9 gennaio 2015

I MIGLIORI DISCHI DEL 2014




Mio padre vorrebbe farne falò, ma non ha capito nulla. Le mie vecchie riviste musicali non si toccano. I pochi soldi adolescenziali li spendevo così, oltre che in cd e fumetti (anche perché di donne...). Ed è bello gustarsi le vecchie recensioni, scoprire cosa dicevano di un album poi diventato immortale, o perdersi in interviste illuminanti, a rileggerle oggi. Tutto Musica, Rockstar, Rock Sound, Hard, Rolling Stone... Quanti pomeriggi a far finta di studiare e loro come fedeli amiche. A cavallo di ogni anno, arrivavano puntuali le classifiche con i migliori album. E allora eccoci qui a chiudere il cerchio, condividendo i nostri dischi dell'anno: gustateveli con noi.

                                             MEXICOTEARS AWARDS 2014

Li ho aspettati a lungo, seduto al bar del mio passato. Avevo ordinato per loro un bicchiere di Primitivo e una birra scura e alla fine Omar Pedrini e Riccardo Sinigallia sono arrivati, regalandomi due abbracci come "Che ci vado a fare a Londra?" e "Per tutti". Pedrini è tornato al suo grande amore, il rock, e la penna è quella dei tempi d'oro dei Timoria. Il suo cuore ballerino pompa ancora sangue impazzito, album consigliatissimo. Come quello di Sinigallia, che tra rabbia e disillusione, ha confezionato un gioiellino pop, uno schiaffo all'imbalsamata discografia italica attuale. La terza scelta va a "L'ultimo dei Nobraino", album non certo perfetto, ma sincero e scanzonato. "Esca viva", "Via Zamboni" e "Un'altra ancora", gemme luccicanti, per non parlare di "Michè", in cui attualizzano De Andrè senza sfigurare. E io non posso che applaudire. - Antonello Vanzelli


"World peace is none of your business" di Morrissey è un lavoro pieno di vita, ma nello stesso tempo è la serenità e la pace in musica (forse il disco della maturità, si dice che Morrissey sia malato). La bellezza universale di questo album è in netta contrapposizione con la voglia dell'artista di cantare e suonare solo per il suo pubblico affezionato. Questo per me è il vero talento. "Costellazioni" è il capolavoro de Le Luci della centrale elettrica! Finalmente, accanto alla voce e ai testi meravigliosi di Vasco Brondi, si sono inseriti arrangiamenti musicali raffinati e di spessore. Questo disco lo paragonerei al connubio De Andre-PFM, non credo di dire un'eresia. Infine "Hai paura del buio? Reloadead and Remastered" ha fatto di un capolavoro già presente nell'olimpo musicale, un capolavoro dei featuring. - Marta Di Francesco


Il 2014 ha segnato il grande ritorno di Bruce Springsteen con "High Hopes", un album travolgente che ripropone pezzi del suo repertorio completamente riarrangiati dalla chitarra di Tom Morello, che regala nuove prospettive, dettagli nascosti e colori diversi, incantevoli. A settembre c'è stato anche l'attesissimo ritorno sulle scene di Billy Idol con "Kings & Queens of Underground" dopo nove anni di assenza. Un lavoro piacevolissimo da ascoltare e che in numerose tracce ricorda lo stile di tanti suoi successi del passato. Solo due scelte, si. Durante l'anno appena passato, sono tornati mostri sacri come U2, Pink Floyd e Queen ma, a mio parere, non hanno aggiunto nulla degno di nota al loro repertorio costellato di capolavori. - Antonio Chimenti 


The War on Drugs - "Lost in the Dream": psichedelie e cantauorato di altissimo livello. Adam Granduciel e soci riescono a conciliare bene grandi cavalcate lisergiche e il miglior rock made in USA. Future Islands - "Singles": il loro album della consacrazione. Synth che fanno tanto eighties e un basso che è il vero punto di forza. Li ho visti dal vivo  - con annesso balletto spettacolo di Samul T. Harring - e confermano ogni singola parola buona. Thegiornalisti - "Fuoricampo" - La band romana riprende sapientemente il pop italiano Anni '70/'80 e le atmosfere estive e malinconiche da "fine estate". Il primo singolo "Promiscuità" è una vera bomba. - Vito Possidente


Tra le piacevoli novità del 2014 spicca il debutto di Non Giovanni - al secolo Giovanni Santese - con "Ho deciso di restare in Italia". L'artista grottagliese fa sua la lezione dellla musica d'autore italiana, sporcandola di venature elettroniche (grazie alla preziosa mano di Franz Lenti) e rimescolandola con personalità. Tra trame melodiche a fuoco e riverberi della scuola cantautorale romana, spiccano - oltre alla godibile title track - le ottime "Invece il resto" e il primo singolo "Iò sarò famoso". Lo abbiamo intercettato, ecco le sue scelte:

