27 aprile 2015

STORIE DI ROCK E DI BURLONI




Su Keith Moon, il compianto batterista degli Who e uno dei più grandi di sempre, si potrebbero scrivere enciclopedie e forse non basterebbero a racchiudere tutte le sue follie. Se penso che Dio si sta godendo una band con Freddie Mercury alla voce, Jimi Hendrix e Brian Jones alle chitarre, Cliff Burton al basso e Keith Moon dietro le pelli, ci rosico un bel po'. Sto divagando, stavamo parlando di Moon appunto. Non si contano le camere d'albergo sfasciate, gli incidenti, le bombe fatte esplodere qui e là (già, le bombe...) e le volte che ha rischiato la galera per i motivi più disparati. Era però un ragazzo d'oro, benvoluto da tutti, anche perché aveva sempre un sorriso contagioso stampato in volto. Ed era famoso per i suoi scherzi, a volte talmente ingegnosi da lasciare a bocca aperta.

                                            SCHERZI di Antonello Vanzelli

Come quella volta al grande magazzino Marks and Spencers. Ovviamente non si trattava di scherzi banali, c'era bisogno di complici. Infatti Moon mandava avanti una coppia che domandava ad una commessa dei pantaloni, ma che fossero molto resistenti. La commessa porgeva loro il capo e i due iniziavano a tirare, per provarne l'effettiva tenuta.
A quel punto entrava in scena il batterista: "Aspettate, ve lo mostro io quanto sono resistenti", e con il complice tiravano talmente forte da strapparli in due. Ma il bello doveva ancora arrivare...
La commessa cadeva nel panico, avrebbe dovuto pagarli di tasca sua e mentre accorreva la security, Moon continuava il suo teatrino, da attore consumato. Gli animi si surriscaldavano, ed ecco il colpo di genio: in scena arrivava Neil, l'autista degli Who, che chiedeva: "Scusi, per caso avete dei pantaloni con una sola gamba?"
Calava un esterrefatto silenzio. Neil pagava profumatamente i pantaloni aperti in due mentre Keith se la rideva sotto i baffi. Geniale.


Quella sera del 2002 a Los Angeles si teneva una serata di beneficenza e un tributo in onore a Bono Vox, il leader degli U2, proprio per il suo impegno da filantropo. Tra gli ospiti c'erano i No Doubt, c'era Lauryn Hill e c'erano anche i R.E.M., che decisero di omaggiare Bono a modo loro... Bono si, ma Sonny Bono! Una boutade incredibile, perché dopo aver suonato "Imitation of Life" e aver tenuto un piccolo e stravagante discorso di presentazione, il gruppo iniziò a suonare "I got you babe", lo storico successo di Sonny Bono e Cher del 1965. Bono, seduto in prima fila, rimase un attimo interdetto, cosi come tutta la platea, e mentre Michael Stipe e soci ricevevano le medesime occhiate dedicate ai pazzi, da dietro le quinte spuntò proprio Cher che disse: "Non l'ho mai suonata senza il mio Bono, quindi questa è per te, Bono!" e allora tutti capirono che si trattava semplicemente di una trovata da applausi. Alla fine la strana coppia, mano nella mano per tutta la canzone, salutò il vero Bono che si fece una gran bella risata.


"Ciao Robert, sono David Bowie. Sto organizzando una festa al Madison Square Garden per i miei cinquant'anni e vorrei tu venissi a cantare. Sarà una bomba, vedrai!"
Avrei voluto vedere la faccia di Robert Smith, il leader dei Cure, appena sentito questo messaggio nella sua segreteria telefonica: "David Bowie che mi chiama a casa per invitarmi? Cioè, lui che chiama me?"
Dopo l'euforia iniziale, si convince che non può essere vero, che è tutto uno scherzo. "E poi come fa ad avere il mio numero di telefono?" Domanda sciocca, il Duca Bianco se vuole arriva anche su Venere, ma si sa, il dubbio viene. E così Smith rimane sulla difensiva, chiama Bowie e in segreteria lascia detto che non crede di poter essere presente.
L'autore di "Starman" e "Heroes" richiama e finalmente l'altro si convince, dicendogli subito si e confessandogli candidamente che pensava ad una burla. Quella memorabile sera al Madison Square Garden c'era Lou Reed, c'erano i Foo Fighters, i Sonic Youth e Billy Corgan. E David Bowie e Robert Smith duettarono su "The Last Thing You Should Do" e "Quicksand": vederli fianco a fianco, come due amici, entrambi con un'acustica e gli occhi felici riempie anche noi di felicità, nonostante siano passati quasi vent'anni.  E il sorriso finale di Smith era quello di uno che si, ha capito che non è uno scherzo, ma ha ancora bisogno di un pizzicotto per rendersi conto che è tutto vero.


