21 luglio 2015

TERREMOTO LITFIBA A MILANO





E' capitato a tanti grandissimi gruppi: dopo anni di successi la magia svanisce - vuoi per scazzi interni, vuoi per mancanza d'ispirazione - e ognuno va per la sua strada. Poi, quella stessa magia svanita si ricrea e decidono di riprovarci, chi dietro spinta dei discografici (vedi alla voce "dollaro sonante"), chi per necessità, chi ancora per voglia di tornare a calcare i palcoscenici più prestigiosi. Tanto si è detto del terremoto interno che frantumò la storia dei Litfiba alle fondamenta (se n'era parlato qui), ma da quando sono tornati insieme Piero Pelù e Ghigo Renzulli se la stanno proprio godendo. Del resto una reunion di questo genere rimane un evento tanto misterioso e nostalgico quanto entusiasmante. E' come se il tempo si fosse cristallizzato e tu sali sulla Delorean e vieni riportato indietro negli anni senza nemmeno sapere come.

                           LITFIBA - 17.07.2015 MILANO di Antonio Chimenti

Lo spettacolo è andato in scena venerdi scorso nella particolare cornice del Carroponte di Sesto San Giovanni, alle porte del capoluogo lombardo. Quando Ghigo e Piero hanno diramato il programma del nuovo tour chiamato “Tetralogia degli Elementi” i fan sono andati in visibilio. Non poteva essere altrimenti, riascoltare in concerto il meglio di "El Diablo", "Terremoto", "Spirito" e "Mondi Sommersi" (ovvero i quattro capolavori che all’epoca li hanno consacrati definitivamente paladini del rock nostrano) ha fatto venire l'acquolina in bocca a tanti nostalgici. Per dovere di cronaca, però, giornali e siti di settori hanno parlato di "Sold out" e biglietti esauriti. Posso dire che la location è enorme e spazio ce n’era ancora parecchio; per di più ho acquistato il biglietto pochi giorni prima. Questo di certo non toglie nulla all'evento, ma è giusto che le cose vengano raccontate con onestà.

Arrivato al Carroponte, mi accoglie una enorme e rovente distesa di verde, rinfrescata dai litri di birra serviti dai numerosi stand posti all’interno dell’area. La temperatura è altissima ma non scoraggia i numerosi fedeli giunti per il concerto. Mi guardo attorno, scruto con dovizia e il panorama dà conferma alla mia tesi. Tutti come me, magliette nere e puzzolenti di naftalina, come se fossimo stati ibernati per anni e scongelati per l’occasione, e tutti tornati a dare il benvenuto ai nostri beniamini. Tanti amici ritrovati che non vedevo da tempo con qualche capello bianco in più, ma pronti, come un tempo, a sgolarsi ancora una volta insieme a Piero.


Tutti pronti per il concerto? E via, si parte! Piero si presenta sul palco con un enorme mappamondo gonfiabile cantando "Resisti", in tema con "il mondo all’inverso". Il frontman - pantaloni di pelle, magliettina variopinta e ciondolo con l'immancabile cornucuore - appare in forma smagliante e Ghigo non fa per niente rimpiangere i bei tempi andati. Si passa all'adrenalinica "Dimmi il nome", con cui Pelù ricorda il sempre triste e ricorrente intreccio tra mafia e politica. Scivolano in serie capolavori come "Africa" e "Dinosauro", sino ad arrivare a "Sotto il Vulcano" sulla cui base il vocalist toscano omaggia Pino Daniele cantando "Je so Pazzo": il Carroponte esplode, momento da pelle d'oca.
Si canta a squarciagola, incuranti dell’afa milanese, e quando arriva il momento di "El Diablo" l’euforia sale alle stelle. La scaletta - che cambia pelle da live a live, altro segno che i ragazzacci si stanno proprio divertendo - è priva di pecche o momenti di down: passano così in rassegna "Siamo Umani" e la sempreverde "Fata Morgana". Unica pecca? Troppi regressioni sul governo, in un periodo in cui non esistono né Destra né Sinistra faccio fatica a parlare di politica e a non annoiarmi durante questi intermezzi.

