertina diceva "Include 3 temas in castellano "

Antonello Vanzelli ha detto...

Sono andato a ricontrollare e su "Fuori dal coro - La vera storia dei Litfiba" di Federico Guglielmi, è riportato che le canzoni cantate in spagnolo sono quattro. Se qualcuno quindi ha il cd in spagnolo ci dica dov'è la verità :-)

-Alma- ha detto...

Prima di tutto grazie, davvero.

Per la storia del concerto alla Rokkoteca avete già fatto voi.

Credo di aver letto da qualche parte che il sedere della modella fu "dipinto dal vivo" con la caricatura di Piero e Ghigo realizzata da Fabio Galavotti per poi fotografarlo, ma non ricordo dove l'ho letto, magari mi sbaglio.

La storia dei crediti venne presa con un po' "leggerezza" già negli anni '80, infatti tutto veniva accreditato al solo Ghigo in quanto era l'unico ad essere iscritto alla SIAE. Solo negli anni a seguire riuscirono a fare un po' di ordine mettendo tutto sotto il nome Litfiba.

Non ho mai saputo come mai rinunciarono al titolo "Prigionieri" per "Litfiba 3". Il primo sarebbe stato davvero in linea con le tematiche dell'album, ultimo della trilogia dedicata alle vittime del potere. Penso fu anche una decisione presa all'ultimo vista la semplicità del titolo che lo ha sostituito.

Cangaceiro nacque sì da un'idea di Ghigo, autore della musica e del verso "Viva Cangaceiro" (dovrebbe esserci anche una demo sul web a conferma di questo) ma il testo è accreditato a Pelù (giusto per precisare, non odiatemi per questo :D)

Com'è il gioco dello stecchino più corto? :D

Vero che i Litfiba e il playback non sono mai andati d'accordo, come si evince dai vari filmati di ospitate televisive anni '80, ma che Piero fosse andato sotto la bacchetta da maestrina di Greta (e all'epoca era pure piccola) non lo sapevo :D

L'idea di inserire sia "Ritmo" che "Ritmo #2" nei dischi come nei live non mi è mai piaciuta. Trovo sia uno spreco di spazio laddove si potrebbe inserire un altro pezzo, vista la quasi identicità di queste due canzoni (se mi sono persa qualcosa, magari un significato o un motivo specifico per cui lo fanno illuminatemi).

E ora veniamo al nuovo singolo. Non sono solita dare un giudizio a caldo, una nuova canzone deve avere il tempo e il modo di prendere forma nella mia testa. Appena uscita l'ho ascoltata, infatti, decine di volte senza riuscire ad inquadrarla per bene. Il ritornello l'ho trovato subito orecchiabile e immediato, anche radiofonico se vogliamo, il che non è sempre un male. Ho sorriso quando ho ascoltato l'arpeggio, mi piace. Assolo semplice ma chiaro, bello. Restai perplessa, invece, sulle strofe. Non sono entrate subito nelle mie grazie. Il testo ha qualche piccola pecca, inoltre sentivo la voce un po' "sola" in quei frangenti, poco supportata dagli strumenti (ad eccezione della batteria, Martelli è una garanzia). Ho lasciato "riposare" le mie orecchie per tutto il giorno successivo per poi riprendere l'ascolto domenica e, sì, mi sono sembrati sempre più loro. Tosti, duri, incazzati, esplosivi, sono loro, sono loro! E sono tornati alla grande! Lo spettacolo è appena ricominciato!

P.S.: Ma "Fuori dal coro" non è stato pubblicato senza autorizzazione? Se non sbaglio il buon Piero non ha molta simpatia per il Guglielmi.

Grazie ancora per questo bellissimo articolo e chiedo venia per il papiro :)

MikiMoz ha detto...

Grandissimo report ricco di curiosità... Da fan, grandissimo fan della band, le conoscevo più o meno tutte (credevo che Croce e Delizia avesse avuto più successo...)

Moz-

m4udit87 ha detto...

"Fuori dal coro" è stato autorizzato eccome!

Unknown ha detto...

Cangaceiro è scritta ta Piero nei testi...ma l'idea di sviluppare il testo su questi peraonaggi storici è di GHIGO. Sul blog ufficiale di Ghigo (GRFC) trovate la primissima registrazione del brano con Ghigo che canticchia "CANCACEIRO CANGACEIRO"

Anonimo ha detto...

In realtà durante il documentario "Non siamo delle Rockstar", andato in onda su Sky Arte, la storia della foto-copertina di El Diablo viene raccontata in maniera diversa. O, comunque, qualcuno specifica che la modella doveva stare in tensione su un copertone d'auto o non mi ricordo cosa così da avere sempre la pelle stirata con il tatuaggio ben visibile.

Leonardo Salvaggio ha detto...

Per dirimere la questione dei pezzi in spagnolo ho scritto al Ghigo Renzulli Fan Collaborative che ha chiarito che sono effettivamente quattro.

Riporto la loro risposta:

"Confermiamo che i brani sono 4: il disco aveva 14 tracce in quanto Ritmo in italiano non venne inclusa."

Leonardo Salvaggio ha detto...

Alma,

Per quanto riguarda l'esecuzione delle due Ritmo nei live dissento. Sono comunque due pezzi diversi. Anche i Queen eseguivano le due versioni di We Will Rock You nei concerti, ad esempio in Live Killers.

Valium ha detto...

