Nella noia potentina, il Giovedì universitario era una boccata d'aria fresca, una serata discotecara di tamarraggine varia ed assortita.
Non che la location fosse il Cocoricò - era un ex pub angusto e dal soffitto basso - ma bastava ed avanzava per divertirsi e conoscere nuova gente.
Gli occhi erano tutti per le poche strafighe, le starlettine di provincia. Del resto in facoltà non esisteva via di mezzo: c'erano quelle che a lezione arrivavano col tacco 12 e con la scollatura vista mare - poche, pochissime - e c'erano quelle con maglietta dall'ascella pezzata, molletta in testa e peluria dirompente. Del resto, la migliore gioventù potentina era quasi tutta a studiare altrove.
In quelle serate ricordo una riccia dai seni debordanti ma dalle labbra alla Nina Moric, sembravano due canotti gonfiati male. Si, certo, fu proprio per quello che non successe nulla tra me e lei, come no. La volpe e l'uva.
C'era poi una stangona alta quasi quanto me, magra, dal viso delicato. Era molto bella ma quando parlava sembrava uno scaricatore di porto. Immaginatevi una Monica Bellucci che parla come Sgarbi incazzato. Si, ne parlo male perchè anche lei non me l'ha mai data. L'attenzione, che avete capito?
L'unica che ci provò fu una compaesana con chili di troppo distribuiti malamente. Pensò bene di approcciarmi in un luogo romantico - il cesso della discoteca - fumandomi in faccia, con charme. Tossendo, scappai alla chetichella, ignorandola anche in facoltà.
Mi sparlò di brutto una volta tornata in paese. La volpe, cicciona e romantica, e l'uva.
Non amo l'house e "la techno è una merda" (cit.) ma durante quelle serate di divertentismo e revival, mi divertivo molto. Una sera - ballavo "Should i stay or should i go?" - si avvicinò un lungagnone con gli occhiali da sole dalle lenti gialle. Come un lord inglese open-minded, pensai: "Anvedi che tamarrone! Che caz vuole questo? Sarà mica gay?"
E lui, con un sorriso meravigliosamente semplice, mi disse: "Sai, sei la prima persona che conosco più alta di me!"
Finimmo la serata a ballare insieme, saltando da una parte all'altra come due lobotomizzati, anche quando la pista era ormai mezza vuota.
La tettona con le labbra a canotto e la stangona dai modi chic per una gara di parolacce non mi degnarono di uno sguardo ma trovai un buon amico, uno di quelli che non dimentichi.
Lo invidiavo, viveva alla casa dello studente, dove c'era sicuramente più fermento. Certo, a vent'anni non lo chiami fermento ma in modo più "ormonale".
A livello musicale avevamo gusti lievemente diversi ai tempi ma devo dire che fu lui a spingere ancor di più in me la passione per i Foo Fighters.
Se c'è un gruppo che entra di diritto in un articolo sui videoclip migliori di sempre, quelli sono proprio loro. Dave Grohl è un maledettissimo genio e ogni video è un piccolo capolavoro, pensato da una mente illuminata e malata allo stesso tempo.
Quello a cui sono più legato è sicuramente "Learn to fly". Primo singolo di "There is nothing left to lose", narra le bizzarre vicende che accadono su un aereo, a seguito del collettivo sbevazzamento di caffè drogato.
Si, perchè, gli scatenati Tenacious D Jack Black e Kyle Gass - grandi amici di Dave Grohl e qui nella parte dei meccanici - nascondono la loro polverina "World Domination Erotic - Sleeping powder" nella macchinetta del caffè.
Gli unici a non bere l'allucinogena bevanda sono proprio i componenti del gruppo che miracolosamente riusciranno a far atterrare l'aereo.
I nostri eroi, come novelli Eddie Murphy trasformisti, si divertono ad interpretare tutti i ruoli possibili e immaginabili, riallacciandosi al classico per antonomasia del genere ovvero "L'aereo più pazzo del mondo".
Non so se Dave Grohl faccia più ribrezzo in versione troietta in calore o come assistente di volo stile Cristiano Malgioglio/Valerio Scanu.
In poche parole? Imperdibile.
Il video segue il procedere del primo appuntamento tra il suddetto sfigatone e un'avvenente bionda. Già alla porta il primo inconveniente: il cagnolino della donna comincia a stantuffare la gamba del povero Dave, che per staccarselo deve ricorrere a mazzate assortite.
La serata procede al Drive in, tra tentativi maldestri e figure barbine, sin quando Dave va a prendere i popcorn. A quel punto entra in scena un nanetto nero superdotato che la bionda sembra gradire molto. Alla vista del loro limonare, la personalità multipla di Dave esplode come quella di Jim Carrey nel film, trasformandolo nel frontman scatenato che tutti conosciamo. E la biondona va in brodo di giuggiole: io le avrei dato un bel calcione nel didietro.
La perla assoluta di questo video è che la vecchina che mostra a Dave il dito medio mentre sono in macchina è la vera madre di Grohl. Follia nella pazzia.
Imperdibile. Ah, l'ho già detto? Vabbè, sceglietelo voi un sinonimo, è uguale.
Più recente - due anni fa - è "Walk", il cui video, nella sua devianza, è sicuramente più serio dei precedenti.
Ispirato al capolavoro "Un giorno di ordinaria follia"; film del 1993 con Michael "Mi è venuto il cancro alla gola perchè ho fatto troppo sesso orale" Douglas, narra delle peripezie del cantante: sta andando alle prove col gruppo ma gliene capita di ogni. Sbroccherà di brutto, ribaltando chiunque gli capiti a tiro, e finendo con una simpatica scarica elettrica nel collo da parte di un poliziotto.
Due parole vanno anche buttate lì per il clip di "Big me" del 1995, in cui i nostri si divertono a fare il verso alle pubblicità delle caramelle Mentos.
Le loro si chiamano Footos e sono sicuro che, vedendolo, vi torneranno alla mente tutti quelli spot, ai tempi dei veri tormentoni anche in Italia.
Il capolavoro definitivo per me è "Next Year". Ci sono voluti tempo e soldoni - era un marginale quarto singolo - ma, prendendo spunto da Forrest Gump e dalle missioni spaziali, hanno davvero lasciato un segno.
Hanno creato un remake dello sbarco sulla Luna, mischiandolo ad immagini di repertorio della Nasa della missione originaria dell'Apollo 11. Sono chiaramente reali le scene nella capsula a zero gravità ma anche le immagini ricreate (una meravigliosa terra vista alle spalle di Grohl nello spazio) sono davvero credibili.
Il ritorno sulla Terra è da eroi e le feste sono contrapposte alle ferite della guerra del Vietnam e agli scontri tra pacifisti e forze dell'ordine.
Anni fa qualcuno ancora combatteva per evitare le guerre, manifestava per l'amore e la pace. Ora ci puliamo la coscienza con la bandiera della pace postata su Facebook. Altri tempi.
Certo è bello guardare la Terra vista dalla Luna, fa tornare la voglia di sognare e di ricominciare a credere in qualcosa di diverso, qualcosa di migliore.
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