John Deacon da giovane, gli altri due non li conosco. |
Che risate grasse... Ah guarda... Che volete farci, sò ragazzi!
Il gioco chiaramente sconfinava nei nomi delle componenti delle band. Quella sera eravamo sul viale di Grottaglie, a cazzeggiare in mezzo alla folla. Dico folla per darmi un tono, c'erano tre sfigati come noi e una coppia di vecchi seduti alla panchina che dissertavano - con pacche vicendevoli e occhiolino - sulle cosce ben tornite della diciottenne appena passata.
"Questa è facile: John Deacon?" mi chiede Angelo a tradimento.
Orco Giuda, panico! Gilmour ce l'ho, John Bonzo Bonham ce l'ho, Deacon mi manca.
"Ma dai, è facilissimo! E' la regina delle band!"
Io, forse distratto dai glutei sodi della tipetta di cui sopra, mi lascio persino sfuggire il chiaro suggerimento ed alzo mestamente bandiera bianca. Gravissimo! Sfiga di suora a me, immortale come John Lennon.
Ah, se non sapete nemmeno chi è Gordon Sumner, tornare a guardare Barbara D'urso, è meglio...
Ok, parli parli, ora facci vedere quanto sei bravo... Vi accontento subito. Partiamo con qualcosa di semplice.
Nicoletta Strambelli, anche conosciuta come "la Ragazza del Piper", all'inizio si faceva chiamare Guy Magenta. Solo in seguito diventò Patty Pravo, da "guai a voi anime prave", verso dell'Inferno dantesco.
Un altro grande nome della musica tricolore è Renato Fiacchini. Animale da palcoscenico, scelse il suo nome d'arte in segno di sfida verso i suoi denigratori degli inizi: "Sei uno zero!", gli dicevano. Quello zero è diventato un numero uno, il grande Renato Zero.
Alice, con un mentore un pò inquietante |
Giovanni Calone tradisce subito le sue origini meridionali. Grande voce, con frequenti incursioni televisive e a teatro, ha vinto il Festival di Sanremo del 1988 con "Perdere l'amore", una delle migliori canzoni melodiche italiane di sempre. Esatto, Giovanni Calone è Massimo Ranieri.
Stesso discorso si potrebbe fare per Giuseppe Faiella, che ha stregato le platee con "Champagne": è Peppino Di Capri. Del resto è nato a Capri, cosa vi aspettavate?
Rimaniamo in Italia. Carla Bissi ha sedotto i cuori italiani negli anni '70 e '80 con le deliziose note di "Per Elisa" e "I treni di Tozeur" insieme al suo mentore Franco Battiato. E' proprio l'elegante Alice.
Ci spostiamo all'estero. Il famoso chitarrista David Howell Evans è meglio conosciuto con il soprannome affibbiatogli dal suo vocalist Paul Hewson. Lo definì "Il limite / lo spigolo" sia per il suo viso appuntito che per la predisposizione allo sperimentare in ambito musicale. Non ci siete ancora arrivati? Ahi ahi, si tratta di Bono Vox e The Edge degli U2.
Altri quiz per i rocker, ma cominciamo con qualcosa di easy. Chi è il caro e docile Vincent Fournier? Un aiutino? Alcuni dicono debba il suo nome d'arte ad una presunta strega arsa viva nel XVII secolo ma la sua versione è differente. E' un nome femminile venutogli in mente casualmente: secondo lui dava l'idea di una ragazzina con un lecca lecca in una mano e un serramanico nell'altra. Carriera quarantennale, vanta decine di tentativi di imitazione, come la Settimana Enigmistica: da Marylin Manson ai Kiss... Non so che altro dirvi se non che si tratta di Alice Cooper.
Steven Tallarico in una delle sue migliori performance |
Ancora rock? Aggiudicato! James Newell Osterberg. Anche questo scommetto non vi dirà nulla. Vocalist degli Stooges e grande amico di David Bowie, con cui ha più volte collaborato. E' anche conosciuto come l'Iguana. Ancora buio pesto? Ok, ok, ve lo dico: sto parlando di Iggy "The Passenger" Pop.
