23 settembre 2013

ANCHE IO MI BUGO



I pomeriggi in università erano spesso banali ricami di tempo da perdere. Fuori dalle lezioni si partiva cercando di studiare e si finiva a parlare di musica, a giocare a tressette o a rincorrere i sorrisi della più carina, di solito la più dannatamente snob.
Mi annoiavo, seduto a guardare appunti senza nemmeno provare a leggerli quando mi passò davanti Donato, un caro amico, con gli auricolari e lo sguardo assorto. Canticchiava "Io mi rompo i coglioni, io mi rompo i coglioni..."
Conoscendolo, non pensai stesse male, lo sapevo già, per quello andavamo tanto d'accordo. La curiosità iniziò a corrodermi quando continuò a canticchiarla con gusto.
"Donà, cosa minc... Ehm, posso gentilmente chiederti quali siffatte arie musicali stai ascoltando?"
"Oh, ma è Bugo! Non l'hai mai sentito? Troppo forte!"
Sulle prime lasciai perdere. Poi iniziai ad ascoltarlo e mi accorsi che aveva ragione lui. I buoni e i folli, come Donato e Bugo, ti regalano "nuovi rimedi per la miopia" musicale e bisognerebbe sempre ascoltarli. 

                                                                       INTERVISTA A BUGO

Benvenuto su Mexicotears. "Nuovi rimedi per la miopia", il tuo ultimo disco, ha ottenuto risposte contrastate, sia dalla critica che dai fan. Ci sono state delle polemiche e lunghe discussioni in rete. Come mai pensi abbia diviso così tanto?
Non saprei. Io non avevo certamente preventivato quello che sarebbe successo. Però va bene anche così, meglio le polemiche che l'indifferenza. Io ho cercato semplicemente di fare un disco nuovo, nuovo per lo meno nel mio percorso, poi sta agli altri prendere una posizione a riguardo.

In "Non ho tempo", prima canzone dell'album, dici "Non ho tempo. Ho qualcosa di più importante." Quali sono le tue priorità? Cosa hai imparato dalla gente di New Dehli dove hai vissuto a lungo?

Tutto il disco, e quindi anche quel brano, è stato composto e realizzato prima del mio trasferimento in India, quindi non c'è nulla di "indiano". Con quel brano mi sono chiesto: cosa sono le cose importanti della vita? Cosa ci distrae? Non volevo dare risposte. Mi interessava invitare la gente ad interrogarsi.

Uno dei pezzi migliori dell'album a mio modesto parere è "Comunque io voglio te". Canti "Anche se a volte è difficile amarti per quella che sei veramente" a cui segue "Anche se è vero che non posso più vivere come prima che arrivassi tu...": cos'è l'amore per te?

L'amore non è solo sentimenti ed emozioni, è una sfida, una scelta che va presa con decisione.

Chiudi l'album con "Città cadavere": pensavi ad un luogo metaforico o avevi qualcosa di preciso in mente?

E' metafora di immobilità e paura. Credo che la vita sia un lungo percorso per superare la paura.

"C'è crisi dappertutto" profetizzavi in una delle tue canzoni più conosciute e amate. Uno dei settori più in difficoltà è proprio quello musicale. I tuoi discografici ti hanno mai fatto pressioni sul materiale da te prodotto per avere il pezzo radiofonico a tutti i costi?

No. Io adoro la musica pop, che è cosa ben diversa da "musica commerciale". E adoro i "singoli", quando faccio un album mi concentro molto sui singoli, che devono essere semplici e diretti. 

Hai iniziato a fare musica all'inizio degli anni '90. In cosa pensi sia cambiata la musica in questi venti e passa anni? E in cosa sei cambiato tu?

Beh, quando ho iniziato io si facevano le audiocassette come demo. Io ne avevo realizzate due o tre a metà degli anni '90. Ora ci sono Spotify e così via, molto è cambiato, però a me piace questa cosa, perchè possiamo scegliere molti formati con cui muoverci. Passato e presente si uniscono. E comunque sto parlando di supporti. Quello che conta sono le canzoni.

Ascolti mai i tuoi primi album? Come ti rapporti alle tue prime cose?

No, non ascolto mai la mia musica, a parte quando c'è da preparare il tour. Ho un ottimo rapporto con tutti i miei album.

Nella tua carriera non abbondano certo i duetti o le collaborazioni con musicisti famosi (brutto termine vista la qualità di tanti bravi musicisti poco noti). C'è qualcuno con cui ti piacerebbe collaborare?

Non sono tipo da collaborazione, ma ti dico due artisti: Jovanotti e Vasco. 

Proprio Vasco, di cui hai fatto una bella cover di recente, dice che "Le mie canzoni nascono da sole, vengono fuori già con le parole". Ti è capitato che una canzone di scrivesse da sola? O sei più un artigiano musicale che lavora e cesella?

Entrambe le cose. Alcune volte le canzoni arrivano in fretta e vanno raccolte subito. In altri casi vanno lavorate a lungo per ottenere la giusta forma 

A bruciapelo: tre album che consiglieresti a tutti e tre film da vedere?

Revolver dei Beatles, uno qualsiasi di Giorgio Canali, Paul's Boutique dei Beastie Boys.
Film? Altrimenti ci arrabbiamo, Asso e Apocalypse now.

Il ricordo più bello che hai di te bambino?

Quando bigiavo la scuola. 

Sei sempre stato uno che non si fossilizza, cercando sempre nuove strade, eppure hai fan fedeli. Vuol dire che apprezzano l'uomo e il tuo approccio alla musica. Hai mai avuto effetti negativi derivanti dall'essere cantante?

Si, che sono bello, le donne vengono tutte da me e i fidanzati mi inseguono per menarmi!

In ambito musicale si parla poco secondo me del Christian Bugatti artista visivo. Ti va di parlarcene? Vivi musica ed arte come entità a se stanti o le due forme si mischiano in un tutt'uno?

Cambia solo la forma, ma sono sempre io che parlo di me e di quello che vedo nel mondo.

Cosa dobbiamo attenderci col nuovo album? Una nuova virata? Ci dai qualche anticipazione?

E' presto per dirlo, non saprei. 

C'è qualcosa di grande che bolle in pentola, un film che parte da lontano, dal 2000, un film-documentario con al centro Bugo. Ti va di parlarcene? I fan avranno un ruolo importante nel progetto.

Si, i fan avranno un ruolo decisivo. Il regista, Andrea Caccia, ha iniziato nel 2000 a filmarmi, non solo durante i live, ma nel backstage, a volte nella vita privata. E ha continuato per 13anni, dico 13anni! Un pazzo! Ora, con una casa di produzione, ha deciso di finalizzare il film. Ma per finalizzarlo mancano dei soldi, e così ha pensato di affidare il progetto a MusicRaiser per la raccolta fondi. Servono 20.000euro per terminare il film. Non sono tanti se si pensa che per 13anni il regista ha girato tutto a sue spese! Ecco, su MusicRaiser (tutte le info qui) i fan possono contribuire comprando una ricompensa. In questo modo permettono al film di vedere la luce e loro in cambio hanno fatto a tutti gli effetti un acquisto in anteprima. Mi auguro che i miei fan capiscano l'importanza del progetto. Non si è mai visto in Italia un film-documentario che copre 13anni di vita di un cantante! E' una cosa pazzesca. E poi c'è Bugo e questo è ancora più pazzesco! 

In bocca al lupo per questo grande progetto.

Grazie, ciao a tutti!

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