10 dicembre 2014

RITORNI




Sarà stato il terzo o il quarto anno di liceo. Mimmo, un carissimo amico, venne e mi disse: "Antonè, i nostri compagni delle medie stanno organizzando una rimpatriata. Ci andiamo?"
Non vedevo l'ora, non ci eravamo più visti. E poi volevo far bella figura con le più belle della classe. Non che mi avessero mai particolarmente calcolato, o forse proprio per quello. Mi sbarbai con cura, Denim come se piovesse, coprii le occhiaie e i brufolazzi (cit.) col fondotinta di mia madre (sic) e tirai fuori la camicia nuova. Aspettavo Mimmo per le 16, erano le 17 passate e ancora non si era visto. Dovetti attendere un'altra mezz'ora prima di vederlo arrivare a casa, ubriaco fracico. Aveva fatto una grigliata con gli amici e una birra aveva tirato l'altra, come ciliegie.
"Rotta per casa di Dio, ci stiam perdendo la festa", avrebbe cantato uno che la sa lunga di queste cose, e infatti rimasi mestamente a casa: Mimmo era in condizioni pietose e per poco non mi vomitava sul divano. Non ho più rivisto nessuno degli amici delle medie e quel pomeriggio mi fa ancora venire il magone.

                                      SPAZIO NOVITA' di Antonello Vanzelli

Un ritorno bisogna calibrarlo bene, ci sono parecchi amici che non vedi da tempo ad aspettarti. Sono lì, impazienti di riabbracciarti. E ad aspettare il ritorno di Carmen Consoli erano in tanti. C'era chi ipotizzava una sorta di ostracismo nei suoi confronti, ne avevamo parlato in questo articolo qualche tempo fa: nulla di tutto ciò, solo una meritata pausa per dedicarsi alla vita privata e al nuovo arrivato in casa Consoli, il piccolo Carlo Giuseppe. E infatti il nuovo singolo non ha tardato, inondando i network, social e radiofonici.
Un ritorno bisogna calibrarlo bene, dicevamo, ma stavolta qualche amico è rimasto deluso, me compreso. "L'abitudine di tornare" non tiene fede alle attese e al suo stesso titolo: un episodio pop privo di mordente, con un testo piatto, buono per un libro di Moccia. Abbiamo aspettato cinque anni per avere in cambio una canzone deludente, che guarda al passato della Cantantessa (il sound richiama il periodo "Mediamente Isterica") senza replicarne i pregi, perchè la freschezza degli esordi è solo un lontano ricordo sfuocato dagli autunni dolciastri sfilati via. Forse lei e la Universal hanno deciso di andare sul sicuro, con una melodia tradizionale buona per le radio, ma se questa è la Consoli di oggi, spiace dirlo ma non ne sentivamo la mancanza.


Ero sicuro che "Un giorno di sole" di Chiara sarebbe stato un ottimo singolo, con quel suo ritornello che si attacca subito in testa. Invece è andato così così, bene ma non benissimo. E dire che "Due respiri" è stato uno dei migliori singoli degli artisti usciti dai talent e che "Un posto nel mondo" aveva ottenuto ottimi riscontri di pubblico e critica, quindi il suo ritorno correva in discesa sin dall'inizio... Evidentemente la sovraesposizione dovuta agli spot di una nota compagnia telefonica non ha pagato, anzi, forse le ha persino nuociuto.
L'album omonimo è scivolato in fretta alla 72esima posizione della classifica FIMI, prima che uscisse il secondo singolo "Il Rimedio, la Vita e la Cura". Chiara lascia le sonorità pop dance del primo singolo per tornare all'antico, con una ballatona un filo troppo mielosa per i miei gusti. Non sarà un'altra "Due Respiri", ecco, ma comunque si fa ascoltare, forte di un testo ben tratteggiato. Sogno però di vederla tornare nel solco di "Il futuro che sarà": quella è l'eleganza pop a cui deve mirare in futuro per non diventare una Emma 2.0. Già della versione 1.0 non sappiamo che farcene...


Marco Mengoni è una canzone che inizia con la sola tastiera, prima che entrino tutti gli altri strumenti. Ma è una canzone in cui sta per aprirsi un ritornello che resterà per sempre. Si, perché Mengoni è uno dei pochi che sul serio rimarranno nella musica italiana. Troppi gli artisti fuoriusciti dai talent, troppi quelli senza il giusto estro e la cattiveria per rimanere a galla senza annegare in un mare di scelte sbagliate.

