I miei colleghi non sfigurerebbero in un libro di Bukowski.
C'era quello che camminava nel corridoio dell'albergo in accappatoio per provarci con le cameriere e le donne delle pulizie. A 70 anni.
C'era quello che, nei paesi arabi, abbordava le donne su skype. Organizzava appuntamenti al buio, nascondendosi poi dietro l'angolo per sbirciare se fossero gnocche o rospi. Erano più le volte che scappava come un ladro.
C'era il sesso-dipendente. Rimase due giorni a Dubai per rinnovare il visto e non alzò le terga dal materasso, godendosi una nera, una russa e una cinese, previa lauta ricompensa.
C'era il ragazzino che si bruciò lo stipendio in prostitute e quando tornò a casa, non aveva i soldi per pagare le tasse. E c'era quell'altro sbarbato che se ne tornò in Italia carico di pasticche blu della felicità e fu fermato in aeroporto: pensò bene di raccontare l'aneddoto ad un pranzo di lavoro con fornitore e cliente (attoniti), quasi fosse una medaglia al valore.
E come dimenticare quello che guadagnava 8mila euro al mese e faceva la fame perchè abituato alla bella vita?
Si lamentava di non riuscire a mantenere figli, X5, i migliori ristoranti e l'amante, e io abbozzavo. Ovviamente all'estero anche lui apriva il portafoglio per non farsi mancare la migliore cinesina sulla piazza. Bukowski lo avrebbe preso a bastonate sul coccige.
QUANDO IL ROCK FLIRTA CON L'EROTISMO
Cristiano Godano è uno che ha dato sangue e respiro alla scena rock nostrana, con quel timbro che sembra scivolare a noi da un mondo nascosto, rabbuiato da un'eclissi continua. Ha sempre diviso molto, trovando il suo spazio in un labirinto a parte, quello degli inclassificabili.
Molti dischi dei Marlene Kuntz non sono associabili a nulla, ed è il migliore dei colori per una band che fa rock. Anche lui, però, è una sfumatura a parte: c'è chi lo trova gelido, inavvicinabile e bruttino - con quel suo viso scavato - e chi, al contrario, è affascinato dal suo fascino decadente, da dandy spuntato da un romanzo wildiano.
Alcune loro canzoni restano avvolte da un erotismo raffinato. Salta subito in mente "Danza", ballata dal cantato sensuale:
"Porta un respiro azzurro chiaro con movenze rosa polvere,
dal nero del tuo venir piano che sta per sopraggiungere."
che si mischia alla vibrante "Ci siamo amati":
"Hey ho goduto proprio a tutto spiano e mi è successo solamente pochi secondi fa."
che manifesta panorami ancora caldi:
"Ti ho voluta senza pormi freno e mi hai pervaso quasi fossi la mia divinità.
Ora che son fuori dal paradiso lascia con me le tue sonorità."
e sempre più infuocati:
"Quando il crescendo arriva fatti guardare. Sarò in fregola d'arte, proprio come mi vuoi.
Suonami dentro, che mi va di parlare dell'orgasmo finale che si sfoga tra noi."
e sempre da "Senza Peso", album - evidentemente eccitato - del 2003, ripesco "Con lubricità", che passa dall'eleganza al lato più selvatico:
"Partirono, non si erano mai veduti. Soltanto dove e quando precisarono
ed una schiera di visioni sparuta fomentava attese che fluivano con lubricità.
Motel Voluptas dove si incontrarono, scopando al buio..."
Cosa vuol dire "lubricità"? Depravazione, immoralità: la parola giusta per un incontro di passione selvaggia. Erotismo elegante e brividi violenti, privi di freni: due facce che convivono in ciascuno di noi, anche in una band sfaccettata come i Marlene.
"Ho avuto tutto ciò che è tangibile,
dolcezza dovresti essere sorpresa.
Io sono un'allusione sessuale
in questo paradiso bruciato.