Questo però non ha rovinato il concerto, una festa per tutti e la parte migliore arriva quando dopo le festose "Spirito" e "Regina di Cuori", monsignor Pelù recita il Suo Vangelo e introduce il momento liturgico di "Gioconda". Il pubblico si incendia, saltando all'unisono, sino a "Lacio Drom" e "Cangaceiro" che chiudono alla grandissima la serata. Insomma tutto molto bello, come direbbe Pizzul: per Piero Pelù il tempo sembra non passare mai, eterno animale di zona, e l’intesa sul palco con Ghigo è sempre ottima, coadiuvati alla grande dalla scheggia impazzita Luca Martelli alla batteria, dall'ex Negrita Franco Li Causi al basso e da Federico Sagona alle tastiere. All'uscita vibriamo di energia ed entusiasmo, prima di risalire sulla Delorean e tornare alla realtà, quella in cui Piero Pelù è solo uno dei giudici di The Voice. Ma per questa sera poco importa e continuiamo a goderci quel meraviglioso profumo Anni '90 che si libra nell'aria.


Potrebbe piacerti anche: Le 30 canzoni rock italiane degli Anni '90
Foto di copertina tratta da www.rollingstone.it

13 commenti:

-Alma- ha detto...

Niente paura, Piero può fare il pazzo sul palco e allo stesso tempo mettere a disposizione il suo talento e la sua esperienza a The Voice, personalmente non mi da nessun fastidio, anzi.

So che il concerto di Milano è stato fantastico e ho visto tanti filmati amatoriali che me ne hanno dato conferma. Trovo che riportare sul palco la Trilogia prima e la Tetralogia poi sia stata un'idea bellissima ed emozionante che ha dato e dà la possibilità di rivivere momenti fantastici a chi c'era e l'opportunità di esserci a chi all'epoca non c'era. Le generazioni ci sono tutte ed è meraviglioso, come ormai dico sempre "diffondiamo il verbo" :)

Mi piace la setlist, c'è dentro un po' di tutto e mi piace il fatto che facciano dei cambi live dopo live. Ho apprezzato molto l'inserimento di "Bambino" che tecnicamente appartiene alla Trilogia ma la bellissima versione di "Sogno ribelle" la colloca benissimo anche nelle canzoni anni '90.

Sono molto contenta anche della formazione. Sago è un po' timido ma quando viene fuori è fatta; Ciccio è uno spasso, sul palco si diverte da morire e lo trasmette al pubblico; Luca ha un'energia incredibile, uno dei miei batteristi preferiti in assoluto e non scherzo; poi, va beh, Ghigo è adorabile, sempre ad emozionarci con le sue melodie inconfondibili e Piero è il solito animale da palcoscenico, è instancabile e mette addosso un'adrenalina assurda, sicuramente il più grande performer italiano, e neanche qui scherzo :)

Purtroppo per una stupidaggine ho perso l'occasione di andare a Firenze domani, solo il cielo sa quanto questa cosa mi bruci nell'anima. Spero di avere anch'io, un giorno, l'occasione di esserci ma intanto buon live a chi ci sarà!

Complimenti per l'articolo :)

Anonimo ha detto...

Grazie Alma per il bel commento all'articolo e alla serata. E' stata proprio una grande serata, che aspettavo da un pò. L'ultima volta li avevo visti a Bergamo dopo la reunion e già in quell'occasione mi avevano fatto ben sperare. Questo live è stata una conferma che Piero e Ghigo insieme sono una coppia vincente. Su questa reunion se ne sono dette tante, sulle necessità di ripartire dopo i flop discografici di entrambi, sui rancori messi a tacere per una convenienza reciproca..ecc, ma alla fine non mi è importato nulla, anzi sono contento di essermi goduto un grande live. Ora mi aspetto un grande album visto che il feeling tra i due sembra essere tornato.

Antonio.

Goemon ha detto...

Dire che Peluche è il miglior performer sul palco è come dire che Alvaro Vitali è il miglior comico in circolazione.
La band? Per carità signora mia, ognuno per i fatti propri e Renzulli (chi?) non azzecca una nota.
Comunque niente paura per chi non c'era, faranno il giro di tutte le piazzete di tutti i paesini e li si può ascoltare e vedere......

Antonello Vanzelli ha detto...

Caro Goemon, quando astio, mangiato pane e limone stamattina? :-))) I Litfiba non hanno mai brillato per tecnica, indubbiamente, ma quante band tecniche risultano talmente gelide da non trasmettere nulla? I Ramones o i Sex Pistols erano forse tecnici?
Ah, è da quando sono tornati insieme che mietono sold out dovunque, basti vedere anche il Tour della Trilogia. Sarei quindi curioso di capire in quali piazze suoneranno, fammi qualche nome dai ;-)

Anonimo ha detto...