E anche lui ne ha fatte, il primo album da studio "Solo 2.0", come dice lo stesso titolo, se lo era fatto tutto da solo. Troppo presto (se n'era parlato tempo fa qui). Non era ancora pronto, anche se quel disco dimostrava buone intenzioni. Il diamante era ancora troppo grezzo. Se n'è reso conto, visto che per "Pronto a correre" ha lavorato con fior fior di autori. Risultato? Un Sanremo stravinto, cinque - dico cinque - singoli in heavy rotation e 150mila copie vendute (contro le 30mila del disco precedente). Eppure il diamante continuava a mostrare ancora qualche impurità.
Marco Mengoni è una canzone che inizia con la sola tastiera prima di sfociare in un ritornello pieno di colori, come in "Guerriero", il singolo appena uscito. Questo si che è un rtorno coi fiocchi, una ballata venata di elettronica con un testo che ti prende per i capelli e ti scuote, sin quando non ti arriva il cuore in gola. Parole che ti sorridono schiaffeggiandoti, e non senti dolore, solo emozioni. Grazie anche al bel video, entra sin da subito, mostrando un artista maturo, sicuro dei propri mezzi. Se "Parole in circolo" (in uscita il 13 Gennaio) si manterrà su questi livelli mostrando quel pizzico di coraggio che mancava a "Pronto a correre" (troppo rassicurante in alcuni episodi), avremo un disco di cui si parlerà per tanto tempo. Il diamante era pronto a correre, ora è pronto a rimanere qui: godetevi i suoi splendidi riflessi.

8 commenti:

Unknown ha detto...

Non sono d'accordo sul coraggio di cui parli per Mengoni. Mi sembra che l'avesse dimostrato anche proprio con Solo 2.0 ma non è stato compreso al tempo. Ovviamente il disco avrebbe potuto essere migliore per quanto riguarda la produzione ma forse non era lui a non essere pronto quanto il pubblico e gli addetti ad accettare che un giovane "appena uscito da un talent" volesse dimostrare di aver qualcosa da dire e che volesse farlo in prima persona mettendoci la faccia.Penso che non gli abbiano perdonato quello che invece ha la possibilità di fare ora. Probabilmnete ha aggirato l'ostacolo usando un linguaggio più semplice ma per quanto mi riguarda sta facenso esattamente quello che faceva prima. Bravo Marco e il suo coraggio di osare.

Antonello Vanzelli ha detto...

Sono d'accordo se ti riferisci al coraggio per averci messo la faccia e tutto il resto per "Solo 2.0", ma nell'articolo mi riferivo solo alla direzione musicale. Potrebbe osare di più, spingendosi talvolta anche in territori musicali più affini al rock: con quella voce può fare tutto, ammetto che sarei curioso di scoprire cosa potrebbe venirne fuori :-)

Unknown ha detto...

Sì ma infatti parlavo anche dell'articolo specifico su Solo 2.0 di cui hai postato il link.
Guarda, ha detto che nel cd che uscirà a breve toccherà diversi generi che potranno accontentare tutti, ha sempre dimostrato di saper dare lustro a tutto ciò a cui si avvicina quindi anch'io che mi sono ritrovata ad apprezzare quello che in precedenza o fatto da altri non mi interessava, non vedo l'ora di sentirlo. :)

Nella Crosiglia ha detto...

Sulla stessa lunghezza d'onda , Antonello mio, e ti dirò che la cosa mi fa un piacere immenso..la Consoli a parte ( perchè non l'ho mai amata) e se ti dicessi il motivo ti metteresti a ridere o..a piangere ..chissà...
Prima o poi te lo dirò!
Bacio della sera!

-Alma- ha detto...

E' un piacere leggere i tuoi post, in particolare la parte iniziale che fa fare bellissimi viaggi nel tempo di cui si percepiscono tutte le emozioni che descrivi. La citazione di "Rotta per casa di Dio" l'ho moooolto gradita :)

Antonello Vanzelli ha detto...

@Nella, la Consoli degli inizi aveva un sound fresco e non mi dispiaceva affatto. Poi l'ho (si è?) un po' persa, andando a corrente alternata. Curioso però di sapere perché ti stia antipatica, questioni di cuore? Un ex stronzo a cui piaceva? :-)))

@Alma cara, quanti complimenti, inizio a montarmi la testa quindi basta... Vabbè continua pure :-))) Cerco sempre di raccontare di me altrimenti i miei sarebbero uguali a tanti altri articoli della rete. Ahhh il buon Pezzali, quante sue canzoni parlano di noi...

Leonardo Salvaggio ha detto...

Antonello, questa volta mi consenti un commento un po' controcorrente?

Consoli, Chiara e Menegoni per me sono tra i peggiori cantanti della storia delle musica e francamente se si togliessero di torno farebbero bene a tutti. Parere personalissimo, beninteso.

Antonello Vanzelli ha detto...

Come sei cattivo, ammazza. A me piace spaziare, lo sai, cerco di prendere il buono da ogni ambito musicale. E credo che i cancri della musica siano altrove, ma de gustibus ovviamente :-)