"Come si intitola il brano dei Beach Boys in cui appare Paul McCartney mentre sgranocchia una carota?"
Questa la domanda che lancia il conduttore di "Breakfast with the Beatles", fortunato programma che va in onda in quel di Los Angeles. Paul McCartney in una canzone dei Beach Boys, e per giunta mentre fa un assolo di... carota? Quesito quantomeno curioso, e nessuno dei partecipanti riesce a portarsi a casa i premi. Sino a quando non arriva la risposta corretta: "La canzone in cui appare Paul McCartney mentre mangia una carota è 'Vegetables' e compare in Smile, album del 1967."
"Risposta esatta", esclama con entusiasmo il deejay. "Complimenti, non era facile. Posso sapere come si chiama?"
"Il mio nome è Paul McCartney."
Si, era proprio Macca in persona, incredibile. Non oso immaginare l'emozione dello speaker e degli ascoltatori, che rimasero deliziati dal racconto di come nacque quello strano featuring insieme a Brian Wilson e soci. Prima di salutare, chiese di poter ascoltare "Here Today", che scrisse per John Lennon. Degna conclusione di un momento da ricordare.
BEATLES FIELDS FOREVER di Antonello Vanzelli
Il pentagramma della storia dei Beatles racchiude note nascoste. Molti sono infatti gli aneddoti curiosi e poco conosciuti persino dagli stessi fan dei Fab Four. Saliamo allora sul sottomarino giallo...
Quando scrisse "A Day in the Life" per "Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band" (1967), Paul McCartney - per la parte centrale del pezzo - fu indiscutibilmente ispirato da "Hey Joe" di Jimi Hendrix.
La stima tra loro era reciproca se si pensa che appena due giorni dopo
la pubblicazione di quell'album dei Beatles, Hendrix iniziò il suo
concerto al London's Saville Theatre suonando proprio la canzone che dà
il titolo al disco.
"She loves you" e "I Want to hold your hand" sono state
registrate anche in lingua tedesca, col titolo di "Sie Liebt Dich" e
"Komm, gib mir deine Hand". Le ho ascoltate: non fatevi del male anche
voi.
I Beatles e i Rolling Stones insieme in una canzone? Si, è successo! Era il 1967 e Mick Jagger e soci lanciarono "We Love You". Non sono in molti a sapere che tra i coristi c'erano anche John Lennon e Paul McCartney.
Dalle canzoni dei Beatles sono spesso state tratte delle cover. Se ne sono giovati Adriano Celentano ("Mihelle"), Fausto Leali, i Camaleonti ("Se ritornerai", ovvero "Norwegian Wood"), Ricky Gianco, Patty Pravo ("Yesterday", "With a little help from my friend", "La tua voce", rifacimento di "And i love her"), i Nuovi Angeli, Gianni Morandi e Peppino di Capri, solo per ricordare i più famosi. Peccato che talvolta i titoli lasciassero a desiderare, penso a "Per favore, per favore me" di Leali (cover di "Please please me") o "Un bel sottomarin" (e qui la colpa è di Mogol, autore del testo italiano di "Yellow Submarine").
Per non parlare delle cover demenziali... Menzione speciale per "Helter Skelter" diventata "Alka Seltzer" di Fabio Calabrò (non chiedetemi chi sia, vi prego), ma la Palma d'oro va agli Shampoo, gruppo demenziale napoletano: "Help" è diventata "Peppe", mentre "Day Tripper" "E Zizze"...
James McCartney, dovremmo chiamarlo così in realtà. E' James il suo primo nome, non Paul.
Mentre il secondo nome di John Lennon era Winston, e parlo al passato perché dopo il matrimonio con Yoko, Winston fu cambiato proprio in Ono. E direi di stendere un velo pietoso sulla cosa.
Le recensioni italiane quando arrivarono da noi i primi vinili degli Scarafaggi, anno di grazia 1963, non furono particolarmente lusinghiere. I Beatles vennero paragonati a degli imitatori di Peppino di Capri e i suoi Rockers. Velo pietoso coi fiocchi.
"Rock 'n' Roll", album di cover di John Lennon del 1975, ha una genesi
curiosa e strettamente legata a "Come Together". Sapevate che Lennon fu accusato di plagio? "Come together"
appunto, richiamava "You can't catch me" di Chuck Berry, e anche in modo
chiaro, visto che oltre alla sottile somiglianza melodica, Lennon copiò
anche il primo verso. Morris Levy, che deteneva i diritti di "You can't
catch me", gli fece causa, e Lennon per chiuderla amichevolmente,
promise di incidere tre pezzi del catalogo di Levy. E cosi fece in "Rock
'n' roll".
John Lennon non fu nè il primo nè l'ultimo delle star musicali di quegli anni a godersi i piaceri del sesso, in ogni sua sfaccettatura. Ebbe infatti una storia con Brian Epstein, lo storico manager dei Beatles.
Billy Preston. Ai più questo nome non dirà nulla, eppure è l'unico musicista fuori dai quattro Fab Four, a venire accreditato in un loro disco. Fu George Harrison a chiamarlo, estremo tentativo di smorzare gli scricchiolii e il nervosismo all'interno della band. Suonò l'Hammond in entrambe le canzoni del singolo "Get Back / Don't let me down".
"Get Back" ebbe una genesi travagliata, il testo fu stravolto
rispetto alla prima stesura che conteneva frasi che potevano far pensare
all'odio razzista. Non è interessante. Lo è maggiormente la
testimonianza di John Lennon secondo cui Paul McCartney, quando cantava
il verso "Get back to where you once belonged", rivolgeva lo sguardo alla onnipresente Yoko Ono. Chissà come mai...
Strano a dirsi ma il primo che mollò la band fu Ringo Starr, questo nel 1968 durante le difficili sessioni di registrazione del
"White Album". Per poter andare avanti John, Paul e George si alternarono al suo posto. Quando, alla fine, Ringo
tornò sui suoi passi, trovò la sua batteria ricoperta di fiori.
La fine dei Beach Boys? Colpa di "Strawberry Fields Forever". Brian Wilson raccontò di averla ascoltata per la prima volta in auto e di aver accostato: rimase senza parole, rapito da quelle note. Era proprio il sound che stava cercando per i Beach Boys e quell'ascolto fu uno dei motivi del fallimento del progetto discografico "Smile", insieme ai suoi disturbi mentali, aggiungerei.
C'è stato un momento in cui i Beatles sono andati molto vicini ad una
reunion, o almeno cosi sembrò. Un concerto di beneficenza? No, accadde
al matrimonio di Eric Clapton con Pattie Boyd (la ex di
George Harrison, ma quella è un'altra storia...). Era il 1979 e Paul, George e Ringo suonarono
insieme, come ai bei tempi. Peccato mancasse John, che non si presentò...
Le conoscevate? No? Provate a domandarle on air nel vostro programma radiofonico, magari vi risponderà Paul McCartney...
Fonti: "The Beatles - L'opera completa" di Ian MacDonald - Mondadori, 1994
"Sex and Roll" di William Mandel - Gammalibri, 1989
Wikipedia - Beatles.Forumfree.it
"Rock Bazar" di Massimo Cotto - Vololibero Edizioni, 2014
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