Hey! Hey! Ci sono anch'iooo! E voglio partecipare aggiungendo una curiosità su questa (fu) grande band.
È il 1972. Il cantante Piero Pelù ha 10 anni e si trova a Parigi insieme a suo fratello. I due mentre passeggiano, sostano davanti ad una vetrina di un negozio di dischi. Il futuro cantante dei Litfiba, si ferma a guardare un disco che ha una copertina con su raffigurato un "guerriero" con una spada tra le mani. Resta letteralmente ipnotizzato da quella che è la musica dei Black Sabbath, e il disco in questione è "Paranoid".
Così inizia la formazione dell'anima Dark di Piero Pelù manifestata nei primi anni musicali con i Litfiba. Aveva addirittura una bara che conservava nel giradino di casa dell'amico e tastierista dell'epoca Antonio Aiazzi. Ad una festa dove i Litfiba suonarono, Pelù si presento nella bara avvolto dal cellofan, sul primo suono di piatto della batteria e alla prima schitarrata balzò fuori.....Ehmm..Non c'erano per fortuna telefonini...

Rinnovo il ben ritrovato all'amico Vanz e alla sfegatata Alma;)
Si è vero qui da noi gli album live non hanno avuto grande presa in termini di vendita, però, "Buoni o Cattivi Live Anthology" di Vasco vendette 400.000 copie.....un'inezia insomma:) E proprio come Vascone, non sapevo che Pelù rigettava il play back, eh te credo..a ben donde....:))

P.s. Hai nominato "Vivere il mio tempo" Aahh! "Ti direi hai ancoraaaa voglia di nuotare in questo mareeee, aspettiamo l'auroraaa dove i più bei frutti saranno di tuttiii...." Be-lli-ssi-maaaa!
Ciao. Valium.

Leonardo Salvaggio ha detto...

Aging o una mia curiosità personale sui Litfiba. Fino a prima che la cantasse Giacomo voli a the voice ero convito che Vivere il mi Tempo dicesse "quando il fiume e i frutti saranno distrutti" e pensavo che parlasse della fine del mondo ma non ero troppo convinto.

Antonello Vanzelli ha detto...

Ciao caro Valium, ricordavo bene l'aneddoto della bara, Pelù proprio al 100 per cento :-))

Riguardo a "Vivere il mio tempo", devo aggiungere un aneddoto che avevo tenuto fuori dall'articolo. Durante le registrazioni di "Infinito", i rapporti tra Pelù e l'accoppiata Ghigo-Pirelli (il loro storico produttore) erano ai minimi termini. Quando il vocalist terminò la parte vocale di "Vivere il tuo tempo", Pirelli disse qualcosa tipo "Bene, adesso so qual è il brano piu brutto nella storia dei Litfiba". Quando si dice capirne di musica...

Antonello Vanzelli ha detto...

Dimenticavo un salutino ad Alma... Sono felice piaccia anche a te il nuovo singolo, e che hai citato il grande Luca Martelli, davvero un batterista coi fiocchi!

-Alma- ha detto...

Buonasera a tutti :)

m4udit87: Grazie per avermi tolto il dubbio.
Litfiba Manuel: Esatto. Proprio quello che intendevo.
Anonimo: Vero, se ne parla anche lì più o meno in questi termini.
Hammer: Io invece penso: e se al posto di una delle due ci fosse, ad esempio, una "Cuore di vetro" o una "Maudit"?
Valium: Ben ritrovato anche a te!
Vanz: Ricambio il saluto e ti rinnovo i complimenti per l'articolo :)

Anonimo ha detto...

Ho il cd, ri-confermo che sono 4 canzoni. Dice 3 temas perchè di fatto Ritmo e Ritmo 2 sono un tema (testo) unico!

Francesco ha detto...

Ciao ragazzi, il mistero del brano Cuore di vetro, una volta lessi,dovrebbe essere su Perfetto Difettoso,che la musa ispiratrice di Piero, sulla quale all'epoca faceva anche sogni erotici,era la mamma di Antonio Aiazzi..

Antonello Vanzelli ha detto...

Francesco, sei sicuro di questa notizia "bomba"? :-))) Perché su Perfetto Difettoso non ricordo proprio di aver letto riferimenti alla mamma di Aiazzi eh...

Anonimo ha detto...

Dopo "Grande Nazione" ti è davvero sembrato che i Litfiba abbiano tanto da dire? Io l'ho trovato un disco inascoltabile, salverei a mala pena 3 pezzi. "L'impossibile" è di poco migliore (ma meno de "La mia valigia", ma ormai Pelù non riesce più a scrivere un buon testo da Infinito.

Antonello Vanzelli ha detto...

Grazie del tuo messaggio. Guarda, secondo me a livello musicale si, hanno ancora da dire e da dare, e infatti la base de "L'impossibile" lo dimostra chiaramente. Qualche dubbio mi rimane - come dici anche tu - sui testi di Pelù. Su "Grande Nazione" ha alternato ottime cose a testi piuttosto discutibili, mettiamola così :-) E no, non lo ritengo un disco inascoltabile, ci sono almeno 5 o 6 pezzi davvero buoni, opinione personalissima.

Anonimo ha detto...

Mah, io in "Grande Nazione" ci vedo piattezza anche dal punto di vista musicale. Un sound "sparato" e "metallico" che non mi ha lasciato proprio niente, onestamente. Speranze per l'album nuovo ovviamente non ne ho, già solo a leggere certi titoli c'è da aver paura.