1 luglio 2013

SESSO E CANZONI





La spiaggia era sonnolenta, quella mattina di inizio luglio di tanti anni fa. Dormiva anche il mare, increspandosi nel suo lento russare. Io mi annoiavo, perso tra le solite facce e i pochi amici che c'erano. Tutto scorreva banalmente: bagno, partita a racchettoni, passeggiata cercando qualche faccia amica, ghiacciolo e capatina nella scarna sala giochi dello stabilimento.
Mancava qualcosa... E' inutile che la tiro per le lunghe, mancavano le ragazze. L'età media rasentava la sessantina, ero circondato da piacevolezze estetiche alla Rosi Bindi.
C'erano delle procaci quarantenni che stuzzicavano i miei ormoni adolescenziali, ribollenti come un vulcano hawaiano, ma di coetanee poche e niente.
Quella mattina ero steso al sole quando vidi arrivare un gruppetto piuttosto frizzante. C'erano tre ragazzine vispe e allegre che fecero appena in tempo a spogliarsi che erano subito in acqua. Belle, bellissime, avevo l'espressione di Homer Simpson quando pensa alle ciambelle...
Non era passato nemmeno un minuto che, sotto il mio ombrellone, arrivò Marco, uno di quei pochi amici. Mi ridestò dal mio homerico rimbambimento, aveva il luccichio negli occhi di Rocco Siffredi ad un addio al nubilato con venti donne.
Mi tirò in acqua e in pochi minuti facemmo amicizia, tutto molto easy, senza menate, senza paranoie.
Si chiamavano Elisa, Maria e Erika ed erano davvero una più bella dell'altra. Giocammo per ore, facendo la lotta, soffocandoci sott'acqua, facendo le capriole. A me piaceva Elisa e io piacevo a lei. Andammo a mangiare un Lemonissimo, parlavamo e scherzavamo, piccoli momenti che da adolescente fanno tutta la differenza del mondo, anzi, fanno tutto il mondo.
Era maliziosa, giocava coi doppi sensi, mi provocava. Si avvicinò e mi sussurrò che aveva voglia, mi dava un bacio e scappava via. Alla fine ci baciammo, sul serio, e poi facemmo l'amore dentro ad una cabina. Aveva un seno piccolo e sodo e mi mordicchiava il collo, eccitandomi ancora di più. Pochi minuti ed ero in estasi. Fu bellissimo.

                    QUANDO MUSICA ED EROTISMO S'INTRECCIANO

Non è vero, questo è quello che avrei voluto accadesse, ero eccitato come mai. Sarebbe stato bellissimo.
Invece dopo una giornata tra le più belle della mia adolescenza, le salutammo.
"Si, forse torniamo la settimana prossima. Ci siete?"
Cazzo, si che ci siamo, non vediamo l'ora, a presto, baci, si, vi penseremo sempre.
Ogni giorno passavo più tempo a guardare verso l'entrata dello stabilimento che verso il mare, ma niente. Passò l'estate, mai più viste. Ho ancora il groppo in gola se ci ripenso.

Elisa giocava, era un pò micia, un pò panterina sexy, sapeva come far girare la testa. E nel mondo della musica, di canzoni maliziose dal retrogusto erotico ce ne sono innumerevoli.
La prima che mi viene in mente? "In una notte d'estate", hit de Le Vibrazioni di qualche anno fa.
"Feriscimi, feriscimi ancora, e bailando sul mio ventre
puoi chinarti per cogliere il mio seme".
La mia ex del tempo nemmeno ci aveva fatto caso. Spesso cantiamo delle canzoni e neppure notiamo certi particolari.
Per Francesco Sarcina deve essere un chiodo fisso visto che in "Tutta la notte", suo nuovo singolo da solista, canta:
"Con la sua lingua mi risveglia l'istinto e in un attimo la trovo già giù,
la guardo mentre allevia le mie pene tra le mie gambe questo funky beat.
Voglio girare tutta la notte e fare l'amore... Per ore, per ore..."

Sul filo dell'erotismo hanno spesso corso i Negrita. La loro "Sex" non ricorre certo a sottintesi:
"Fare sesso nascosti in un cesso, fumarsi una Marlboro dopo l'amplesso
oppure farlo in macchina di fianco alla strada, buscarsi un raffreddore male che vada."
ed elenca alcune delle fantasie più comuni e piccanti:
"provare le ricette, collaudare la cucina, usare la Nutella, usare la farina."
Anche se francamente, la farina non ha certo l'appeal di fragole e panna.
Senza sottintesi anche la più recente "Magnolia", altro loro grande successo:
"Lentamente scivola la tua mano su di te
quel tanto che basta per trasformare ogni carezza in un gemito.
Ti guardo accaldata contorcerti tra le lenzuola umide
golosa ed implacabile, forza fammi male finche vuoi."
Il resto della canzone è invece più tenero e romantico ma del resto, come direbbero loro, è anche bello passare dal sesso a fare l'amore...

