17 aprile 2013

BLUFF, SESSO E DROGA: I BEATLES PROIBITI





"John Lennon raccontò... che si era lasciato masturbare da Brian (nd. Epstein, il loro manager) perchè "dovevo controllare l'uomo che aveva il controllo delle nostre vite e della nostra carriera".
In realtà John e Brian non si limitarono ad un singolo rapporto sessuale durante la loro vacanza in Spagna. Furono sessualmente coinvolti per il resto della vita di Epstein e la loro relazione fu basata sul dominio, con John che recitava il ruolo del padrone crudele e Brian quello dello schiavo sottomesso.
Quanto a ciò che accadde in Spagna, Brian raccontò all'amico Peter Brown la storia vera: aveva fatto un pompino a John Lennon. John non poteva permettersi di rivelare quel tipo di intimità perchè l'avrebbero marchiato come omosessuale. Infatti la prima volta che qualcuno prese in giro John per quel viaggio in Spagna, Lennon per poco non lo ammazzò."
Albert Goldman - The lives of John Lennon (1988)


                                           I BEATLES PROIBITI - Pt. 1

I primi mesi del 2010 li ho passati in Norvegia. Un lavoro lungo, da Gennaio a Luglio; un inverno ancora più lungo, mesi e mesi di neve.
Quando arrivai mi tranquillizzarono, "Non preoccuparti, qui in genere più che nevicare piove...": non l'avessero mai detto! Le temperature quell'anno scesero in modo sostanziale e la pioggia si trasformò in copiose imbiancate. Ricordo weekend in cui gli spazzaneve riposavano beati in garage (e poi dicono a noi italiani...) e io, che dovevo andare a seguire dei test, aravo la neve per strada.
Ma non siamo qui per parlare dei cazzi miei (ah no?) ma di quelli di Tareef, il simpatico saldatore iracheno con cui feci amicizia in quei giorni. Un tipo allegro... Un tipo zoppo. Non osai mai chiedergli perchè zoppicasse così vistosamente ma ci pensò un dirigente a spiegarmelo: Tareef si era preso una scheggia in guerra. Era poi riuscito a scappare via dal suo paese e quando era arrivato in Scandinavia, gli faceva paura anche il più piccolo rumore, mi raccontarono i suoi colleghi.
Inutile a dirlo, la mia stima nei suoi confronti accrebbe a dismisura. Parlavamo di tutto, di cinema, di famiglia, di lavoro. Una volta gli chiesi:
"Che musica ascolti? Ti piace la musica occidentale?"
e lui, col suo caldo sorriso sgangherato dalle carie e il suo inglese precario, mi rispose:
"Si, mi piacciono i Betles."
"Chi? Non li conosco..."
"Ma come, i Betles..." e mi accennò una "Yesterday" peggiore di quella di Troisi in "Non ci resta che piangere".
"Ahhhh, i Bitols..." cominciando a ridere. E lui con me.
Mi spiegò che erano i primi che aveva sentito quando era arrivato in Norvegia e ci si era affezionato.
Rideva sempre Tareef: anche io riderei sempre se fossi scampato ad una guerra.

Ho sempre amato i Beatles. Tra loro e i Rolling Stones (che non ho mai capito perchè sono stati sempre messi in paragone...) preferivo loro.
Mi sono sempre apparsi come i ragazzi tranquilli della porta accanto, cazzoni e simpatici: l'ideale per andarci a bere qualcosa e farsi quattro risate.
Crescendo ho capito che una donna dalla mascella poderosa può nascondere insidie, che un abito talare non sempre è garante di purezza, che le apparenze sono foriere di grandissime prese per il deretano.
I Beatles non sono mai stati quello che pensavo. Lasciando da parte la musica (meravigliosa), sono stati una delle più grosse manipolazioni mediatiche del music business per anni, con livelli di occultamento della verità a livello mediatico degni dell'Area 51. Dite che esagero? Ne riparliamo alla fine dell'articolo.

Brian Epstein tra i quattro di Liverpool
Cominciamo proprio da Brian Epstein, il loro manager: s'innamorò dei Beatles. No, non intendo musicalmente: era spinto da semplicissime motivazioni erotiche. Rappresentavano per lui "una personificazione dei suoi segreti desideri sessuali".
Anita Cochrane e il figlio segreto di Paul
Avanzò profferte sessuali a tutti i componenti, in particolare a Pete Best, il primo batterista del gruppo, il più fascinoso all'epoca.
Ma non c'era solo l'omosessualità di Epstein alla base del suo comportamento: "lui li invidiava almeno quanto li desiderava carnalmente" secondo il biografo Brian Goldman.
Nonostante non avesse alcuna esperienza manageriale, riuscì a convincere tutti e divenne la loro guida.
E per anni è stato l'amante di John Lennon, l'amante segreto perchè certe cose non possono assolutamente trapelare.
Non può certo trapelare che Paul McCartney ha messo incinta la diciottenne Anita Cochrane. Paul vuole che abortisca, lei non ci pensa minimamente e minaccia di portarlo in tribunale, facendo scoppiare uno scandalo.
I Beatles non se lo possono permettere: Epstein trova un accordo con la donna affinchè tutto resti sotto silenzio in cambio di 14mila sterline. Comincia il lavoro di cover-up, di polveri nascoste sotto il tappeto.

