25 novembre 2013

LABIRINTI




Colui che ha inventato i labirinti stava pensando ad una donna. Non esiste mistero più intrigante dell'essere femminile, soprattutto per noi uomini che non abbiamo mai brillato per acume, persi con lo sguardo nella scollatura di qualunque cosa respiri.
Non faccio eccezione, ho incontrato donne il cui equilibrio era un'onda impazzita di emozioni che mi portavano alla deriva. Pochi giorni fa ho parlato di Katia, ora vi narrerò di Monica, la versione 2.0. La conobbi durante il mio anno e mezzo passato in Germania. Tutto nacque casualmente su Facebook, era salentina come me e anche lei viveva per lavoro in quelle gelide lande.
"Perfetto!", pensai. Dio quanto mi sbagliavo. Il fatto che non avesse foto su FB mi tranquillizzava poco, ma quando sei solo come un cane in un paesino di 3mila crucchi, ogni semplice ombra ti sembra una nuova alba.
"Sai, non mi fido di internet, potresti essere un maniaco..."
Non ho la faccia da Pacciani ma aspettai con calma, anch'io desideravo conoscerla meglio. Passarono però i giorni che diventarono settimane che si dilatarono a mesi e l'unica foto che mi mostrò fu quella del suo barboncino. Orribile per di più, sembrava gli avessero scoppiato dei miniciccioli addosso.
"Non mi sento ancora pronta." era la solita tiritera che ripeteva, questo nonostante ci sentissimo quattro volte al giorno al telefono e passassimo le serate a chiacchierare su Msn. La mia pazienza era agli sgoccioli. Lei, mente criminale, se ne accorse e organizzò un appuntamento al buio.
Più che al buio divenne un appuntamento a uno, io e basta. Disse che sua madre non stava affatto bene e che dovevamo rimandare. Nemmeno a scuola se la sarebbero bevuta, faceva prima a dire "ho mal di testa".
Chiusi, ero stanco dei suoi giochetti. Lei ci riprovò a oltranza e ricominciammo a sentirci. Film già visto, nuovo appuntamento e questa volta superò sè stessa. Disse che aveva avuto un brutto incidente e che era in ospedale dopo aver soccorso una donna, ferita nel mega tamponamento. Mi stava sommergendo di bugie, un Michelangelo della cazzata.

       DA GABRI AI PEPERONCINI PICCANTI - LE CURIOSITA' DELLA MUSICA

Per tentare di ricucire, mi mandò una foto talmente fasulla che non ci avrebbe creduto nemmeno Ray Charles. Gliene dissi talmente tante che ancora le fischiano le orecchie, chiuse la comunicazione per non sentire tutte le bestemmie che le urlai contro.
"E' che sono bruttina, ho paura di non piacerti..."
Alla fine buttò fuori 'sto schifosissimo rospo e, per farsi definitivamente perdonare, mi disse dove abitava e di andare da lei per una cena. Feci il brillante per tutta quella fatidica giornata, fui più dolce di una confezione di Baci Perugina. Alla fine le diedi un bidone gigantesco e sparii del tutto, cambiando anche numero.
Non ci siamo mai visti e lei continua a cercarmi: si si, cerca cerca...

A parte le eccezioni Monica e Katia, viviamo in un mondo in cui le donne si prendono ciò che vogliono. In amore siamo sempre di più noi il sesso debole, poche storie. La donna sceglie e tanti saluti: la storia della musica parla chiaro.

"Quest'avventura è stata una follia, è stata colpa mia.
Tu hai sedici anni ed io... Ed io...
Ma adesso spogliati che voglio morderti
voglio sentire ancora il tuo piacere esplodere col mio.
Domani sarà tardi per rimpiangere la realta,
è meglio viverla! E' meglio viverla!"

In molti l'avranno riconosciuta, si tratta di "Gabri", una delle ballate storiche di Vasco Rossi (e di cui avevamo parlato qui). Scherzando dicevo che non gli avrebbe fatto male trovarsela un attimo più matura. Non potevo certo immaginare che la storia fosse vera e che il Blasco, a 30 anni suonati, avesse avuto una lunga storia d'amore con una minorenne.

"Avevo 13 anni ed ero con mia cugina e un gruppo di amici in un locale di Rimini, il Quinta dimensione. Uno di loro conosceva Rossi. Ma era l'estate del 1980, e io figurati se sapevo chi era quello lì. Un giorno mi passa sotto le mani un album con la sua faccia, io dico 'Ma lui lo conosco'. Così scopro che quel tipo incontrato anni prima si chiamava Vasco Rossi, che faceva il cantante e che era abbastanza famoso."

Parole e musica sono di Maria Gabriella Sturani, che pochi mesi fa ha aperto il cassetto dei ricordi a Vanity Fair. L'incontro però avviene nel 1983, ad un concerto.