SICURAMENTE Piero Pelù non è il miglior cantante italiano, basti pensare a FABIO LIONE, ROBERTO TIRANTI, MICHELE LUPPI che hanno una tecnica indiscussa,
ma dopo aver visto il live dei Litfiba, posso confermare che è rimasto la solita belva da palcoscenico di sempre, che ti fa saltare e ti coinvolge con il suo carisma.
La sua tecnica di canto sembrava addirittura migliorata e non dava segni di stanchezza, anzi sprigionava una forza incredibile.
Ghigo è un chitarrista con assoli piuttosto semplici ma nel corso della sua carriera ha tirato fuori riff e musiche che hanno fatto la storia dei litfiba e forse del rock italiano.
E’ giusto avere gusti differenti, ma bisogna essere onesti nel valutare le cose senza partire dai soliti preconcetti. Credo, che i Litfiba possano essere annoverati
tra i migliori gruppi Rock nostrani, però è solo una mio parere. L’anno scorso vidi il concerto de “La strana offcina” che mi ha stravolto, ho avuto la fortuna di
vedere live della Pfm e degli Aftehours e credo che Piero e Ghigo in questo variegato panorama non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi.
….mia modesta opinione….

Antonio

Gigi ha detto...

Pelù non ha rivali in Italia per quanto riguarda lo stare sul palco, sembra caricato a molla! Ma ci rendiamo conto che ha 53 anni??? Ce n'è un altro in questo paese che ci riesce? Io non credo proprio. Si muove, salta, si arrampica sulle impalcature e tutto questo mentre canta e ha una voce della Madonna. E ripeto, ha 53 anni! E' facile fare concerti fino a 80 anni se te ne stai lì fermo o meglio ancora seduto ma qui non si parla solo di un cantante ma di un intrattenitore. Se poi si conta che fuori dal palco ha una vita tutt'altro che sedentaria ci rendiamo conto di essere di fronte ad un uomo con un'energia e una carica da vendere. Ghigo non è il più tecnico dei chitarristi ma i suoi riff sfidano il tempo, ha fatto della semplicità e della melodia il suo punto di forza e secondo me è stata una mossa vincente.

-Alma- ha detto...

Caro Goemon, io rispetto i gusti di tutti ma a chi fa critiche buttate lì senza nessuna argomentazione non gli do tanto peso, scusi eh.

Ribadisco che a mio parere Piero è il miglior performer italiano e sfido a trovarne uno che tiene il palco come ha fatto lui e come fa ancora dopo tanti anni. Praticamente non si è mai fermato. I suoi testi sono impegnati e attualissimi perciò può permettersi il lusso di cantarli ancora oggi come se li avesse appena scritti. Per quanto riguarda le sue doti canore può non accontentare i gusti di tutti ma non mi pare che abbia nulla da invidiare agli altri, anzi!

I riff di Ghigo seppur semplici trasmettono ancora tante emozioni a distanza di decenni e non credo che nel Rock nostrano possano permetterselo in tanti. Come ha detto anche Vanz, troppa tecnica può risultare anche fredda e senza emozione e alla fine è quella che conta di più. E io intendevo proprio questo. Giusto un esempio: Battisti non aveva questo gran vocione ma chi può negare l'emozione che trasmette ancora oggi a riascoltarlo?

Se non le piace può benissimo ascoltare altro, ci mancherebbe. Però se mi trova un gruppo così longevo e allo stesso tempo fresco, carico, emozionante, impegnato, ecc ecc, nel Rock italiano mi faccia sapere. Saluti :)

-Alma- ha detto...

Ah, dimenticavo...se ha la fortuna di farsi un giro al Rock in Roma stasera ascolti e guardi bene, altro che piazzette.

Goemon ha detto...