John, Cynthia e il piccolo Julian
La stessa cosa capita con John Lennon. Si sposa con Cynthia - lei era rimasta incinta di Julian - e anche in questo caso, la notizia è messa a tacere. Epstein capisce subito l'importanza a livello mediatico di avere un gruppo libero sentimentalmente: se le fan avessero saputo dei loro matrimoni, non ne avrebbero certo guadagnato in popolarità.
I giornalisti scoprono la verità, cosi come scoprono la relazione omosessuale tra il manager e Lennon, ma fanno buon viso a buon gioco: la favola dei quattro di Liverpool rende troppo alla carta stampata per rovinare tutto con uno scandaletto. E a dirla tutta, spesso i giornalisti partecipano ai festini dei Beatles, cose che le loro donne è meglio non sappiano.

Il tour mondiale del 1964 negli Stati Uniti sposta l'asticella ancora più in là.
Durante i concerti, le fan urlano talmente forte da coprire il suono delle canzoni. Fuori dal palco, invece, una provocazione dietro l'altra, orge e stupefacenti in quantità.
William Mandel, nel suo interessante "Beatles proibiti", riporta le parole del giornalista Bob Rogers: "I quattro non si scopavano mai la stessa ragazza, preferivano una meno bella piuttosto di farsi due volte la stessa. Erano diventati come indifferenti, dato che donne di tutte le età si sdraiavano ai loro piedi. Mi capitò di pensare che rischiavano seriamente di diventare omosessuali, perchè annegavano nel sesso convenzionale, scopavano fino alla noia. E siccome all'epoca non c'era la pillola, con tutte quelle scopate che si sono fatti nell'estate del 1964, nel 1965 ci deve essere stata un'esplosione di piccoli Beatles..." 

A Minneapolis, il gioco rischiò di finire in modo drammatico. Dopo il concerto, parte il consueto festino notturno a base di sesso e droga. Il motel è colmo di donne di tutte le età. La mattina dopo, un paio gridano di essere state violentate ed arriva la polizia. Nel marasma orgiastico ci sono finite anche ragazze minorenni: la situazione si fa delicata.
Tra loro la quattordicenne Geraldine Smith. La sera prima, i ragazzi le avevano chiesto con chi dei quattro avrebbe preferito "dormire". Lei aveva risposto che era vergine e intendeva restarlo. Se avesse accettato la proposta, quella mattina uno tra John, Paul, Ringo e George sarebbe stato accusato dello stupro di una minorenne.

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2 commenti:

Jodie ha detto...

Allora iniziamo col dire che quello che ho letto è totalmente una vergogna.Una 14enne? MA STIAMO SCHERZANDO?Come si fa a essere così pedofili?Sono contenta che la ragazza abbia rifiutato perché altrimenti sarebbe stata una loro puttana ma avrei anche voluto che accettasse perché così per una volta avrebbero imparato la lezione se sarebbero stati arrestati.Per quando riguarda Brian e John,non mi sorprende che John lo abbia fatto perché tutti sappiamo che tipo era ma mi lascia sbalordita che non volesse farsi chiamare omosessuale perché essendo l'amante di Brian già lo era diventato.Per quanto riguarda Paul e il fatto che avesse messo incinta la diciottenne e che poi volesse farla abortire dimostra quanto lui fosse insensibile e irresponsabile solo con la voglia di scopare senza limiti(come d'altronde lo erano tutti e 4)sono felice che lei non abbia abortito e abbia mandato a puttane l'idea di McCartney.Io amo i Beatles,sono la mia vita e li ho sempre criticati in modo positivo e negativo(oltre che cantare e ascoltare le loro canzoni tutti i giorni)questa è la volta in cui da loro mi sento delusa perché erano ragazzi intelligenti,creativi,che hanno composto canzoni che sono diventate famosissime,immortali e mi dispiace che abbiano fatto questa caduta di stile,calandosi nei panni di pedofili stupratori ossesionati dal sesso e dalla droga.

Anonimo ha detto...

Cara Jodie, non c'è da stupirsene, quelli erano i tempi insomma...per quanto talentuosi e speciali potevano essere, anche loro hanno commesso degli errori. Sarei curiosa di sapere se, avanti nel tempo, di certi episodi come quello della 14enne se ne é parlato o se hanno preferito far finta di niente e nascondere tutto.
Ancora.