"E' tanto che non ci sentiamo. Volevo solo farti tanti auguri di buon compleanno. Un abbraccio."
Fa sempre piacere ricevere messaggi del genere a Dicembre quando compi gli anni ad agosto. Chiarimmo in fretta l'equivoco, Emma aveva sbagliato numero ma risposi in modo simpatico (altresì detto piacione) e da lì' iniziammo a messaggiare. Avevo poco più di vent'anni, un'epoca fa: facebook non esisteva e internet lo usavano quattro gatti. A quel tempo la Christmas card della Vodafone era una manna dal cielo. Non sapevo che faccia avesse, eppure nacque del feeling. Fortuna volle che fosse pugliese come me. C'era tuttavia qualcosa che non mi tornava: chiudeva le conversazioni in fretta, spariva per giorni, si nascondeva quando andavo sul personale. Alla fine capii:
"Sei sposata vero?"
"Si."
Aveva anche un bimbo, ma me ne fregai. A quell'età l'ormone è un tifone che travolge tutto, anche la ragione, e non vedevo l'ora di incontrarla. Partii con la mia vecchia Opel Corsa scassata, c'erano 150km da fare. Gli amici puntavano su di me, sembrava quasi una missione.
Respiravo emozione, paura, senso del brivido, eccitazione. Fu bello abbracciarla, persa in un sorriso più lucente del mio. Era lì per me, nonostante un marito, nonostante avesse tutto da perdere.
Non potevamo certo camminare mano nella mano o mangiare qualcosa, c'era il grosso rischio fosse scoperta, abitava in un paesino. Ci fermammo in un parcheggio riparato, per coccolarci. La cosa ovviamente ci sfuggì di mano e ci ritrovammo mezzi nudi. Ero a mille, stava andando tutto bene, quando vidi arrivare la luce dell'auto della polizia. Panico.
ARRESTI ECCELLENTI
Si fermarono a non più di dieci metri da noi. I vetri erano appannati, ma penso avessero capito tutto. Ci rivestimmo in fretta, se fossero venuti a bussarci al vetro ce la saremmo vista grigia. Invece dopo qualche minuto si allontanarono, sghignazzando probabilmente. Bastardi. Inutile dire che non ci fu verso di... ehm, "ritirare su" la serata.
Non credo mi avrebbero arrestato per atti osceni in luogo pubblico, ma con alcuni elementi delle forze dell'ordine non si può mai sapere. Non oso immaginare cosa sarebbe successo se la cosa si fosse scoperta, e in un paesotto meridionale una cosa del genere si viene sempre a sapere.
Questa piccola avventura mi è tornata in mente imbattendomi in libreria nel bel volume "Jailhouse Rock" (con i retroscena degli arresti dei cantanti) e vedendo un collage delle foto segnaletiche dei grandi artisti del rock e del pop. Guardate la foto in alto e questa appena sotto: riuscite a riconoscerli tutti?
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Il mio amore per Johnny Cash trasuda da questo articolo dedicatogli poco tempo fa. Vita travagliata la sua. Fu arrestato nel 1965 dopo un viaggio in Messico a causa di un carico di anfetamine nascoste nella custodia della sua chitarra. Sempre le anfetamine causarono l'arresto di Lemmy dei Motorhead: gli Hawkwind, gruppo nel quale militava, lo cacciarono in fretta e furia. Da lì a poco creò i Motorhead quindi rendiamo grazie a quell'arresto per aver cambiato la storia della musica.
Simile la disavventura di Jimi Hendrix, beccato alla dogana di Toronto con eroina e hascish. Negò con sdegno fosse roba sua. Si, e io sono Eric Clapton... La cauzione, considerando i tempi, fu elevatissima.
Stessa storia, stesse motivazioni alla base del fermo di Steven Tyler degli Aerosmith (beccato a 18anni con dell'erba) e dei due scalmanati Rolling Stones: Keith Richards - che oggi compie 70anni: auguri! - e Mick Jagger finirono al fresco per detenzione di stupefacenti e si beccarono 90giorni di carcere, poi commutati con la condizionale.
Una tiratina d'orecchie se la prese anche Adam Clayton. Il bassista degli U2 si fece beccare al pub con addosso 19grammi di marijuana. Gli costò 25mila euro di multa.
Non manca all'appello neppure Kurt Cobain, il compianto leader dei Nirvana: fu arrestato nel 1986 - a soli 19anni - per atti di vandalismo. Scrisse "God is Gay" e "Homosex rules" su alcuni muri di Aberdeen. Risultato? Un mese di carcere e 180 dollari di multa. Anche lui la fece franca grazie alla condizionale.
Elvis Presley invece fu coinvolto in una rissa presso una pompa di benzina nei pressi di Memphis, correva il 1956. "Coinvolto" forse non è il termine corretto, considerando i fatti. La sua auto venne presa d'assalto dai fan, causando le rimostranze del gestore. Chiese - giustamente - che l'auto venisse spostata, per consentire alle auto in coda di far rifornimento. In risposta si beccò un cazzotto in faccia. Altro che Elvis The Pelvis, Elvis The Mazzulator.