Fabi, Silvestri, Gazzè - "Il padrone della festa" - Non si toccano le vette di "Vento d'estate", ma la superband fa quasi tenerezza per l'amicizia che si respira e riesce comunque a raggiungere momenti lirici notevoli, come ne "L'amore non esiste" o "Giovanni sulla terra". Management del Dolore Post Operatorio - "McMAO" - Canzoni da imparare a memoria, ascoltandole e riascoltandole. Bellissime "Hanno ucciso un drogato" e "Cantico delle fotografie". L'ascolto del disco va integrato con almeno un live della band, che dal vivo da il meglio si sè. Thegiornalisti - "Fuoricampo" - Al loro terzo disco, sembrano aver trovato la chiave segreta per la scrittura di infiniti singoloni da cantare a squarciagola dall'inizio alla fine. Il disco è pieno zeppo di pezzi che ti si appiccicano in testa al primo ascolto, anche se il sound e le melodie ricordano a volte troppo modelli ben precisi, primo fra tutti Lucio Dalla.


Di tutti i criteri possibili, per stilare una classifica di fine anno, quello per me più efficace è il numero degli ascolti. In questo senso, la palma d’oro va a "Hai paura del buio? Reloadead and Remastered" degli Afterhours. Eletto di recente uno dei migliori album rock italiani di sempre, posso dire di aver "frequentato" questo disco più quest'anno che nel '97 (dvd e concerto compresi)! Al secondo posto una piacevole sorpresa: i Royal Blood ("Royal Blood") che in un album "intramuscolare", riassumono tutto quello che per me è rock. Data l’efficacia e la potenza d'insieme, direi che possiamo anche concedergli le furbesche citazioni e l’uso auto-referenziale del basso. Al terzo posto i Lagwagon con "Hang", che dopo 9 anni di silenzio hanno dato alle stampe un lavoro veramente nuovo, arricchendo di toni più intimi e sfumature più cupe (anche nei testi) un genere poco avvezzo a frequentazioni di questo tipo. - Fabrizio Giussani


Il 2014 ha segnato i vent'anni dall'uscita di uno degli album d'esordio di maggior successo, "Definitely Maybe" degli Oasis, uno dei "miei" album. Della versione rimasterizzata di celebrazione, degna di nota la versione live di "Live Forever". Altro capolavoro è "Isolate and Medicate", a firma Seether, pubblicato la scorsa estate. Per chi non li conoscesse, vale davvero la pena, in particolar modo se siete amanti del rock, quello tosto, quello potente. Una canzone su tutte, la struggente "Save today". "Caustic Love" di Paolo Nutini è l'altro album che ha reso dolce il mio 2014. Una sorpresa ricca di emozioni e fascino, un disco maturo e coinvolgente in cui brilla "Better man". - Carmen Schettino


Franco Battiato - "Joe Patti's experimental group". Battiato torna all'elettronica e il risultato dimostra che il maestro ha ancora da dire. Scarno e con suoni volutamente provenienti dagli Anni '70. Un bel disco, non eccezionale, ma godibile. U2 - "Songs of Innocence". Che questo disco non sia un capolavoro lo hanno detto tutti, e in parte è vero. Bono e compagni, però, hanno avuto il coraggio di rimettersi in gioco, cucendo un disco discontinuo ma onesto, che li conferma come l'ultima vera rock band "mondiale" rimasta. Meganoidi - "Meganoidi in Concerto (Cd+Dvd)". Un fermoimmagine live che dimostra la maturità di questo gruppo. Nonostante le varie mode si confermano una delle poche realtà originali in Italia. - Marcello Barbagin


Quando lo staff del blog ha chiesto agli amici se avessero voluto dirci la loro, non abbiamo detto loro che avrebbero partecipato delle gradite guest star. L'amico Marcello non poteva quindi sapere che Luca Guercio (tromba e chitarra dei Meganoidi) ci avrebbe regalato la sua opinione. Magari non ci crederete sia casuale, ma la vita è essa stessa una casualità. Ecco le sue parole:

Per me le migliori uscite discografiche del 2014 sono le seguenti: "The Endless River" dei Pink Floyd, che per quanto ci si impegni a trovare qualcosa da dire su questo disco paragonandolo al passato, non appena Gilmour fa tre note, ogni sterile opinione finisce in un "fiume senza fine" di critiche fatte giusto per il gusto di farle. Poi c'è stato il grande ritorno dei Foo Fighters con "Sonic Highways", che ogni volta che imbracciano gli strumenti, pur non essendo estremamente originali da un punto di vista di architettura armonica, riescono a rendere originale e personale qualunque brano eseguano.
Se invece vogliamo parlare dell'Italia, sono stato molto contento di sentire il terzo lavoro solista di Riccardo Sinigallia "Per tutti". Un bellissimo disco, un tipo di cantautorato a cui io sono personalmente affezionato per la delicatezza con cui vengono intrecciati testi e musica.