Non ci sto a questo gioco di competizioni, sono un tipo eclettico quindi ascolto tutto, e dal vivo raramente mi sfugge qualcosa. Ho seguito il Litfiba prima e dopo la separazione, qui da noi sono venuti un paio d'anni fa per la trilogia, mi aspettavo più gente e più entusiasmo, entusiasmo arrivato solo da circa un centinaio di ubriaconi ammassati sotto il palchetto. Mi limito a testimoniare ciò che vedo. Li vidi anche qualche tempo prima nel tour "Sole nero". Ripeto, la band, compreso Renzulli, non sono all'altezza delle idee, non si sono evoluti per niente. Peluche che ad ogni canzone dà una spiegazione e fa comizi a tutto spiano, con l'immancabile arruffianamento che lo contraddistingue. Preferisco ascoltarli da studio, ma sino a "Spirito", dove è tutto bello che confezionato. No, il live non fa per loro. Si sono persi, ahimè, e sono passati venti lunghi anni.
Ma nel mezzo è venuta fuori quella che oggi è la mia canzone preferita: "La stanza dell'oro" ,grande canzone, bella bella, almeno c'era una voce....
Vanzelli, non s'inalberi, nel suo blog ho letto tanti insulti nei confronti di artisti e lei non è mai intervenuto, ho forse toccato un brutto tasto?
Signora Alma esca dalla sua cameretta, parla con uno che ha visto circa 200 band e altrettanti artisti dal vivo, capisco l'attaccamento, ma lasci stare. Peluche doveva fare il politico o il sindacalista avrebbe attirato più gente.

Antonello Vanzelli ha detto...

Goemon, figurarsi se mi inalbero per così poco, ma dalle sue parole risuonano pregiudizi evidenti, fermo restando che l'articolo è molto lucido e parla di noia riguardo gli intermezzi politici di Pelù e di effetto nostalgia, quindi evidentemente le è sfuggito qualcosa :-)
Quello a cui noi rispondiamo è diverso: può piacere o meno ma affermare che Pelù non sia un gran performer vuol dire dire qualcosa fuori dalla realtà delle cose. Così come dire che fanno piazzette, non è la verità, semplice. Io li ho visti nel 2010 a Bergamo e c'era il mondo...
Ah, a quali insulti fa riferimento? Sarei curioso...

-Alma- ha detto...

Beh, Goemon, si contraddice da solo se dice che non le piace l'impegno politico di Piero e poi che ascolta gli album dei Litfiba fino a "Spirito", quegli album sono intrisi di testi politici e sociali! Io personalmente apprezzo che durante un live non si limiti a fare il compitino cantando quello che deve cantare e basta, come fanno tutti. Dice la sua a modo suo invitandoci anche a riflettere su tante cose, non è cosa nuova, l'ha sempre fatto. E ha un coraggio da vendere visto che ci mette la faccia ed è disposto ad inimicarsi i cosiddetti "pezzi grossi" pur di non rinunciare ad esporre il suo pensiero.
Ci sono un sacco di ignoranti che gli dicono: "Pensa a cantare la politica falla fare agli altri". A chi? A quelli che stanno svuotando le tasche di questo paese? E poi dove sta scritto che un cantante non si debba occupare di politica? E così anche uno scrittore deve pensare solo a scrivere così come un pescatore deve pensare solo a vendere il pesce? La politica è di tutti e faremmo bene a preoccuparcene invece, visto come vanno le cose.

Goemon ha detto...

Cara signora Alma, sono d'accordo a metà con lei. Apprezzo l'attivismo degli artisti in generale, aprono tanti occhi e la loro voce è quella di ognuno di noi. Detto ciò, un artista deve far parlare le sue opere senza spiegarle, è un esercizio che pochi fanno. Non ho detto che Pelù non vale, ho detto che in due ore di musica dovrebbe parlare meno, le sue canzoni hanno già un manifesto. E continuo a dire che la band non lo segue nei suoi spettacoli. Penso che si meriti di più, e su questo siamo più o meno tutti d'accordo. Infatti dicevo che la qualità dei concerti è andata scemando col tempo, si è persa strada a vantaggio di altri artisti che non meritano il blasone che hanno.

Caro Vanzelli e caro Chimenti, gli esperti siete voi, non competo. Ma resta il mio parere contro il vostro.

Anonimo ha detto...

Caro Goemon, non credo che ci sia qualcuno tra noi che abbia ragione. Nessuno conosce la verità, stiamo solo dibattento con punti di vista differenti. Se ci fosse qualcuno a cui litfiba fanno cagare, sarebbe comunque il benvenuto...i gusti son gusti, e questo è il bello della musica e di tutti le arti in genere, perchè vivono dei pareri della gente e perchè possono essere belle e brutte nello stesso tempo, dipende solo da chi ne usufruisce. Se mi capitasse di dover commentare un brano di Emma Marrone, di Marco Carta, di Alessandra Amoroso e di tanti altri, avrei grossi problemi visto la mia totale avversità a questi artisti...ma conterei fino a dieci e mi sforzerei di capire tutti i punti di vista prima di sparare a zero e di comprendere anche il perchè gli altri la pensano in maniera diversa da me.
Detto cio'...PER ME è stato una bella serata!

Antonio