Quest'estate ha avuto un colore sbiadito, quell'alone bianco sporco che resta sotto i quadri quando li rimuovi.
L'amore è rosa, colore e fiore (senza spine), rosa come la pelle della mia compagna. Poi ci sono persone che le vedi e sorridi... I miei amici, i miei cugini, la mia famiglia: rossi, perché riscaldano il cuore.
Gli amici senza lavoro, ma che non demordono sono il verde speranza.
I vecchi amori - quelli che hanno lasciato un buon profumo - sono candidi, di quel bianco delle nuvole che non piovono. Mio nonno era verde mare, un mare limpido come non ce ne sono più. La musica è arcobaleno di colori. Quelli che - oltre all'orsa - stanno ammazzando questo paese sono marroni, di quel marrone che puzza di merda.
UNO SGUARDO ALLE NOVITA' DISCOGRAFICHE di Antonello Vanzelli
La prima volta che ascolto una canzone che attendo da tempo è sempre un'emozione sottile, difficilmente tratteggiabile. Partono le prime note e il vuoto rapisce lo sguardo. In questo periodo ne stanno uscendo tante, ognuna con un colore a sè.
"La partecipazione di Luciano è sorprendente. Sembra che l'abbia scritta anche lui insieme a me pochi giorni fa, l'abbiamo improvvisata in studio con un paio di chitarre, niente di più: con la voce di Liga questa vecchia canzone prende altri colori senza però perdere nulla della sua forza originale". (Fonte: Rockol)
Ecco, il duetto tra Francesco De Gregori e Luciano Ligabue è un colore inaspettato, un lampo di luce fortissima e abbagliante. Il Liga è sempre stato poco incline ai duetti, rifiutò ai tempi la proposta di Ruggeri per "La Band" e quella di Luca Carboni (facendosi però perdonare con un suo inedito molto piacevole). Evidentemente però una "Alice" a due voci ha fatto brillare gli occhi a entrambi e infatti ne è venuto fuori un gioiellino, intimo, buono come il pane appena sfornato. Sentirla nel silenzio di mezzanotte mi ha steso.
Quando è passato da Sanremo, speravo in un'altra "Cemento armato" o in una "Siamo morti a vent'anni", e invece "La parole non servono più" mi lasciò l'amaro in bocca: non era la canzone giusta e infatti è passata quasi inosservata. Sto ovviamente parlando de Il Cile, uno diverso, con una scrittura personalissima e penetrante. Ecco, lo aspettavo - con ansia positiva - al varco e lui non mi ha deluso. Il nuovo singolo "Sapevi di me" è bianco, il bianco di una casa sull'oceano, che scendi sulla spiaggia e c'è il vuoto di un panorama pieno di dettagli che tolgono il fiato. Si, perché i suoi testi sono pieni di particolari vividi, molto lontani dagli stereotipi solecuore(altagradazione). Il ragazzo di Arezzo sa scrivere grandi canzoni: ho finito vostro onore.
"Noi siamo il Club" dei Club Dogo è un album che ho amato - e amo - moltissimo. A parte la conosciutissima "P.E.S.", contiene perle assolute, penso a "Tutto ciò che ho" (proprio col Cile), a "Se non mi trovi", a "Sangue blu" (con J. Ax). In quel disco c'era una collaborazione coi Datura e quando ho ascoltato la nuova "Fragili" con Arisa, ho pensato proprio alla dance Anni '90, quella dei Datura, di Gala e Da Blitz. E' un colore opaco, un giallino sfuocato da carta da parati vecchia. Non vedo queste sonorità tagliate per loro, ma questo non toglie che non vedo l'ora di ascoltare il disco nuovo. Del resto il primo ramazzottiano singolo "Weekend" continuo a farlo girare con piacere.
"Il Ventre della Città", la nuova di Mario Venuti, l'ho sentita in auto qualche mattina fa, su Radio Deejay. Ho immediatamente trovato incisivo il testo, reale, e immerso in una musicalità coinvolgente. Non sapevo ci fosse dietro la penna di Francesco Bianconi, il leader dei Baustelle, e il cerchio si è chiuso. Due personalità molto diverse, un incontro di colori, un blu notte e un celeste.
Il nuovo album uscirà il prossimo 23 Settembre e si chiamerà "Il Tramonto dell'Occidente" e, visto che Venuti lo ha scritto interamente con Bianconi, non ho potuto non pensare al baustelliano "I Mistici dell'Occidente"... Nell'album compariranno anche Franco Battiato, Kaballà, Alice, e Giusy Ferreri: c'è di che esserne molto curiosi.
E' uscito già da un po', ma non è mai tardi se si parla di cose buone. Una delle canzoni migliori dell'estate è sicuramente "Un Bacio (Troppo Poco)" di Mondo Marcio feat. Mina. L'aggettivo "rivoluzionario" non è mai stato così adeguato: prendere dei campioni di Mina e farci un disco nuovo, interamente incentrato sulla sua discografia. Un'idea che ha entusiasmato persino la stessa Tigre di Cremona.
Ne è uscito un colore nuovo, mai visto, un colore che abbraccia e che finalmente - dopo una carriera altalenante - consacra Mondo Marcio tra i grandi della scena hip-hop. Questa canzone non mi stanca mai.
Direi di chiudere con una notizia succosissima. A breve uscirà un Greatest Hits di David Bowie, non una raccolta qualunque però: un triplo album contenente l'inedito "Sue (In a season of Crime)" (già ascoltabile in rete), più altre chicche e rarità. L'album si chiamerà "Nothing has changed" e dire che saranno soldi ben spesi è fin troppo facile. L'appuntamento è per il prossimo novembre.
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