Se vuoi farmi fare qualsiasi cosa
faresti meglio ad accendermi stanotte." - Rocket Queen
Quando si parla di musica e sesso, il nome dei Guns n' Roses spunta sempre fuori. I retroscena riguardanti "Rocket Queen" restano negli annali alla voce "Incredibile ma vero". Axl Rose non era del tutto contento del risultato finale e gli venne un'idea maliziosa. Portò in studio la fidanzata del batterista Steven Adler. Si chiamava Adriana Smith ed era sempre stata affascinata dal cantante. Il motivo?
"Axl volle alcuni suoni pornografici su Rocket Queen, così portò una ragazza e fece sesso con lei in studio. Registrammo circa 30minuti di rumori sessuali." Steve Thompson - Ingegnere del suono
Nessuna leggenda metropolitana, Axl e la compiacente signorina fecero davvero sesso in studio, sul tappeto vicino alla batteria e circondati da candele. E questo davanti agli addetti ai lavori, che talvolta si avvicinavano per sistemare i microfoni. Axl sfruttò il suo ascendente sulla Smith e la sua voglia di rendere pan per focaccia ad Adler, che l'aveva tradita. Quando il batterista scoprì la tresca, sbroccò, uno dei tanti scazzi dei Guns di quei tempi.
Lo strano assolo della donna è ormai marchiato a fuoco sul culo del rock, dal minuto 2.13. al minuto 3.03. La Smith forse non mise a fuoco quello che stava facendo, ubriaca e su di giri, rendendosi conto della sua bravata a giochi ormai fatti. Il senso di colpa e vergogna l'hanno attanagliata per anni, facendola finire in un vortice di alcool e droga. La stupidità porta sempre con sè un salato 740 da pagare.
I Guns, tuttavia, sono dei cherubini al confronto dei Red Hot Chili Peppers, i Bart Simpson del panorama. Se togliessimo il sesso, rimarrebbe metà discografia. Sto esagerando - anche no - e di canzoni "spinte" ce ne sono un bel pò. La più spudorata è "Suck my kiss", tratta dal capolavoro "Blood Sugar Sex Magic", la cui cassettina originale continua a far bella mostra di sè nella mia collezione. La comprai nel 1996, è diventata maggiorenne (fermate il tempo, voglio scendere...).
Ciancio alle bande, torniamo a noi:
"Prendimi finchè non ne potrò più.
Piccola bambolina che viene col mio fucile che stordisce.
...
Ohi bambina, per favore, stai lì. Baciamelo, dammi la mia parte.
Stordiscimi (di piacere), non puoi farmi male, baciamelo.
Baciami per piacere, trasforma in questo modo la mia verga.
Sta parlando sporco? Dammi la tua dolce, sacra benedizione.
La tua bocca è stata fatta per baciarmelo."
Anthony Kiedis non si arrabatta a cercare metafore o doppi sensi, lui va giù dritto come un trapano, in tutti i sensi. E se qualcosa non vi è chiaro, meglio vi facciate spiegare qualcosa da mamma e papà.
Torniamo alle atmosfere velate, con una delle grandi dive della canzone. "Pensiero Stupendo" di Patty Pravo:
"E tu... E noi... E lei fra noi...
Vorrei, vorrei e lei adesso sa che vorrei...
Le mani, le sue, e poi un'altra volta noi due.
Vorrei per amore o per ridere. Dipende da me.
E tu ancora, e noi ancora, e lei un'altra volta fra noi.
Le mani, questa volta sei tu
e lei, e lei a poco a poco di più di più
Vicini per questioni di cuore se cosi si può dire..."
E' un gioco di vedo-non vedo, una pioggerella di soffici allusioni tra cose dette a metà bocca, sempre senza varcare il limite. Non può che strapparmi un sorriso la chiusa finale, con quell'ironico "Vicini per questioni di cuore se così si può dire..."
Patty Pravo è una che non si è mai fatta mancare nulla. Ha avuto una vita disinibita, godendosi appieno ogni momento e cantando senza pudore di tutto. Una delle poche vere hippie della canzone italiana. Qualcosa mi dice che lei e Anthony Kiedis sarebbero andati molto d'accordo...
1 commento:
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