E infine ecco l'altro graditissimo ospite, Ghigo Renzulli, che nonostante sia preso dalle prove con i suoi Litfiba per tornare in pista già dal 13 gennaio all'Alcatraz di Milano con l'anteprima dell'atteso tour della "Tetralogia degli Elementi", ha trovato il tempo per farci questo presente:

Quest'anno ho comprato parecchi dischi, ma non bado mai alla data d'uscita, quindi non saprei se sono del 2014. Eccone alcuni: "Silverthorn" dei Kamelot, "Blues Funeral" di Mark Lanegan, l'ultimo dei Black Keys "Turn Blue","Lighning bolt" dei Pearl Jam, "The Empyrean" di John Frusciante, "The Resistance" dei Muse, e infine i Garbage. Tutti gli altri che ho comprato sono decisamente più vecchi, come i dischi di Nina Hagen che avevo in vinile. ll disco più' bello che ho preso e' stato il cofanetto versione lusso dei King Crimson, con i remix di Robert Fripp de "In the court of the Crimson King": da brivido, uno dei cinque dischi più' belli della storia remixato personalmente da Fripp, che lo ha modernizzato senza stravolgere l'antico sapore, ma semplicemente facendolo suonare da Dio. E' valsa la spesa, anche per tutto il resto del materiale inedito presente nel cofanetto.

Nina Hagen, King Crimson e via dicendo, tutta musica di purezza cristallina, anche se non proprio recente. E allora speriamo che, come quelli, anche gli album raccolti in questo articolo rompano le catene del 2014, entrando nel paradiso dei dischi fuori dal tempo, come il questionario dei tre giorni. Ma quella è un'altra storia.
E voi? Quali sono stati i vostri dischi dell'anno?

4 commenti:

-Alma- ha detto...

Ma quanta bella musica! Graditissimo l'intervento degli ospiti, in particolare non mi aspettavo quello del Ghigone nazionale :) A questo proposito devo fare un piccolo appunto: La data dell'anteprima della "Tetralogia degli elementi" dei Litfiba è il 13 Gennaio e non il 23 che comunque vale la citazione visto che proprio in quella data suoneranno ancora a Milano.

Quando faccio il punto della situazione penso che il mio 2014 musicale sia stato fantastico. Tante scoperte, tante emozioni, tante sorprese.
Ma la sorpresa più grande me l'hanno riservata i Linkin Park. Con "The hunting party" hanno superato i loro limiti e le mie aspettative. Non si tratta solo di essere tornati alla potenza dei loro primi album, la differenza è data dalla maturità e dall'esperienza che si sentono molto bene nel disco. E' come se fossero tornati alle loro origini ma con un approccio totalmente diverso, maturo, positivo e ricco di idee.
Per quanto mi riguarda le tracce sono tutte valide, nessun riempitivo, e chi dava per finita la voce di Chester Bennington si dovrà ricredere, eccome! Mi è sembrato pure uno schiaffo morale da parte sua tornare ad usare lo scream in tutto l'album dopo queste voci e mi farebbe piacere il triplo se fosse così!
Spero che abbiano trovato in questo sound il loro naturale equilibrio. Di certo i loro lavori non mi hanno mai deluso però questo è stato sicuramente un ritorno col botto.

Antonello Vanzelli ha detto...

Hai ragionissima, errore dettato dalla fretta, i Litfiba saranno in pista già il 13, ho provveduto a correggere.

Ma buon anno cara Alma :-) Si, davvero tanta ottima musica, qualche conferma, ottimi graditi ritorni e anche qualche delusione in questo 2014. L'album dei Linkin Park è piaciuto molto anche a me, si. Poco da fare, gli unici del filone new metal a sopravvivere sono stati loro, reinventandosi e trovando sempre la via migliore.

C'è un appunto che devo fare: la mancanza del grandioso album di Edda. Pensavo che qualcuno lo avrebbe inserito, è un vuoto che stride.

-Alma- ha detto...

Che maleducata, mi ero dimenticata di complimentarmi per quest'altro bell'articolo, e complimenti a tutti per le loro scelte!
Molto originale e viscerale Edda, gli auguro ogni bene.
Buon anno anche a te Vanz :)

Antonello Vanzelli ha detto...

Grazie Alma. Ora che ci penso c'è un'altra mancanza, "Museica" di Caparezza, un signor album.

E' altrettanto vero, però, che il 2014 ha regalato alcune cocenti delusioni. Quasi quasi ci faccio un articolo :-)