28 luglio 2015

QUELLO CHE (FORSE) NON SAPEVI SUI PINK FLOYD




Gli hotel nell'immaginario del rock? Una fucina di aneddoti a luci rosse, piscine colme di ragazze vogliose e di sostanze di ogni tipologia, camere sfasciate, e piccole incredibili leggende metropolitane. Raramente i Pink Floyd hanno fatto parlare di se per questioni di questo tipo, anzi. Era il 1970 ed era appena uscito "Atom Heart Mother". Waters, Gilmour, Wright e Mason si trovavano a New Orleans per un concerto, quando la loro roba venne rubata. Tutta la strumentazione - dal valore di 40mila dollari, cifra enorme per l'epoca - sparì nel nulla. La polizia le provò tutte, ma di strumenti e amplificatori nemmeno l'ombra. Caddero tutti nello sconforto, il concerto non si sarebbe potuto tenere e qualcuno iniziò a pianificare il ritorno in Gran Bretagna. Poi sbucò una ragazza che lavorava nel loro hotel e disse: "Mio padre lavora nell'FBI, se volete io ci provo...". Che avevano da perdere? Waters e soci acconsentirono. Dopo poche ore tutta la strumentazione era tornata al proprio posto. Nessuna orgia, niente ragazze vogliose, una storia normale in una carriera che di normale non ha nulla, solo colori meravigliosi, quelli di un arcobaleno senza fine.

               TUTTI I COLORI DELL'ARCOBALENO PINK FLOYD di A. Vanzelli

I Pink Floyd sono una delle band più amate al mondo e tanto si è detto sulla loro storia. Eppure ci sono ancora aneddoti sconosciuti, piccole grandi curiosità a volte poco note anche allo zoccolo duro. Andiamo a vederne qualcuna:

Quando David Gilmour entrò a far parte della band, la loro popolarità non era certo ad alti livelli. La stampa diede a malapena la notizia e la prestigiosa testata "NME" sbagliò persino il nome del nuovo arrivato, scrivendo "Gilmur".

"Io non sono d'accordo con quello che si dice in giro, e cioè che Syd (Barrett ndr.) sia stato vittima dell'acido. Fin da quando eravamo bambini lui aveva problemi psichici, ho sempre pensato che lui ad un certo punto sarebbe diventato matto, e quindi la vita infernale da rockstar e cose come l'acido e la "roba" hanno solo fatto traboccare il vaso. La vera radice del problema era nella sua infanzia, nella morte del padre, e in tutto quello che gli era capitato prima dei 15 o 16 anni..." Parole di David Gilmour, che lasciano trasparire una realtà diversa da quella a cui tutti si sono abituati.

Dopo l'uscita del Diamante Pazzo Syd Barrett, il primo singolo che rilasciarono fu "It would be nice" che ottenne critiche modeste. Lo stesso Roger Waters ammetterà: "Nessuno gli dedicò la benché minima attenzione, perché era un brano davvero pessimo".

Nel 1994 la Volkswagen produsse la Golf Pink Floyd. Il fatto che nessuno la ricordi la dice lunga...


Waters non era un amante di erba, acidi o altre sostanze, a differenza di Syd. Non si tirò però indietro quella sera all'Ufo. Erano nel backstage a prepararsi per il live quando comparve Paul McCartney. Si, Macca a vedere i Floyd. Erano tutti eccitatissimi. McCartney stava fumando un joint e lo fece girare. Syd non se lo fece ripetere e quando gli arrivò tra le mani Waters tirò profondamente. Lui che di rado fumava, non voleva certo fare la figura della femminuccia di fronte ad uno dei Fab Four.

Dopo "High Hopes", ultima traccia contenuta in "The Division Bell", c'è una traccia fantasma. Aspettando infatti qualche secondo di silenzio, si sentirà partire una conversazione - probabilmente telefonica - tra due inglesi.

Gilmour raccontò di essere un appassionato di fantascienza e che uno dei suoi film preferiti era "2001: Odissea nello spazio".

"Have a Cigar", contenuta in "Wish You Were Here", non fu cantata da un componente del gruppo, ma dal cantautore britannico Roy Harper. Roger Waters aveva le corde vocali a pezzi dopo le estenuanti registrazioni di "Shine On You Crazy Diamond". Non in molti però sanno che il riff principale della canzone è stato utilizzato dai Dream Theater all'inizio della canzone "Metropolis: Part I" (contenuta in "Images and Words"). Da sempre grandi fan della band, i Dream Theater li hanno omaggiati utilizzando il riff di "Have a Cigar" anche in "Peruvian Skies", contenuta nel live "Once in a LIVETime" del 1998 e rifacendo dal vivo tutto "Dark Side of the Moon". In che modo? Basta guardare, ne vale la pena...


Waters ha ammesso di aver mascherato le sue paure e le sue profonde insicurezze con l'aggressività e l'essere schivo. E che una delle cose che lo spaventava maggiormente era il sesso: da una parte aveva paura di mettere incinta qualcuna, dall'altra non aveva il coraggio di andare a comprare i preservativi.

