Dal pannello di controllo di blogger, si può risalire al modo in cui i visitatori giungono su questo sito. Esempio? In molti gugolano "Beatles sesso droga" e trovano uno dei miei articoli tra i primi risultati.
Quest'estate ho avuto parecchi visitatori che cercavano "Nek flop", perchè si imbattevano in un mio vecchio articolo riguardante il fallimento del film "Laura non c'è". Non cercavano quello, si riferivano evidentemente al flop commerciale del suo ultimo album "Filippo Neviani". Album suonato interamente da Nek, intitolato col suo nome di battesimo e dedicato alla memoria del padre scomparso... Insomma, un lavoro sentito e personale, eppure non è andata come sperava.
I FLOP DELLA MUSICA - NEK, BRITTI E IL CLAN DELLA DE FILIPPI
Uscito il 16 Aprile scorso, il cd ha sì raggiunto subito la numero 2, ma è pian piano sceso ed è già fuori dalla classifica FIMI dei 100 album più venduti. Per avere il quadro della situazione, Jovanotti e Negramaro sono in classifica da oltre un anno, Mengoni e Modà da 9/10 mesi. Mettendo da parte i paragoni, da uno che ha venduto 8 milioni di copie nel mondo, era lecito aspettarsi qualcosa in più. Curioso però che i fan cercassero notizie al riguardo, perchè il singolo "Congiunzione astrale" è andato molto bene, girando a lungo sui network nazionali. Probabilmente non ha pagato la scelta di aspettare molto prima di uscire con il secondo singolo, "La metà di niente". E probabilmente non ha pagato neppure la scelta di spingere sull'accelleratore. Il nuovo album è molto più rock dei precedenti, più suonato e più grintoso, ed è stranamente povero di ballate, in cui lui è maestro. Nel complesso ha un che di disomogeneo: spiccano ondate di buona musica come "Hey Dio" e "Soltanto te" e riflussi come "Uno come me" e "Il mondo tra le mani".
Nek forse ha un pò trascurato la promozione italiana per concentrarsi sul mercato spagnolo e sudamericano; non è un caso che il singolo sia uscito prima fuori dai nostri confini. E non è un caso che Nek sia stato giudice e vocal coach nell'edizione spagnola - mica italiana - di "The Voice" insieme a Tiziano Ferro. I fan, infatti, devono capire che a Nek non cambia la vita vendere 10-15 mila copie in più o in meno in Italia, perchè le cifre quelle sono. I grandi numeri ormai se li gioca altrove (o con i concerti), e fa bene.
Ovvio però che l'edema alle corde vocali che lo tiene fermo da inizio ottobre e che ha bloccato il tour ha influito in negativo. "Congiunzione astrale" di sfiga, e contro quella c'è sempre ben poco da fare...
Non sono mai stato un amante dei programmi di Maria De Filippi, del resto non ho una tv e negli ultimi nove anni ho vissuto più tempo all'estero che qui. Non credo di essermi perso molto. Ciancio alle bande, ho cercato di analizzare come stanno andando le cose agli artisti usciti da "Amici". Lo spunto mi è arrivato dal tanto decantato album di Alessandra Amoroso. Sbandierata ai quattro venti la produzione di Tiziano Ferro, che avrebbe dovuto farne un bestseller commerciale, l'album ha sì debuttato al vertice della classifica FIMI ma, dopo soli due mesi e mezzo, veleggia solo alle 27esima posizione. Il singolo di lancio, inoltre, è stato un mezzo flop, uscendo dalla top ten già alla seconda settimana di vendita. Poca roba, ben poca roba.
Ben peggio sta andando a Marco Carta e Valerio Scanu. Il primo è entrato in una dimensione a parte: seguito da un nugolo di fan grazie ad Amici e completamente snobbato dal resto del mondo. Credo che la sua sia una delle canzoni più brutte e anonime che abbiano mai vinto il Festival di Sanremo. Parere personalissimo, sia chiaro, ma se il ragazzo non riesce a venire definitivamente fuori nonostante la spinta di Amici e della casa discografica un motivo ci sarà no?
