4 maggio 2017

SKID ROW CONTRO BON JOVI



Nel rock non si litiga mai per una donna. Ne sono sempre girate tante, troppe, per litigare per una in particolare. Certo, Eric Clapton perse la brocca per Pattie Boyd, la moglie di George Harrison, e Axl Rose si portò a letto in studio Adriana Smith, la donna di Steven Adler (come testimoniano gli inconfondibili "assoli" di "Rocket Queen") ma quelle sono eccezioni. Nel rock, in genere, si litiga per antipatia personale, per invidia, per piccoli sgarbi. E si litiga per i soldi. Fu quella la causa scatenante che portò ai primi scazzi tra gli Skid Row e i Bon Jovi. E dire che Jon Bon Jovi e Dave "The Snake" Sabo, il chitarrista e fondatore degli Skid Row, erano amici, veri amici, sin dai tempi della scuola. Sabo era stato persino il primo chitarrista dei Bon Jovi prima dell'insediamento di Richie Sambora. Poco male, considerando che non era mai stato in sintonia con la direzione musicale intrapresa. Infatti la loro amicizia aveva superato queste piccole divergenze e i due strinsero un patto: il primo che raggiunge il successo aiuta l'altro. E così fu.

                                       GLI SCAZZI FRA BAND di A. Vanzelli
Jon Bon Jovi, una volta esploso, mise in contatto il suo manager con Dave Sabo, che nel frattempo aveva formato gli Skid Row. Però qualcosa ancora non era al proprio posto, mancava il frontman giusto per ripercorrere le gesta del gruppo di "You Give Love a Bad Name". E lo trovarono, casualmente, al matrimonio di un amico in comune, un fotografo musicale: è così che entrò in scena Sebastian Bach. Il leader dei Bon Jovi lo prese sotto la sua ala, tanto da pagare la penale di 200mila dollari per liberarlo dalle pendenze col suo vecchio manager, questo però in cambio dei diritti d'autore degli Skid Row. Poi ospitò Bach e la sua famiglia a casa sua e gli diede anche alcuni suoi abiti di scena. Insomma, ce la mise tutta per far girare le cose per il meglio, ma non poteva certo immaginare che gli Skid Row - da perfetti sconosciuti - sarebbe esplosi nel giro di un'Ave maria e di un Padre Nostro. E questo cambiò prospettive e rapporti.


5 milioni di copie solo negli States, non male per una band esordiente, ma con capolavori come "18 and Life" e "I Remember You" tutto quel clamore intorno a loro era strameritato. E a Bon Jovi, probabilmente, tutto questo non garbò molto, come se mal sopportasse la loro luce. Il vocalist degli Skid Row raccontò di come il clima tra loro cambiò molto velocemente, e che la crew dei Bon Jovi - durante il loro tour in comune - iniziò a prenderlo pesantemente di mira. All'ennesimo scherzo di pessimo gusto, Bach perse le staffe e durante il loro live di apertura, insultò pesantemente il loro mentore. E come se non bastasse lo fece passare per ladro, dicendo che - nonostante un conto in banca da far impallidire Paperon De' Paperoni - non si faceva problemi a sottrarre i diritti d'autore di una band emergente come la loro. E si parlava di ben 2 milioni di dollari, mica bruscolini.


"La cosa folle era che il pubblico era dalla mia parte", racconta Bach nella sua biografia. Certo, ma a spalleggiarlo nel backstage non c'era il pubblico, non c'era nessuno dalla sua parte e scoppiò il finimondo. Bon Jovi - col padre e il fratello vicino - era infuriato e lo aggredì: "Ho ascoltato quello che hai detto sul palco, bastardo!" e partì con un pugno, che però Bach prontamente schivò. Era spalle al muro, ma del resto ci era andato giù pesante. Il padre urlava "Io ti ammazzo!".
Non fu una bella pagina di rock, ma a mente lucida i due appianarono le cose: Bon Jovi rinunciò ai diritti d'autore e la voce degli Skid Row fece pubblica ammenda. Chissà da che parte stava Dave Sabo, diviso tra il suo amico d'infanzia e il vocalist che lo aveva portato in cima alle classifiche...  Rimase qualche ruggine ma il tempo ha poi rimesso le cose in ordine, tanto che Sebastian Bach qualche tempo fa si è lasciato andare ad un sincero: "Jon ha dato una possibilità a me e alla nostra band e io gli sarò sempre grato per questo", la chiusura migliore per uno scazzo stupido ed evitabile. Ma anche questo è il rock e forse proprio per questo ci piace così tanto.

2 commenti:

-Alma- ha detto...

Curioso questo aneddoto, non lo conoscevo. Sei un pozzo di sapienza, Vanz :-)

Anonimo ha detto...

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