"Incontro uno che lavora nel suo staff, Guido Elmi, amico di mio fratello. Gli dico di portarmi da Rossi. lui conosce i miei, prova a farmi cambiare idea, poi si arrende e mi indica la stanza di Rossi. Io entro, chiudo la porta e dico 'Adesso non mi scappi'. Era una persona buona, dolce, riservata, premurosa, anche troppo. Quando tornava a casa era tranquillissimo, normale, attento con me."

La loro relazione durò un paio d'anni, in modo talvolta contrastato a causa della differenza d'età, ma come traspare dall'intervista a "Gabri", fu un qualcosa di puro, di romantico. Peccato però che il loro rapporto terminò in modo brusco e poco maturo: Vasco chiuse quando lei rimase incinta: per lui e la sua carriera non era il momento giusto per diventare padre.
Nacque Lorenzo, riconosciuto da Vasco solo una decina d'anni fa. Non si può dire che il comportamento del rocker di Zocca sia stato esemplare ai tempi, ma fortunatamente è riuscito a recuperare il rapporto col figlio e la Sturani continua a parlarne con grande affetto, tutto come in "un gran bel film".


I Red Hot Chili Peppers sono un gruppo di schegge impazzite. Il più dolce è sempre stato John Frusciante, finalmente uscito dai suoi viaggi tossici e ri-uscito dal gruppo per non ricascarci.
Flea è sempre stato uno dei più scatenati. Nel 1991, comprò un auto che decise di verniciare con i colori di Krusty il Clown, storico personaggio dei Simpson. Qualche mese dopo, ammise che sua figlia gli chiedeva di fermarsi un isolato prima della scuola perchè si vergognava troppo dello stato della vettura.
Non meno folle la storia di Anthony Kiedis, frontman del gruppo, cresciuto da un padre hippie dagli atteggiamenti più che discutibili. A quattro anni gli fumava le canne in faccia, passandogli il primo spinello a undici anni, ed era presente al suo battesimo con l'eroina a tredici. Non è però stato l'unico battesimo: suo padre era un trafficante di droga e spesso tornava a casa con signorine disponibili.

"Una sera, quando Anthony aveva dodici anni, il ragazzo chiese al padre: 'Papà, posso fare la mia prima esperienza sessuale con la tua fidanzata?' e il padre: 'Ma certo figliolo!". Poi suo padre fece un lettone con quattro materassi e li sospinse in camera sua. Ecco come Anthony perse la verginità." Larry Sloman - Intervista al NY Post prima dell'uscita dell'autobiografia di Kiedis (2004)

Un'infanzia da film, il genere lascio deciderlo a voi. Difficile che, dopo essere cresciuto così, Kiedis avesse una crescita normale. Drugs-addicted per anni, poteva esserci lui al posto di Hillel Slovak, il primo chitarrista dei "peperoncini piccanti", morto per overdose nel 1988. A lui seguì l'attore cult River Phoenix, altro lutto che lanciò nel buio Kiedis e Flea. Il cantante è riuscito a ripulirsi solo nel 2000, ritrovando finalmente la necessaria stabilità.
In amore, tuttavia, quell'equilibrio è sempre stato una Fata Morgana, un'immaginaria oasi nel deserto della sua vita fatta di sesso e stravizi. Ha avuto relazioni con Madonna, Demi Moore, Sofia Coppola, Melanie C delle Spice Girls, Heidi Klum (che le gambe non riesce proprio a tenerle chiuse...) e Sinead O'Connor (che le gambe è meglio che le tenga ben strette, ha subito una metamorfosi kafkiana).
I suoi zigzag personali lo hanno portato fuori carreggiata in più di un'occasione.

"Sono sempre stato ostile alla tecnologia ma qualche anno fa decisi di comprare un pc. Quindi scoprii la pornografia web. Diventò un'ossessione che non mi faceva più uscire di casa. Ad un certo punto mi sono trovato a dipenderne come quando avevo problemi di droga. Anche il sesso può avere il suo lato oscuro. Finalmente ho reagito e ho promesso a me stesso di non girare più per la rete alla ricerca di quei filmati." Anthony Kiedis (Repubblica.it)

E' riuscito a venirne fuori grazie alla sua vecchia fidanzata, ormai diventata ex, tutto nella norma.
Talvolta è andato persino oltre, come nel 1988 in Virginia. Una studentessa si offrì di accompagnare i Red Hot al loro hotel dopo il concerto e lui le si presentò davanti sorridente e "come mamma l'ha fatto", riempiendola di apprezzamenti non certo d'annunziani. La ragazza non perse tempo e lo denunciò. Kiedis fu condannato per oltraggio al pudore e aggressione sessuale.
Mi chiedo cosa sperasse questa mente illuminata di studentessa nell'arrapato backstage di una band come la loro? Che lui si presentasse con delle rose rosse e delicate poesie di Prevert? Che chiedesse la sua mano ai genitori? O non sapeva che i Red Hot appaiono anche sul palco solo con un calzino a coprire le pudenda?
Chi ha inventato i labirinti stava pensando ad una donna. O, forse, chi ha inventato la donna stava pensando ai labirinti, devo ancora capirlo.


Nessun commento: