18 novembre 2013
MALEDETTO IL GIORNO CHE T'HO INCONTRATO
Ho un amico, un caro vecchissimo amico a cui voglio molto bene. Con la sua movimentata vita, è sempre riuscito a strapparmi sorrisi e cose buone. Una volta mi raccontò di aver incontrato una spaesata ragazza spagnola e di averla ospitata a casa. Convinto di concludere, si era ritrovato in casa il fidanzato: e mentre rosicava, questi avevano finito per testare il letto di sua madre.
Mi narrò di quando aveva mandato a quel paese tutto il seggio elettorale e di quando uno dei suoi primi amori, spazientita dalla sua pignoleria, era fuggita con un altro.
Tanti anni fa optò per il mare e si imbarcò su un cargo battente bandiera liberiana: un giorno scoprì trasportare droga. Ne uscì bene, mangiando olive greche - specialità del suocero manesco - e perdendo la testa per una divertente svampita fissata con Lucio Dalla.
Con un sorriso ingrigito, mi raccontò di quando rivide tutti i suoi vecchi compagni di scuola, in una maldestra rimpatriata finita in melodramma. E mi confidò dei suoi amori tormentati, per una donna in carrozzina e per un'affascinante burina a cui piaceva farlo strano.
Nel suo momento peggiore si salvò rifugiandosi nella musica di Jimi Hendrix e nei medicinali, per combattere una decennale ansia. Ci riuscì, grazie all'aiuto di una bionda complicata e farmaco-addicted come lui.
Ho imparato tanto da lui. Mi ha insegnato le miserie umane, la dignità, il colore sfumato dell'amore e quello più nitido dell'amicizia, ma soprattutto mi ha insegnato che un sorriso è sempre il film più bello che si possa ammirare. Ho un amico, un caro vecchissimo amico a cui voglio molto bene. Si chiama Carlo Verdone.
CARLO VERDONE - TRA FILM E MUSICA
Costruire un film non è come dipingere o creare una canzone. Un film è una vela in un mare in tempesta, in cui tutti devono muoversi nella giusta direzione, altrimenti l'albero si spezza lasciando la barca alla deriva. Con gli anni ho capito l'importanza di quelli che per me sembravano semplici dettagli, e non lo erano affatto. Oltre che dai dialoghi, ovvio, un buon film lo si vede sin dai titoli d'inizio, lo si assapora nella fotografia e nelle luci, lo si gusta nella mano del regista e nelle finezze attoriali. E lo si vede nelle musiche, che spesso diventano attori non protagonisti.
Borotalco è stato il film più importante della carriera di Carlo Verdone. Non il più bello (anche se...), non quello girato meglio o con la sceneggiatura maggiormente riuscita, seguitemi bene. Lo è stato perchè era il primo film in cui si staccava dai suoi personaggi storici - i Furio, i Ruggero o i Pasquale Ametrano - per portare in scena l'attore Verdone al servizio della storia, fuori da macchiette ben rodate nel cabaret. Pensate a Checco Zalone: è al terzo film, incassa tantissimo, fa ridere almeno altrettanto, eppure ancora non si è affrancato dal tamarro pugliese simpatico e un pò imbranato.
Verdone, quindi, si giocava molto in quella pellicola, era un "all in" con una coppia di Re in mano, eppure quella coppia bastò e avanzò. Certo, ebbe dalla sua un'ottima intuizione musicale...
"Lucio Dalla è entrato in "Borotalco" perchè in quel momento degli anni '80 è esplosa la Dalla-mania. Ma è esplosa non perchè lui fosse un sex simbol o cosa, ma perchè ha scritto delle canzoni meravigliose tipo "Futura", una canzone bellissima. Bellissima. E ogni canzone che faceva Dalla faceva centro. Era intelligente, era ben musicata e soprattutto aveva delle belle parole.
Abbiamo quindi voluto scegliere Dalla come mito proprio come il massimo dell'intelligenza e musicale e canora che c'era in quel momento. E infatti i suoi concerti erano pieni pieni pieni zeppi di ragazzi che andavano a sentirlo." Carlo Verdone
Ho visto film impreziositi da una colonna sonora eccellente, ed altri impoveriti da scelte musicali completamente fuori luogo. I film di Sergio Leone sarebbero stati gli stessi senza gli arcobaleni musicali di Ennio Morricone? Non credo.
Verdone non era ancora nel gotha dei grandi, e scegliere uno dei musicisti più in voga avrebbe potuto portare luce alla pellicola. C'è però un gustoso retroscena legato al nome del cantautore bolognese.
"Dalla lo sapeva benissimo del film, però ad un certo punto ci fu un colpo basso della Cineriz che distribuiva il film. Dissero 'Aò, utilizzi le musiche di Dalla, mettiamo musiche di Dalla!'.
Escono i cartelloni e "Musiche di Lucio Dalla" era grosso così! che faceva pensare "Sfruttiamo il fattore Dalla". Tant'è che io dissi "Ma guardate che è esagerato... A parte che il nome mio addirittura è quasi più piccolo, guardate che Dalla lo dovevate avvertire, questo che dirà?"
E infatti mi arrivò subito la telefonata di Dalla che si scocciò molto. Mi disse 'Ma io non ho fatto le musiche di questo film! Perchè m'avete messo così grosso poi?!'
In che modo calmarlo? Gli dissi 'Senti Lucio, questa sera a via Margutta ci sarà la proiezione del film, vienilo a vedere. Se c'è qualcosa che non ti piace, togliamo immediatamente i cartelloni col tuo nome. Sto dalla tua parte, faremo togliere i cartelloni.'
Lui si presentò col suo manager e venne molto severo. Il film partì. Credo che lui rimase molto colpito dal film e credo gli piacessero anche come erano state applicate le musiche sulle scene. Tant'è che si alzò e mi disse, me lo ricordo ancora adesso: 'Fratellino, hai fatto un bel film!' e m'abbracciò.
Il giorno dopo il film esce, in contemporanea anche a Bologna e lui va in sala a vederlo. Fortunatamente la sala era strapiena. Pubblico che ride e si diverte. Gli chiedono autografi e gli dicono "Hai fatto una colonna sonora strepitosa!"
A quel punto mi chiama e mi dice "Lascia pure il cartellone." Carlo Verdone (da Youtube-Wolly1979)
E la storia si chiude con Lucio Dalla - omaggiato poco tempo orsono - premiato col David di Donatello e il Nastro d'Argento per la miglior colonna sonora. La boutade ripescata dalla Rai - qui al fianco - è una gustosa chicca.
Quello di Dalla è uno dei tanti gustosi aneddoti di Verdone. Starei ore ad ascoltarlo, con quella sua aria tranquilla e flemmatica, a cui fanno da contrasto occhi placidi ma pieni di vita. A volte penso sia il fratello che tutti avremmo voluto avere, quello che ti passa una sigaretta, che ti copre se ti becca a farlo con la prima fidanzata sul letto dei tuoi, che ti piglia a schiaffi quando te lo meriti. E saprebbe anche cosa consigliarti a livello musicale, non ha mai sbagliato una colonna sonora, dico una: "Acqua e sapone" e "Grande figlio di puttana" degli Stadio, Vasco Rossi in "Stasera a casa di Alice" ("Non mi va" e "Dillo alla Luna"), Hendrix, Ennio Morricone, Doors, Aninals, Joe Cocker, Moby, Everything But The Girl, David Sylvian...
"Scegliere le canzoni più adatte a commentare i miei film non è solo un dovere professionale: fin da ragazzo la musica per me è stata assolutamente fondamentale. Una ragione di vita.
I concerti della mia vita? Al primo posto, se non altro per motivi affettivi, metterei senza dubbio quello dei Beatles, al teatro Adriano di Roma, nel '65. Avevo quindici anni, mi sembrava d'impazzire a vederli lì in carne ed ossa... Straordinario fu anche quello di Jimi Hendrix, sempre a Roma, al Brancaccio. Mi pare fosse il '69... E poi gli Who, i Cream: favolosi. Più di recente, circa tre anni fa, mi sono tolto lo sfizio di volare a Londra per sentire i Verve: li ho trovati grandi." Carlo Verdone - Tutto Musica (2000)
Chissà quante volte ha maledetto il budget dei suoi film per non poter avere i diritti dei suoi pezzi più amati, troppo costosi per la produzione. Eppure l'amore per la musica traspare a oltranza, nel duo elettronico-new wave di "Sono pazzo di Iris Blond", in Richard Benson, nei videoclip girati, nei differenti gusti musicali tra lui e Stefania Rocca in "L'amore è eterno finchè dura" e nel musicista frustrato che ormai vende cd e vinili di "Posti in piedi in Paradiso".
"La musica di oggi? Spazzatura! Vai in un locale e ti accorgi che impera la superficialità. E' il trionfo postumo di Barry White, Donna Summer, della "disco" che a noi adolescenti rockettari degli anni Settanta faceva schifo. Impazza Madonna, che come cantante non esiste, e che come personaggio è solo una burina perfezionista.
Ai miei tempi andavamo al Piper a vedere i Pink Floyd, gli Who, Ike e Tina Turner, i Colosseum. Bastava guardare quelle facce da vicino e ci sentivamo felici, parte di una cultura nuova. Oggi gli adolescenti accendono il computer e restano agganciati 24 ore su 24 alle stelline della musica. I dischi costano troppo e loro scaricano canzoni gratis. Ma, se l'industria resterà senza risorse, alla fine troveranno solo cosucce casalinghe, artigianali, dilettantesche. E poi non conoscono il piacere tattile, fisico dell'oggetto-disco. I negozi di cd chiudono i battenti uno ad uno, è un fenomeno tristissimo.
Mi è venuto un attacco di bile quando al Bar del Tennis ho visto ultimamente Robert Plant cantare per sole 900 persone." Carlo Verdone - "Il Tempo" (2007)
Puro Vangelo, direbbe Tex Willer. Ieri Verdone ha compiuto 63anni - Tanti auguri di cuore! - e io ho passato la giornata a guardare i suoi film. Come la buona musica, anche lui è sempre lì, scolpito nella pietra del buonumore. "Maledetto il giorno in cui t'ho incontrato" Carlo, perchè non ho più potuto fare a meno di te, delle tue nevrosi e delle tue smorfie. Non so se mai c'incontreremo ma non cambierà nulla, resterai sempre un caro vecchissimo amico, o forse un fratello maggiore, quello che non ho mai avuto.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
Bellissimo blog, complimenti!
Ti ringrazio molto Roberto. I complimenti sono sempre un bel regalo.
Nell'elenco dei "migliori" dischi della musica italiana mancano - secondo me- i due migliori : "Storia di un minuto" (PFM) e "Blue's" (Zucchero) . Almeno c'è il terzo: "Nero a metà", di Pino Daniele :-)
Ciao Lorenzo, con la PFM sfondi una porta spalancata :-) Volevo però chiarire una cosa... Quel sondaggio nasce da una classifica balorda indetta da Rolling Stone sui migliori dischi della musica italiana. Io ho solo riportato le loro prime scelte, per far decidere il pubblico al riguardo...Ti rimando all'articolo in questione :-)
http://mexicotears.blogspot.it/2013/05/una-classifica-fatta-di-cenere-e-sabbia.html
Posta un commento