17 novembre 2014

LE 10 COVER PIU' BELLE




Nel giardino del rock sono spuntati fiori tutti troppo simili tra loro negli ultimi anni. C'è stato il boom - a cavallo dei millenni - dei greatest hits, ortiche spesso buone solo per rimpolpare le casse delle etichette discografiche. E c'è stato anche il momento degli album di cover (ovvero di reinterpretazioni di un brano musicale), che raramente hanno regalato tulipani, e più frequentemente margherite appassite. Si, perché spesso hanno malamente celato la mancanza di creatività di alcuni artisti, che hanno regalato cover fin troppo simili all'originale (per non dire sciatte), e solo talvolta sono arrivate rivisitazioni davvero meritevoli. A volte una cover nasconde un sincero omaggio ad un artista amato, e anche questo articolo vuole essere un omaggio alle cover che ci hanno emozionato di più.

                                                    COVER TO DISCOVER

La prima volta che ascoltai "I Started a Joke" non la capii, mi lasciò indifferente, perso com'ero tra i tanti bagliori accecanti del Greatest Hits "Who Cares a Lot?" dei Faith No More. Poi Mike Patton mi sputò sui piedi la sua interpretazione, intensa ai limiti della teatralità (che culminerà poi nell'incantevole "Mondo Cane"). Molto più emozionante dell'originale dei Bee Gees, ed era solo una b-side. - Antonello Vanzelli  


"Hotel California" degli Eagles, una delle pietre miliari della storia del rock, reinterpretata in chiave reggae da Majek Fashek (e non da Bob Marley, come erroneamente diffuso sul web). L'assolo iniziale di sax, il ritmo incalzante del basso e il timbro sporco del cantante nigeriano, la rendono una cover piacevole ed originale. - Antonio Tramontano


"Careless Whisper", la nota hit di George Michael, non so a voi ma a me ha sempre annoiato. Nel 2009, un gruppo rock (che più rock non si può) ne ha realizzato una cover fantastica. Stiamo parlando dei Seether. Ancora poco conosciuti qui da noi, ma di sempre maggiore successo a livello planetario, la loro cover è da urlo. Chitarre mozzafiato introducono l’ascoltatore in oltre quattro minuti di pura emozione e struggimento. Quasi una traccia nuova, nettamente superiore all’originale. - Carmen Schettino


La straordinaria capacità interpretativa di Paolo Benvegnù unita alla genialità di Ivan Graziani. Il tutto molto piu tirato e rock: la mia scelta va ad "Olanda". - Vito Possidente 


Vasco Rossi stravolge gli amanti della musica d'autore, presentando "La Compagnia '2.0'"(canzone scritta da Mogol-Donida per Marisa Sannia e poi reinterpretata da Lucio Battisti e Milva) vestendola con un abito rock ma lasciando quel suo retrogusto amaro e malinconico. - Piero Chimenti


Le cover non mi fanno impazzire più di tanto, in genere preferisco le versioni originali. In pochi casi si riesce a dare un qualcosa in più, ovviamente secondo il mio gusto. L'eccezione? "Mio fratello è figlio unico" di Rino Gaetano rifatta dagli Afterhours, prima volta in cui incisero un pezzo in italiano. Mi piace perché l'impostazione del brano è differente, sia nella musica - molto più ruvida - sia nella scelta di rivoluzionarne il testo. Insomma, due pezzi diversi tra loro. - Rocco Viggiano


"Behind blue eyes" è un classico senza tempo e sarebbe naturale pensare che qualunque cover non possa che peggiorarla; infatti nessuna delle versioni successive regge il confronto con l’originale. Fino al 2013 quando i Within Temptation ne realizzano una versione per l’album di cover "The Q-music Sessions", in cui la stupenda voce di Sharon den Adel trasforma il brano onirico ed etereo degli Who in uno caldo, suadente e avvolgente, che mostra come anche i classici possano avere lati inesplorati che solo i grandi musicisti sanno cogliere. - Leonardo Salvaggio



La cover più bella: "The house of Rising Sun" degli Animals. Quando l’ho ascoltata per la prima volta me ne sono innamorato perdutamente, tanto da considerarla la canzone più bella di tutti i tempi. Non pensavo fosse una cover e non sono certo che possa essere considerata tale. Pare addirittura si tratti di una folk ballad del primo 800 a cui si sono succedute diverse incisioni negli Anni '30. Bob Dylan, i Creedence Clearwater Revival, Nina Simone e tanti altri l'hanno reinterpretata... No, per me la numero uno è la versione degli Animals. Non c’è storia! - Angelo Lo Bianco


La cover che mi ha fatto sobbalzare sin dal primo ascolto è "Trouble", rivisitazione del successo di Elvis Presley di quel geniaccio di Glenn Danzig. La traccia fa parte dell’EP "Thrall: Demonsweatlive", raccolta di rare registrazioni e interpretazioni live, uscita nel 1993 ed è una reinterpretazione in chiave metal del successo di The King. La sua versione è magistrale e il blues iniziale si trasforma in punk urlato e aggressivo, scandito dalla chitarra di John Christ che lo accompagna per tutto il brano. -  Antonio Chimenti


