Agosto 2014: Città del Messico ci accoglie fra i suoi tentacoli. Dopo aver visitato quanto umanamente possibile in una giornata, insieme ai miei tredici compagni di viaggio, vagabondi come me, scendiamo dalla metropolitana affollata e ci avviamo verso l’uscita per rientrare in albergo. In lontananza appaiono Immagini gigantesche e colori sfuocati. Siamo proprio stanchi, ormai abbiamo le allucinazioni. Va bene che siamo nella patria di Frida Kahlo e Diego Rivera, ma non può essere... e invece è tutto vero! Un murales e per giunta nella stazione della metropolitana, incredibile!
Ci avviciniamo - un po' perplessi, un po' stupefatti - e pian piano l'immagine prende fuoco, rubandoci il respiro. Un'immensa varietà di colori e di soggetti, un caleidoscopio di epoche, situazioni e personaggi. Tina Turner vicino a Kurt Cobain, Bono seduto al tavolino di un bar insieme a Blondie, Diana Ross su un pullmann turistico insieme al Boss Bruce Springsteen. poi Elvis, Madonna, Jimi Hendrix e i Beatles. Chi ha creato tutto questo deve essere sicuramente un genio!
Galvanizzati e divertiti come bambini, cerchiamo di dare un nome a tutti i personaggi. Sembra quasi di sentire il suono della loro musica, dei loro strumenti. Qualcuno di noi, in preda al delirio, si avvicina al proprio idolo e accenna una canzone. Non soffriamo nemmeno piu' il caldo e ormai l’albergo può aspettare.
Gioia, allegria e leggerezza. Buonumore e ilarità. Anche questo è un murales, anche questo fa parte di un viaggio, anche questo è Città del Messico.
Il termine Murales - oltre ad opere dipinte su pareti e sottitti - indica anche il genere di pittura ed è diventato celebre proprio per il movimento nato in Messico e conosciuto come Muralismo. E Jorge Flores Manjarrez, l'autore dell'opera, sta diventando uno dei suoi più fulgidi esponenti.
"Un viaggio per il rock", questo il nome del murales, è un'opera monumentale e ancora in progress (qui potete seguirne tutte le fasi). Manjarrez è arrivato alla terza parte. Il viaggio per il rock continua...
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