No, quello qui a fianco non è Enzo Paolo Turchi. Lo sguardo perso dovrebbe subito far capire che si tratta di Ozzy Osbourne, delle cui follie abbiamo già parlato qui. Fu arrestato circa trent'anni fa. Sua moglie Sharon gli nascose i vestiti per impedirgli di uscire di casa a comprare alcool. Lui se ne fregò, uscendo vestito da donna. La vescica urlava e si mise a orinare al primo posto utile. Peccato che il suo improvvisato water altri non fosse che il monumento all'indipendenza texana, e con certe cose lì non si scherza. Sembra una scena dei Simpson con Homer ubriaco e il Commissario Winchester, e invece è tutto vero. Mettiamoci poi che avvenne di pomeriggio e il poliziotto non potè far altro che prenderlo e portarselo via.
Il recordman di arresti? Jim Morrison (alla cui fine abbiamo dedicato un lungo articolo): è stato arrestato ben dieci volte. Il caso più noto risale al '69 quando il leader dei Doors si calò i pantaloni durante un concerto, simulando una masturbazione. Ray Manzarek in seguito affermò più volte come non si fosse denudato sul serio, ma intanto il Re Lucertola all'epoca si beccò sei mesi per oltraggio al pudore, turpiloquio e ubriachezza.
Droga, alcool e follia? C'è anche di peggio. E' molto recente la storia di Ian Watkins, voce dei Lostprophets. L'accusa? Pedofilia. Una brutta, bruttissima pagina. Le prove sono apparse schiaccianti sin da subito e alla fine il cantante ha ammesso le sue colpe, dicendo di non ricordare nulla perchè sotto effetto di stupefacenti. Che dire, spero che in carcere i suoi compagni di cella facciano ciò che certe gente si merita.
Da cancellare anche la fine di Nancy Spungen, la compagna di Sid Vicious, pazzoide bassista dei Sex Pistols. La Spungen fu ritrovata morta in un lago di sangue e le indagini puntarono subito su Vicious. Arrestato in stato confusionale, non fu in grado di spiegare cosa fosse accaduto. Le analisi confermarono che al momento dell'assassinio, Vicious era alterato dalla droga e quasi in coma etilico, quindi non in condizione di commettere un simile gesto. Altri ipotizzano si trattò di una rapina, visto che dalla stanza sparirono ben 25mila dollari. Tra congetture e supposizioni, la verità non fu mai chiarita. Il cerchio, infatti, si chiuse nel modo peggiore: Vicious morì pochissimo tempo dopo per un'overdose di eroina.
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Gahan in tribunale (1996) |
Su un crinale pericoloso ma - per fortuna - dal diverso finale corre anche la storia di Dave Gahan, frontman dei Depeche Mode. All'inizio degli anni '90 si trasferisce in California, ma è li che la sua dipendenza dalle droghe si acuisce. L'autodistruzione trova il suo climax a metà decennio, quando, dopo l'ennesima dose (un misto di eroina e cocaina, prese singolarmente non gli facevano più effetto), tenta il suicidio e viene ritrovato nella sua camera d'albergo con i polsi tagliati. Lo riprendono per i capelli, ma ad attenderlo all'uscita dall'ospedale ci sono gli agenti: oltre al possesso di sostanze proibite, in California il tentato suicidio è un reato. Paradossale.
David Bowie ne esce da gran signore qual è anche in casi del genere. Il Duca Bianco, infatti, venne tratto in arresto nel 1976 a Rochester (New York). E' in hotel con l'iguana Iggy Pop, caro amico, e due membri del suo staff. Sono lì beati quando i poliziotti fanno irruzione, trovando un bel pò di marijuana. Niente di così esagerato, considerando i tipetti in questione: probabilmente le stesse forze dell'ordine pensavano a qualcosa di più e rimasero delusi. Bowie però li elogiò, arrivando a dire "Sono stati molto cortesi e gentili". Si, sempre un signore.
I Coldplay sono bravi, tirano fuori ottime canzoni, ma il rock è un'altra cosa. Lo si vede anche su argomenti del genere. Durante un soggiorno in Australia, il leader Chris Martin è finito in manette per un motivo alquanto sciocco. Stava facendo surf quando si è accorto che un paparazzo lo stava fotografando. E' andato dal tizio e gli ha chiesto di cancellare le foto, ma quello si è cortesemente rifiutato, dicendo che su una spiaggia pubblica nulla gli vietava di farlo. Al che Martin ha dato di matto. Prima ha cercato di spaccare il parabrezza dell'auto del fotografo con una pietra, ma per ben otto volte non c'è riuscito. Non contento, ha poi cercato di danneggiare i pneumatici, riuscendo a malapena a sgonfiarli. Ovviamente il fotografo l'ha denunciato e i poliziotti sono subito andati a prenderlo in albergo. Che dire, proprio una mezza sega... Certo che, cara Gwineth Paltrow, passare da Brad Pitt ad uno così...
3 commenti:
Quando mi metto a leggere questo blog non la finisco più!
Le tue parole sono sempre miele. Arriverà una nuova puntata sugli artisti arrestati, ce ne sono delle belle :-)
Questo blog mi piace!
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