Rolling Stone, storica testata musicale, con "Dark Side of the Moon" cannò. Lasciò recensire il disco ad un ventiduenne con le idee un po' confuse e uno stile di scrittura approssimativo. Definì "On the Run" "una cannonata", ma questo è nulla. Arrivò a definire "fiacco" il cantato di Gilmour e ad azzardare che sarebbe stato il caso "di accorciare, se non addirittura eliminare" "The Great Gig in the Sky". Parole che si commentano da sole...

I genitori di David Gilmour si trasferirono in America, lasciandolo giovanissimo in Europa. Lui per sbarcare il lunario iniziò a suonare in Spagna e Francia. I soldi però erano pochini. Ammise di esser stato anche tre giorni senza mangiare e al quarto svenne e si risvegliò in ospedale. Per motivi "alimentari" inizò a lavorare come modello.

Stretto il legame col nostro paese. A parte lo storico Live a Pompei, che col suo imponente vuoto e i suoi silenzi voleva contrapporsi al clamore e alle folle chiassose di Woodstock, è rimasto negli annali il Concerto di Venezia del 15 Luglio 1989, un evento monumentale con la band a suonare su un enorme palco galleggiante. Peccato che il concerto fu organizzato male e senza alcun requisito in fatto di sicurezza, igiene e pronto soccorso. Venezia - impreparata per un evento di tale portata - fu devastata da migliaia di persone che non ne ebbero alcun riguardo. Piazza San Marco il giorno dopo sembrava una discarica a cielo aperto. Qualcuno se la prese con i Pink Floyd, come se fosse stata colpa loro se la gente italiana è lo zero assoluto dell'inciviltà e non sa godersi nemmeno un capitolo di storia musicale...


"Atom Heart Mother"? "Un'accozzaglia di robaccia vecchia. So che non dovrei dirlo, ma non è che avessimo le idee troppo chiare". Cosi parlò Gilmour riguardo il disco con la mucca più famosa della storia del rock.

Gli orologi e le sveglie per "Time", le casse e i soldi di "Money", suoni entrati nell'immaginario, ma non in molti sono a conoscenza che i Pink Floyd avevano in mente di creare un album solo con suoni provenienti da oggetti casalinghi. Il nome del progetto era "Household Objects". Era in cantiere prima di "Dark Side of the Moon" ma fu presto accantonato. L'idea era quantomeno bizzarra, ma da quei suoni registrati ne uscì comunque qualcosa di buono, come raccontò Gilmour: "Ci abbiamo gingillato un po' intorno. All'epoca realizzammo quei rumori e li registrammo. Passammo un sacco di tempo lavorando con degli elastici tirati contro scatole di fiammiferi. Tutto ciò che ne cavammo fu un nastro a sedici piste con melodici bicchieri di vino. Dita bagnate, un bicchiere di vino, tutto intonato. L'abbiamo usato per l'apertura dell'album Wish You Were Here. È un suono piacevole."

Il famoso maiale gonfiabile compare nel film di fantascienza "I figli degli uomini" di Alfonso Cuaron interpretato da Clive Owen; lo si vede fluttuare come nella copertina del disco tra le ciminiere della Battersea Power Station, attraverso una finestra della stessa costruzione.


Il successo planetario di "Dark Side of the Moon" fece quasi più male che bene alla band. Durante le registrazioni di "Wish you were here" sembrava quasi che i membri volessero stare da tutt'altra parte. Il matrimonio di Mason stava andando a rotoli e Gilmour veniva da un periodo di analisi.

Il successo di "Another Brick in the Wall" ebbe risonanza mondiale, divenendo un inno di pace e libertà, al punto da essere messo al bando dal governo del Sud Africa: alle dimostrazioni di protesta contro l’apartheid i manifestanti gridavano “We don’t need no education, we don’t need no thought control”.  

Clare Torry, la voce entrata negli annali del rock grazie a "The Great Gig in the Sky", ha lavorato a lungo come turnista in studio, corista dal vivo e per jingle pubblicitari. Ha lavorato con Alan Parsons, Olivia Newton-John, i Tangerine Dream, Meat Loaf, ma anche con Roger Waters stesso nel suo disco solista "Radio K.A.O.S.". Non sono però in molti a sapere che nel 2006 è uscita "Heaven in the Sky", una sua raccolta con 18 pezzi registrati tra gli Anni '60 e gli '80. E non sono niente male davvero.


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La recensione di "Dark Side of The Moon" 

Fonti:
Pink Floyd Story - Edizioni Blues Brothers (2009)
Panorama - http://archivio.panorama.it/societa/David-Gilmour-io-mister-Pink-Floyd-e-le-mie-vite-precedenti
"Rock Bazar" di Massimo Cotto - Vololibero (2014)
"Rockstar" del Dicembre 2001

3 commenti:

-Alma- ha detto...

Sfiziosi aneddoti. Di alcuni ne ero già a conoscenza, come la sciagurata inciviltà del concerto di Venezia '89, che vergogna...

Grazie per l'articolo :)

Antonello Vanzelli ha detto...

Si, alcuni sono maggiormente conosciuti, altri molto meno. Certo, essendo una delle mie band preferite è stato davvero divertente andare alla ricerca delle chicche più curiose :-))) Un abbraccio forte Alma, grazie davvero di seguirci con tanta passione!

-Alma- ha detto...

Grazie a voi per deliziarci con così tanti articoli scritti uno meglio dell'altro! Abbraccio ricambiato :)