3 commenti:

Valium ha detto...


Come dimenticare la partecipazione dei Muse a “Quelli che il calcio", dove la band, per prendere in giro la conduttrice, ha rimescolato la formazione originaria scambiando i ruoli dei musicisti, forti dell’esibizione in playback. Il cantante, Matthew Bellamy, e il batterista, Dominic James Howard si sono scambiati batteria e microfono…..

Nel video del brano "Fever" dei The Black Keys è contenuto uno scherzo. Se provate a chiamare il numero scritto in sovrimpressione sarete reindirizzati a una registrazione. Questa registrazione è di Patrick Carney che fa uno scherzo telefonico all’etichetta discografica del gruppo, la Nonesuch. Carney si presenta come Quartzazium, un’artista new age di Rhode Island, in cerca di un contratto. Al telefono Carney dice che è stata la Atlantic stessa a suggerirgli di chiamarli, per fissare un’audizione...

Bad girl lo rimane sempre, Lily Allen. Si è fatta fotografare mentre faceva finta di essere arrestata dalla polizia al Gold Coast Airport (nel Queensland), dove era sbarcata per una tappa australiana del suo tour. Faccia verso terra, manette dietro le spalle, sembrava credibile.
Peccato che la polizia che si è prestata allo scherzo sia stata indagata per il comportamento non troppo professionale...

E che dire dello scherzo fatto dalla Polizia tributaria alla rocker senese Gianna Nannini? Ah? come dici? non era uno scherzo?

Ciao Vanz, sempre gustosissime le tue curiosità! Valium

-Alma- ha detto...

Che le star abbiano cornette del telefono chiuse in faccia non è cosa nuova, come non lo sono le camere d'albergo distrutte. La cara ordinaria follia :)

Anch'io mi sono ricordata subito dello scherzo dei Muse a "Quelli che il calcio" e ovviamente nessuno lì presente si accorse che in quel momento il frontman era nelle retrovie!

Una delle star più burlone della storia è stata, secondo me, Michael Jackson. Non si contano le secchiate di acqua tirate dalle finestre delle stanze d'albergo in cui alloggiava ai clienti che mangiavano di sotto seduti ai loro tavoli all'aperto, le fiale puzzolenti sui set dei videoclip, addirittura una volta mise a soqquadro la casa di Maria Scicolone, sorella di Sophia Loren. Ma uno scherzo al suo storico manager Frank Dileo per poco non prese una piega tragica: sapendo che il vecchio Frank aveva il terrore dei serpenti lo fece inciampare nel suo boa constrictor lungo 3 metri e successivamente lo rincorse tenendo il rettile in braccio. Nel panico il manager afferrò la pistola di una guardia del corpo e la puntò sull'animale quindi sul cantante. Fortunatamente fecero in tempo ad intervenire e calmarlo.

Un'altra che mi viene in mente ora riguarda il "Diablo" Piero Pelù: Da ragazzino turbolento che era decise, in un giorno di festa, di evitare le solite discussioni con i suoi e pensò bene di sciogliere dell'acido (lo stupefacente) in una bottiglia di vino facendo sballare tutta la sua ignara famiglia :)

Bellissimi questi aneddoti, ne leggerei a vagonate! Grazie Vanz :)

Antonello Vanzelli ha detto...

Grandi, avete arricchito questo artioolo con altre splendide chicche, proprio quello che mi auspico ogni volta. Quello dei Muse è lo zero assoluto delle burle, e conoscevo anche quello del mattacchione Pelù: povera famiglia, chissà quante gliene ha fatte passare :-)))

Sono rimasti nella storia anche gli scherzi che si facevano i vari componenti dei Black Sabbath. Lavorarono ad un album in un castello molto tetro, popolato di strane presenze. Si misero anche a fare delle sedute spiritiche e alla fine la tensione ovviamente si alzò. Una notte Ozzy Osbourne nascose un registratore sotto il letto di Tony Iommi e mentre questo stava per addormentarsi, il registratore iniziò a fare un casino assurdo, facendogli pigliare un infarto. Corse via gridando "Io lì dentro non ci torno!" mentre Ozzy si contorceva dalle risate...