"Di positivo c'è che mi sento più libero. Dieci anni fa non avrei parlato d'amore con la leggerezza di una canzone come "Non vivo più senza te", avrei temuto le critiche, l'etichetta."
Biagio Antonacci - Intervista a Vanity Fair (2013)

Caro Biagio, guarda che essere artista vuol dire fregarsene di ciò che pensa la gente e fare la musica che si desidera fare, senza abboccamenti voluti. Cosa dovrei pensare, che sinora avevi cercato di tenerti buono il pubblico femminile con ballate d'amore tutte troppo simili? Era ora che ti liberassi di certe pippe mentali.
Certo, c'è anche chi esagera nel senso opposto.
Penso ad Antonello Venditti in "Dimmelo tu cos'è", in cui canta:
"Scopare bene, scopare bene, questa è la prima cosa."
Magari dirlo con più eleganza non avrebbe fatto male, ho sempre pensato che quella parola stonasse in una canzone così piacevole.
Penso poi a Enrico Ruggeri, uno dei miei artisti preferiti, che tanti anni orsono cantò "Dalla vita in giù" pensando a sua moglie, prima carezzata con un "bambina dolcissima" e poi stesa con il ritornello:
"Non mi so contenere appena non ci sei, non mi so risparmiare, nemmeno lo vorrei.
Non mi so riposare per vivere di più, non è di certo amore: è dalla vita in giù, è dalla vita in giù."
Evitando dettagli piccanti, spiegava che si, la tradiva, ma non era amore, era soltanto sesso, pura passione e nient'altro. Un pazzo. Non stupisce che quel matrimonio sia finito piuttosto in fretta.

Uno dei tanti singoli di successo di Luciano Ligabue è stato "L'odore del sesso", in cui ha cantato quel particolare sentore che colora l'aria prima e dopo la passione. Essere un grande artista per me significa intercettare un dettaglio e scattare un'istantanea perfetta: questo è uno di quei casi.
Più scanzonato invece è stato Gianluca Grignani nella sua "Ti raserò l'aiuola", in cui canta alla propria donna che al suo ritorno da scuola, provvederà a depilare il suo "prato". Frivola, certo, ma ha anticipato una moda che, dopo le foreste degli anni '80, oggi va per la maggiore.

Stretta, molto, è la catena che lega gli Afterhours e il sesso. I riferimenti, espliciti e non, si sprecano, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Si può cominciare da "Elymania":
"Le tue mani sopra di me, l'errore più geniale, l'errore più geniale.
Giocattolo vibrante in te, cola miele che sa di me."
Lampi precisi e carichi di adrenalina. Quella che loro vorrebbero assaggiare in "Lasciami leccare l'adrenalina":
"Forse non è proprio legale sai, ma sei bella vestita di lividi.
M'incoraggi ad annullare i miei limiti, le tue lacrime in fondo ai miei brividi."
Porno-sadomaso.
Il cut-up, lo scrivere di Manuel Agnelli incollando pensieri sparsi, a volte regala canzoni imperlate di magia come "Ci sono molti modi", dove spicca questo accostamento di difficile comprensibilità:
"Lasciandoti fottere forte per spingerti i presagi..."
Porno-ermetismo.
La summa dell'amplesso fra la band e il sesso è rappresentata però da "Strategie":
"Il vero che muore succhiandomi il cazzo svanisce.
Il risveglio dal sogno forse uccide, mai tradisce.
Puoi non assaggiare per veder se il gusto se ne va
o ti devasta, o ti devasta il prezzo che si ha.
Scopami fra fiori urlanti strategie.
Insetti malvagi da scacciare e maledire."
Porno-rock carico di immagini e di allegoria vibrante, grande canzone. Una delle tante.

Il rock italico ha spesso preso spunto dalle avventure a letto. E' successo con gli Estra in "Vieni" ("Vieni vieni vieni, vieni dentro e credi") e ai Timoria che, ai tempi di Francesco Renga, cantarono "Non ti fermare mai", una storia di passione a distanza, una di quelle in cui l'uomo si fa centinaia di km per una notte bollente.
"Ed i tuoi occhi impazienti e curiosi di sesso
e le coperte nascondono l'anima (?).
Fammi ciò che vuoi, sei come ti vorrei,
amami se puoi, senza stancarti mai, 
unica sarai! Non ti fermare mai..."
Li si parlava di lettere e cartoline prima del fatidico incontro, oggi ci sono Facebook e le chat: come cambiano i tempi...

Voi direte, ma come, si parla di sesso e non scrivi nulla degli Elio e Le Storie Tese? Ponzi Ponzi popopo, a voi piace vincere facile eh?
Non finisce certo qui, nel prossimo appuntamento si parlerà di mani che scivolano giù e allegorie di autoerotismo. Restate collegati e, se nel frattempo vi è salita la voglia, dite ai vostri partner di ringraziarmi...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande Vanz, anche se una menzioncina per i Baustelle (in particolare per il Sussidiario Illustrato della Giovinezza) da uno come te me l'aspettavo :) .. Comunque bravissimo! (Carlo - Patavino)

Antonello Vanzelli ha detto...

Non ci crederai ma la seconda parte dell'argomento è quasi pronta e Bianconi avrà il suo spazio. Non avrei mai potuto trascurarli, lo sai... :-)