Il secondo si è emancipato dalla casa discografica che l'ha lanciato, aprendosi una sua etichetta e mettendosi in proprio. Mossa incredibilmente sciocca, perchè il pubblico continua a seguirlo dal vivo, ma la vecchia etichetta gli sta facendo terra bruciata intorno, in radio, in tv e sulla stampa. Bisogna pensarci bene prima di fare simili passi.
Per non parlare di Virginio Simonelli o Gerardo Pulli, gli ultimi vincitori di Amici e già fuori dai radar. Moreno, poi, sulla lunga distanza lo vedo proprio male, perchè tra lui e i veri rapper c'è la Fossa della Marianne.
Le uniche che stanno tenendo botta sono Emma Marrone e Annalisa, che è l'unica che sta provando a proporre musicalità differenti.
Più che altro, fan e nomi in questione dovrebbero rendersi conto che senza il programma della De Filippi non sarebbero mai arrivati dove sono e che ogni scelta, nella particolare situazione in cui si ritrovano, va ponderata al millesimo, per non trovarsi a fare i metalmeccanici, com'è successo ad alcune meteore del passato. Esempi? Bruno Cuomo, vincitore di Operazione Trionfo, si arrabatta sulle tv locali, e Dennis Fantina - vincitore del primo "Amici" (e uno che al confronto dei Virginio e dei Marco Carta è Robbie Williams) - è finito nel dimenticatoio: Maria De Filippi ha fatto fuori tutti i partecipanti a quella prima edizione, non chiamandoli più in trasmissione, e loro sono spariti. Non è un caso.
"Si però è un grande chitarrista..."
Quante volte avete sentito questa frase riferita a Alex Britti? Io ho perso il conto. E' sempre stata la scusa classica quando si ascoltava l'ennesima canzone a cui mancava quel qualcosa in più per piacere davvero. Non sto dicendo che Britti non mi garbi, capiamoci, sto dicendo che non ha mai fatto lo step necessario a entrare tra i grandi della canzone italiana. Quest'estate l'ultima dimostrazione: il nuovo singolo "Baciami (e portami a ballare)" ha avuto un buon successo e ha fatto da traino al nuovo album "Bene così".
Peccato che l'album, uscito in giugno, è rimasto pochissimo nelle zone nobili della classifica ed è già fuori dai primi cento, nonostante il secondo singolo in programmazione (e il terzo -"Senza chiederci di più" - in uscita proprio oggi).
Musicalmente il suo it-pop blues è fascinoso, ma come produzione suona sempre troppo uguale a se stesso e un produttore sgamato potrebbe fare miracoli. A livello letterario, poi, avrebbe bisogno secondo me di un bravo paroliere.
Non sto parlando dello spessore dei suoi testi (anche perchè "La Vasca", "Mi piaci" o "Io con la ragazza mia tu con la ragazza tua" si commentano da soli); mi riferisco alla musicalità dei suoi testi e all'adattamento sulle ottime musiche che compone. Quando è riuscito a trovare la giusta alchimia, ha sfornato pezzi da applausi come "Oggi sono io", "Gelido", "Festa" e "Piove".
Continuo a ritenerlo quindi un'eterna promessa, uno sempre lì lì per esplodere definitivamente e tendo ancora a metterlo un gradino sotto tutti gli altri cantori della scuola romana, i Gazzè, i Fabi e i Silvestri. Perchè? Perchè mi fa incazzare non poco che uno col suo talento resti a vita nel limbo viscido e bastardo in cui si è andato a ficcare.
Britti, a differenza di Nek inoltre, non ha mai avuto un mercato estero su cui riparare, ed è spesso dovuto ricorrere a Sanremo. Scommettiamo due euro che, per risollevare le vendite dell'album, sarà tra i prossimi cantanti al Festival?
Edit. 22.12.2013: Ho perso i 2euro. I pezzi proposti di Britti sono stati bocciati per il secondo anno di fila. Fazio non deve averlo molto in simpatia...
1 commento:
succede ^^
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