Ci sono persone che entrano nell'immaginario collettivo: basta poco, e segnano una generazione. Noi nati a cavallo tra i '70 e gli '80 siamo cresciuti con il Drive in, coi cartoni di Cristina D'avena, con il Lemonissimo alla Coca Cola, il Commodore 64 e i telefilm. C'era Mork e Mindy, i Chips, Hazzard e Supercar. E c'erano anche i Ragazzi della 3 C e Willy, Il principe di Bel Air. Durante le vacanze natalizie, ci hanno lasciato Antonio Allocca, il mitico professore di "Sacchi... 3!", e James Avery, lo Zio Phil di Willy.
Quando ci affezioniamo a certi personaggi (piccoli o grandi che siano), restano cristallizzati nei nostri ricordi, senza più un'età. Pensiamo non se ne andranno mai. Poi se ne vanno e ci fanno capire che stiamo crescendo anche noi. E fa male.
COM'ERANO E COME SONO DIVENTATI
A volte c'è l'errata convinzione che sul look giochino solo le signorine del pop: wrong! Dopo aver visto il tardivo passaggio da sfigati a fighetti dei Green Day nella puntata precedente, questa volta facciamo gli Alfonso Signorini - o i Cesare Ragazzi - e andiamo a spulciare nel passato di Bono Vox degli U2. All'inizio della carriera, nel periodo della spinta ribelle, il nostro Paul Hewson aveva un look da iconoclasta punk.
Le meches però anche no, sembrava avesse una marmotta morta sulla capoccia. Negli anni, ha giocato molto con l'immagine, sfoggiando occhiali dalle montature e lenti dei più svariati colori, e capigliature variegate, non sempre riuscite.
Quando ero piccolo, rimasi affascinato da un video di Cindy Lauper. Era vestita come una tzigana più che come una popstar: i capelli rosso fuoco e un'espressione da monella, molto diversa dalle puttanelle del pop attuale. In quegli anni non potevo certo capire che cantava di "ragazze che vogliono solo divertirsi" - anche perchè a quell'età l'unico divertimento per me era il pallone, o al limite nascondino - eppure riuscì ad ammaliarmi, grazie ad un sound accattivante.
Nel 1986 sfornò un bis strepitoso con l'evergreen "True Colors", ma dopo quel breve periodo d'oro si ritrovò ben presto ai margini del mercato discografico. Gli anni Novanta le hanno regalato ben poche soddisfazioni e vendite modeste, in una carriera via via meno luminosa. Strano per un'artista che è riuscita a vendere oltre 60milioni di dischi.
"Come mai sono sparita dalle scene? Ho sempre trovato il modo di dire la cosa sbagliata alla persona sbagliata. Ero un pò stupida, voglio dire un pò ignorante."
Una che ammette una cosa con tale sincerità non può che avete la mia simpatia incondizionata e il mio eterno rispetto. Si è gestita male, non è la prima e non sarà certo l'unica a non aver saputo maneggiare quel carbone incandescente che risponde al nome di successo.
Qualche mese fa, a trent'anni da "Girls just want to have fun", è arrivato il momento del riscatto. Il musical "Kiny Boots", di cui ha scritto musiche e testi, ha fatto il botto, venendo premiato con ben sei "Tony Awards", i Grammy dei musical. Non posso che esserne sinceramente felice.
Fratelli che cercano il successo ognuno per i fatti propri? Ne ricordo pochi. Mi vengono subito in mente le sorelle Bertè, Mia e Loredana. Negli ultimi anni, con musicalità differenti, si sono fatti apprezzare i fratelli Tarducci: Fabrizio, ovvero Fabri Fibra, e Francesco, in arte Nesli. Curioso vedere come, grazie alle immagini di gossippiù.com, siano cambiati poco, anche se il più giovane tra i due, Nesli, sfoggia un biondo platino da fare invidia a Cindy Lauper.
Anna Oxa è venuta alla ribalta nel Festival di Sanremo del 1978 quando non aveva ancora 18 anni. Strano pensare che la sua esplosione è coincisa probabilmente con la migliore canzone della sua carriera, quella "Un'emozione da poco" che travalica i decenni con la sua freschezza. Il suo primo look fu da punk e le fu disegnato addosso da Ivan Cattaneo. Ecco, forse sarebbe stato meglio se si fosse messa in mano a qualcun altro...
Negli anni, come mostra il collage qui sopra, ha giocato moltissimo con la sua immagine, stupendo con acconciature particolari e look tra loro molto diversi. Contare le sue trasformazioni è impresa enciclopedica. Spesso si è giocata la carta Sanremo al meglio, facendo parlare di sè non solo per la musica.
Dov'è la magagna? Come ha mostrato Striscia la Notizia qualche tempo fa, le trasformazioni non hanno riguardato solo il look. Giudicate voi stessi...
Più che ragionare sul com'era e com'è, è curioso rapportarsi al com'è "con" e "senza trucco" Marylin Manson. Molti lo conoscono così:
Mentre nella vita normale appare in questo modo:
Solo io lo vedo di gran lunga più affascinante addobbato a rockstar? Solo io lo vedo molto pacato nell'espressione di ogni giorno, al punto da risultare spiccatamente femmineo? Curiosa questa dicotomia.
Quello che non capisco è il risultare fascinoso per donne come Dita Von Theese o Evan Rachel Wood. Ok, la rockstar tormentata, il fascino ombroso e maledetto, "la bellezza non è tutto" e tutte quelle menate che piacciono tanto alle donne... Ma quando uno è brutto come la morte, resta brutto e basta. Tè, guarda lì, le belle e la bestia...
Dischi venduti in serie, successo mondiale e anche un aspetto da attore di fotoromanzi. Umberto Tozzi divenne l'idolo delle ragazzine tra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta. Ricordate com'era? Rinfreschiamoci la memoria:
Ho qualche dubbio sul colore degli occhi, quel celeste chiarissimo della foto in mezzo stona con le altre foto che ho trovato. Ad ogni modo, il look della copertina di "Tu" è meglio che lo abbia accantonato in fretta, non si poteva vedere.
Con gli anni, i capelli sono pian piano andati a svernare da un'altra parte e la bella vita - Tozzi è sempre stato un noto viveur - lo hanno appesantito. In fatto di donne, però, nulla da dire, il buon gusto non gli è mai mancato.
La metamorfosi di Adriano Celentano a livello fisico non c'è mai stata. La faccia da guascone è sempre la stessa, e anche lui ha cominciato presto a perdere i capelli.
Celentano, però, col tempo ha subito uno stranissimo morphing caratteriale. Ricordo un video in bianco e nero, con Mina, in cui lui era una molla impazzita: simpaticissimo, battute a nastro, sorriso aperto come un sole agostano. Pian piano ha perso quella verve, trasformandosi in una sorta di predicatore, serio e ombroso. Probabilmente nel privato è ancora quel ragazzino terribile, quello che faceva scatenare le platee a furia di rock e poi le faceva sorridere con il suo brio... Dov'è finito quel ragazzo della Via Gluck? Forse il mondo si è abbruttito a tal punto da incupirlo, ed è un peccato.
Passiamo infine a questo bel ragazzone sorridente:
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