29 ottobre 2014

CATARSI SONICA





Anno 1994. Morivano Kurt Cobain ed Ayrton Senna, nasceva la seconda Repubblica con Silvio da Arcore proclamato re a suon di voti, e i calciofili ricorderanno dei rigori e una finale del mondiali. Il sottoscritto aveva 12 anni, passava i pomeriggi tra i disegni, le repliche di qualche cartone e Non è la rai: studiare mai. Tutto sommato non me la passavo male. Nel frattempo nel mondo musicale, Jeff Buckley ci regalava "Grace", i Blur esplodevano con "Parklife" e Beck pubblicava "Mellow Gold". In Italia Jovanotti e la Pausini erano in testa alle classifiche, Soave e Ligabue davano vita alla Mescal, i C.S.I. pubblicavano "Ko de Mondo" e Gianni Maroccolo decideva di dare una possibilità a dei giovani ragazzi di Cuneo di farsi sentire: fu così che i Marlene Kuntz diedero alle stampe "Catartica", uno dei dischi piu belli del rock italiano.

                  MARLENE KUNTZ - TORINO 25.10.2014 di Vito Possidente

Venti anni dopo, Dave Grohl ed i suoi Foo Fighters escono con un nuovo album, Lewis Hamilton con il casco giallo in onore di Senna è in testa al campionato di F1, senza votarlo abbiamo un nuovo reuccio che sembra tanto figlio di quell'altro e di calcio ne so ancora meno. Io continuo a disegnare, ho smesso con i cartoni e iniziato a drogarmi di serie TV. E i Marlene Kuntz decidono di festeggiare il ventennale di "Catartica" con una nuova uscita discografica, "Pansonica", in cui vanno a pubblicare dei pezzi dell'epoca mai editi. Per suggellare la ricorrenza, hanno deciso di intraprendere una nuova tournèe per far ascoltare al pubblico il primo e l’ultimo lavoro, in una sorta di congiunzione tra presente e passato. Sabato 25 ottobre hanno calcato le assi di legno dell'Hiroshima Mon Amour a Torino.

Ora 21:45 arrivo in via Bossoli, la gente fuori si accalca e più di qualcuno è intento a chiedere se avanzano biglietti: niente, il sold out é noto da giorni. Ci avevano promesso un inizio puntuale e così, un'ora dopo, Cristiano Godano e soci si presentano in silenzio sul palco: Riccardo Tesio e la sua chitarra alla destra, Luca Lagash Saporiti al basso a sinistra e Luca Bergia dietro a dettare il ritmo sulle pelli della batteria.
L'inizio è affidato a "Mala mela", "1°2°3°" e "Fuoco su di te", in sequenza, quasi senza respiro, continuando poi con un ritmo serrato e teso. La scaletta - non nello stesso ordine dell'album - è inframmezzata dalle nuove canzoni, che si integrano perfettamente a quelle di "Catartica" (sono d'altronde figlie della stessa epoca), e le prime che ci presentano sono "Donna L" ed "Oblio". Solo dopo questi pezzi, Cristiano saluta il pubblico e fa le presentazioni di rito.
La platea è composta per lo piu da persone con un accenno di rughe sul volto, immagino ci sia qualcuno che abbia avuto la fortuna di vederli due decadi fa o giu di li, ma ci sono anche persone come me che hanno imparato ad amare "Catartica" dopo, e il poterlo sentire tutto dal vivo, suonato con la stessa rabbia e vigore del 1994, è una gran bella emozione.


Si riprende subito, e ci si avvicina ai pezzi più attesi, "Lieve" e "Trasudamerica": da brividi! Così come, dopo altri 2 pezzi di Pansonica ("Sig. Niente" e "Capello Lungo"), "lo sono Merry X-mas" e oprattutto "M.K." con tutta la platea urla all’unisono che "Marlene è la migliore!".
E' così che ci lasciano per una pausa. Sappiamo che torneranno, manca il clou dell'album, "il terzetto magico", come lo definisce il tipo dietro di me. Infatti, dopo "Sotto la Luna", nuovo singolo, eccole in sequenza: "Festa Mesta", una dilatatissima "Sonica" accolta dal boato del pubblico e che ha rappresentato a mio avviso il climax dell'esibizione, e la chiusura affidata a "Nuotando nell'aria", di sicuro il pezzo più famoso del disco (e forse anche in assoluto, dopo il duetto con Skin). Ci salutano e ringraziano, scivolando dietro le quinte, ma la musica di sottofondo che non parte ci fa ben sperare per un altro bis. Qualcuno nel pubblico sembra leggermi nel pensiero ed urla: "Fateci tutto "Il Vile"", ma si congedano da noi con una versione senza pianoforte di "Musa", tratta da "Uno" del 2007.

Nel 1994 io non avrei potuto essere ad un loro concerto, per età, posizione geografica e tante altre cose, ma sono molto felice di aver festeggiato con loro il ventennale di un disco fondamentale della nostra musica. Quasi due ore ricche di emozioni, lo inserisco nella Top 3 dei concerti del 2014. I Marlene in formazione a quattro sono in forma scintillante, sembravano dei ventenni che hanno voglia di spaccare il mondo, quei ventenni che il mondo del rock lo hanno ribaltato sul serio vent'anni fa. E sono ancora qui, a estasiare una platea che nuotava felice nell'aria delle loro note.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

bella recensione ma il duetto con skin era in "la canzone che scrivo per te".

Giuseppe

Vito Possidente ha detto...

grazie per i complimenti :)
per quanto riguarda l'errore, se noti bene c'è scritto che Nuotando nell'aria è il loro pezzo più famoso, dopo il duetto con skin, il cui il titolo non è menzionato :)