18 maggio 2015

PICCOLO SPAZIO NOVITA'




Non ho tempo per ascoltare tutta la musica che vorrei: è uno dei miei crucci. Il lavoro - quello vero - mi porta via parecchio tempo ed è dura non riuscire a prestar attenzione alla musica emergente. Spesso ricevo i dischi di giovani artisti o band alle prime armi e sono costretto a dover declinare le loro richieste di recensione. Non è un volersela tirare, è che servirebbero giornate di 35 ore, ma sinceramente spiace. E quindi ecco qui un articolo di recensioni in pillole, tra novità e artisti a cui regalare attenzione.

                              RECENSIONI IN PILLOLE di Antonello Vanzelli

Levante non è una alle prime armi. La sua "Alfonso" aveva spopolato qualche tempo fa, conquistando l'airplay radiofonico dopo essere spuntata dal nulla. Sarò sincero, le sue prime cose non mi avevano emozionato. Poi è arrivata "Ciao per sempre" e bang, amore al primo ascolto. Batteria in primo piano, parole e musica che si stringono in un abbraccio da film ed ecco una canzone che ti fa "ciao" con la manina e te la ricordi "per sempre". Brava, davvero.

Francesco Mircoli è uno tra i tanti emergenti ad avermi contattato, non lo conoscevo. Lo ha fatto con educazione e poca invadenza ed è una cosa che ho apprezzato molto. Condividiamo la passione per il rock italiano alla Timoria e così ho ascoltato con piacere le sue cose. Il suo è un rock davvero niente male, e il ragazzo di San Benedetto del Tronto mostra grande attenzione ai testi (da sempre il punto debole di chi si approccia al genere), basti pensare alla ballad "Pioggia Acida" o alla grintosa title-track "Psicofarmaci". L'album è stato prodotto e registrato da Claudio Morselli e gira che è un piacere. La gavetta - e ne sta facendo tanta, senza cercare stupide scorciatoie - pian piano sta pagando. Tenetelo d'occhio!

La nuova dei Negramaro non mi piace. "Sei tu la mia città" rasenta il noioso e da un singolo di ritorno così importante non posso sopportarlo. Avevano ciccato già "Sing-hiozzo", a dir poco bruttina, e fatto il bis con "Un amore così grande 2014", cover di bassa qualità. Ora arriva questa che nulla aggiunge (e qualcosa toglie) alla loro carriera, un modesto pop-rock, piatto e senza mordente, che nelle atmosfere ricorda il Ligabue de "Il Centro del Mondo", quella si una buona canzone. A me loro sono sempre piaciuti, e non lo dico per piaggeria, ma viaggiano sulle montagne russe, alternando grandi cose a pezzi trascurabili. Rimandati.


Ai bei tempi Madonna osava e stupiva, regalando smeraldi e diamanti di rara purezza. Spesso andava a cercare produttori poco conosciuti (penso a Mirwais o a Guy Sigsworth), per avere un sound sempre moderno.  "Ghosttown" al contrario non lascia tracce, proprio come aveva fatto "Living for Love", prendendo la strada del dimenticatoio alla velocità di Usain Bolt. Un tempo anticipava le mode, ora è una delle tante. Desolante.

Sono un grande appassionato di fumetti, per anni ho ossessionato genitori e amici. In particolar modo, ho amato Dylan Dog e ogni fumettaro che si rispetti sa che uno degli albi dylaniati migliori di sempre è "Johnny Freak", che riesce a strappare emozioni e lacrime anche agli animi più gelidi. Non potevano scegliere nome migliore i Johnny Freak, band originaria della provincia di Frosinone, che mischia con sapienza ingredienti della cucina grunge e rock a tinte tricolori. Sono sulla scena da ormai otto anni, con due ottimi album alle spalle. E' in uscita la ristampa in vinile del loro primo album "Sognigrafie", sovvenzionato dai fan su Musicraiser, a testimonianza dello zoccolo duro creato dal gruppo negli anni. Provate ad ascoltare la splendida "Martin" o la ballatona "Assurda" e poi capirete.

Caro J-Ax, io ti voglio bene. Mi hai fatto cantare con "Ohi Maria" ai tempi degli Articolo 31, è diventata un classico, che senso ha andare a riprovarci? "Maria Salvador" è anche carina e radiofonica, la voce de Il Cile (sempre bravissimo) è azzeccata, ma resta innocua, proprio come lo era stata "I Love TH" dei Due Di Picche con Neffa, anche quella una dichiarazione d'amore per la maria. Cambiare temi ogni tanto?


In tanti ci stanno provando, lanciare uno dei tormentoni estivi regala vendite, notorietà e concerti sold out a oltranza. E ci ha provato anche Malika Ayane con "Senza Fare Sul Serio", finalmente alle prese con un episodio movimentato e dall'andatura piacevole. Peccato che poi ascolti il bridge e scuoti il capo: "Lento può passare il tempo, ma se perdi tempo poi ti scappa il tempo".  No Malika, porca miseria no!

Francesco Sarcina è uno che mi piace, molto più oggi degli inizi. Non intendo musicalmente, ma umanamente. E mi piace molto "Femmina", il suo nuovo singolo. L'ex leader de Le Vibrazioni torna a battere sentieri dance, gli stessi di "Tutta La Notte", che tanta fortuna gli aveva portato un paio di estati fa. Ritmo che pompa, crescendo trascinante e ritornello spacca-airplay: va in nomination per girare in radio per tutta l'estate. Poi mi spiegherà perché al Sanremo 2014 non ha portato un pezzo cosi (avrebbe fatto il botto, proprio come Nek pochi mesi fa), ma questo è un altro discorso...

Ci sono band che ripetono la stessa canzone per una carriera, vivacchiando di rendita. E ci sono band - poche - come i Mumford & Sons che influenzano mezzo mondo (vedi alla voce "Ultimo singolo di Eros Ramazzotti") e poi già al terzo disco mettono la freccia e vanno altrove. Il nuovo "Wilder Mind" segna una virata stilistica mica da poco, dal sound folk che li aveva resi famosi in tutto il mondo ad un pop-rock forse più di maniera ma indubbiamente suggestivo. E ascoltando il disco si capisce come l'entrata al quinto posto nella classifica FIMI dei dischi più venduti sia meritatissima.  Qualcuno rimpiangerà i vecchi colori musicali, ma ad avercene di gruppi così coraggiosi...

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