Torniamo a casa nostra. Non è difficile capire perchè Giuseppa Romeo abbia scelto un nome d'arte. All'inizio tentò la scalata al successo da Giusy Romeo ma è come Giuni Russo che raggiunse il vertice delle classifiche negli eighties, sempre grazie alla supervisione del mentore inquietante di cui sopra.
Ed è francamente comprensibile il motivo per cui il bravo e indimenticato Ivan Graziani non abbia usato il suo secondo nome: Ivan Lenin Graziani era inascoltabile.
Non suonava niente bene anche Giovanni Pellino. E' uno dei cantautori più eclettici del panorama tricolore. Cresciuto dietro la batteria punkettona dei Negazione, ha scaldato la voce con i Sangue Misto e con i Messaggeri della Dopa, prima di esplodere definitivamente grazie a "La mia signorina": centro, è Neffa!
Una veloce zigzagata nei territori dell'hip hop italiano. Sapete dirmi chi sono Fabio Rizzo ed Emiliano Rudolf Giambelli? Zero idee? Rispondono ai nomi d'arte di Marracash ed Emis Killa.
Più conosciuto Francesco "Quelli che benpensano" Di Gesù, da tutti apprezzato come Frankie Hi Nrg.
Due vecchi amici in tenuta sobria |
Michael Holbrook Penniman Jr.? Questo non lo sapevo neppure io. Una delle popstar più in voga, esploso con "Relax, take it easy", sta facendosi conoscere anche come giurato ad X-Factor: bravi, è Mika.
E Georgios Kyriakos Panayiotou? Non vi dirà nulla probabilmente. Capisco che negli ultimi anni è stato più chiacchierato per gli scandali sessuali e le dosi di "farina e zucchero" consumate, però ha sparato pezzi senza tempo come "Careless whisper" e "Last Christmas". Ecco, è proprio George Michael.
E chiudiamo in bellezza con un paio di capisaldi. Dovrebbe essere facile arrivare all'identità di Farrokh Bulsara. Qui c'è poco da giocare, se non sapete neppure lui meglio torniate a giocare a "Indovina chi?" e "L'allegro chirurgo". Mi pare ovvio si stia parlando di Freddie Mercury, uno dei più grandi di sempre. In rete circola la voce secondo cui Farrokh facesse "Pluto" di secondo nome, ma si tratta di una boutade. Nel suo certificato di nascita non vi è traccia del curioso nome e tutto è nato da una sua battuta fatta nel 1974 al Melody Maker: "No, Mercury isn't my real name, dear. I changed it from Pluto", insomma da Mercurio a Plutone e così è rimasto per qualche boccalone. E si, ci sono cascato anche io...
Più complicato da indovinare è Reginald Kenneth Dwight. Caro amico del Bulsara, non amava particolarmente il suo nome e mescolò quelli di Elton Dean e di Long John Baldry (due musicisti jazz-blues brtannici) trovando il suo nome d'arte, proprio Elton John.
Chiuderei con Richard Starkey. Uno dei batteristi più famosi di sempre, oltre che compositore e cantante, è il nasone più conosciuto della storia della musica. Inconfondibile, col suo sorriso da simpatico sfigato, si è trovato nella Band con la B maiuscola, a dividere il palco con gente come Paul, John e George. Troppo facile, si tratta di Ringo Starr.
Vi è rimasto il dubbio su chi sia Robert Zimmermann? Essù, stiamo parlando di Jovanotti. Come dite? Il suo vero nome è Lorenzo Cherubini? Ah, beh, almeno uno lo conoscete allora...
2 commenti:
Stavi andando bene..... Peccato che il nome di Freddie Mercury era semplicemente Farrokh Bulsara....!
M'hai preso in castagna Dario, lo ammetto. Mi sono fidato di google - e sono in parecchi a riportare il nome errato - ma ho già provveduto a correggere :-)
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