Qualche mese fa ho avuto il piacere e l'onore di intervistare i Meganoidi (l'articolo lo trovate qui) e Luca Guercio (tromba e chitarra del combo genovese) ci ha fatto un altro regalo, ecco qui la sua cover preferita:

Martin L. Gore ha rifatto "Loverman" di Nick Cave in modo assolutamente grandioso nell'album "Counterfeit²". E' un brano che già in partenza è stupendo e mai avrei pensato che sarei stato in grado di apprezzarlo in altro modo. In fondo un brano di Nick Cave è un po' come un brano dei Pink Floyd o di Battiato per fare un esempio italiano, si tende ad innamorarsi della versione originale e a ringhiare a qualunque individuo provi a rifarne una versione. Martin Gore invece rifacendola ha dimostrato che un grande compositore, quando è veramente grande, è in grado di valorizzare qualunque brano, senza farti rimpiangere la versione originale.

 

8 commenti:

Blackswan ha detto...

Ottima compilation. Io avrei inserito tutte le cover fatte da Johnny Cash con gli American Recordings. Degli Afterhours ricordo una splendida cover di Shadowplay dei Joy Division. E mi vengono in mente anche i Nada Surf alle prese con Enjoy the Silence dei Depeche,o l'ultima Lucinda Williams che reinterpreta Magnolia di JJ Cale. Ma ognuno ha le sue cover preferite :)

Valium ha detto...

Ciao Vanz. Devo dire che per me è una bella lotta scegliere tra "La Compagnia" e "Generale"...tutte magistralmente riarrangiate e interpretate dal mito...
Grazie. Valium

Antonello Vanzelli ha detto...

Ciao caro Blackswan, di Cash avevo già parlato in un vecchio articolo (adoro Hurt), cosi come di "With a little help for my friend" di Joe Cocker (forse la migliore cover di sempre) e dell'eterna "The man who sold the world" dei Nirvana.
Dieci sono pochine ma si trattava di un esperimento, e devo dire che ne è uscito un quadro interessante, con cover inusuali. O almeno credo :-)

Ciao Valium, se devo essere onesto, la migliore di Vasco per me resta "Gli Spari Sopra", anche se in pochi si ricordano si tratti di una cover :-)))

Valium ha detto...

Si Vanz ok..ma non la considero una cover in quanto i versi, se non sbaglio sono interamente del Blasco..come anche "Ad Ogni Costo" è stata usata solo la musica..o sbaglio? Dimmi tu, a me risulta così...a presto. Valium

-Alma- ha detto...

"The house of rising sun" degli Animals e "Careless whisper" dei Seether sono delle grandi cover, meglio delle originali. Ed è una cosa che non dico spesso.
Altre cover che adoro sono:
"Smooth criminal" degli Alien Ant Farm
"Cocaine" di Eric Clapton
"Knockin' on heaven's door" e "Live and let die" dei Guns N' Roses
"Born to be wild" degli Hinder
"What a wonderful world" sia nella versione di Joey Ramone che in quella di Mark Knopfler e Chris Botti
"Stand by me" di John Lennon
The man who sold the world" dei Nirvana
"Come together" di Michael Jackson
"Go your own way" dei The Cranberries
"Papa don't preach" di Kelly Osbourne
"Changes" di Kelly e Ozzy Osbourne (che coverizza se stesso)
"Riders on the storm" di Santana e Chester Bennington
"Thoughtless" degli Evanescence
"Wish" dei Linkin Park
"Yassassin" e "Il tempo di morire" dei Litfiba
"Il pescatore", "La guerra di Piero", "Pugni chiusi" e "Re del silenzio" di Piero Pelù (che nell'ultima coverizza se stesso nei Litfiba)

Vabbè, mi fermo :)

Antonello Vanzelli ha detto...

Si caro Valium, il testo è di Vasco, ma anche cambiandone le parole, resta pur sempre una cover :-)

Ullallà Alma, quante splendide cover. Noi ci siamo dovuti limitare ad una sola scelta, tu hai potuto sbizzarrirti :-)))
Bella quella degli Alien Ant Farm, ma che fine hanno fatto??
Grandi anche alcune rivisitazioni dei Guns, mentre di "Pugni Chiusi", onestamente, continuo a preferire la versione originale. Ah come cover citerei il meraviglioso "Fleurs" del maestro Battiato, una perla assoluta.

-Alma- ha detto...

Per me è più facile citarne tante che sceglierne una sola :)
Mi rendo conto che Demetrio Stratos sia intoccabile (e intoccato) ma la versione di "Pugni chiusi" di Piero Pelù mi piace particolarmente per lo stile adottato -molto diverso e quindi coraggioso- che ci da la possibilità di conoscere questo bellissimo pezzo anche in un'altra veste.

Antonello Vanzelli ha detto...

L'ho riascoltata adesso la versione di Pelù, gira bene, è molto più rock senza scadere nel tamarro (e ogni tanto Piero si lascia andare e esagera :-) ). Funziona, ma mi tengo l'originale, troppi ricordi, non ci posso fare niente :-)

Tra le tante altre cover che amo, citerei le cover pinkfloydiane degli Anathema, "Take a look around" dei Limp Bizkit e "Turn the page" dei Metallica.