28 novembre 2014

KURT, DAVE E IL VERO IDIOTA




Quando arrivai in quell'ufficio, la prima persona che notai fu Nina. Capelli lunghi lisci, un filo di trucco intorno agli occhi, grandi e di un verde intenso, un neo vicino al lobo e un braccialetto d'argento. La sua bellezza profumava l'aria, ma vibrava di malinconia. Lavoravamo insieme e ogni tanto mi giravo verso di lei, scorgendola con lo sguardo a mezz'aria, vuoto. A volte non sentiva nemmeno il telefono, persa com'era a rincorrere chissà quale nuvola. Anche lei era nuova e non dava molta confidenza. I giorni passavano, ma non c'era verso di scalfire le sue barriere immaginarie, non veniva neppure a prendere il caffè.
"E' bellissima, ma a dir poco strana...", dissi ad Aldo, mentre lui le guardava di sottecchi l'invitante scollatura.
"Lasciala perdere, le manca qualche rotella."
Anni dopo la reincontrai casualmente...

                                              MAI GIUDICARE di Antonello Vanzelli

...all'ombra del Duomo di Milano e prendemmo un caffè insieme. Sembrava una rosa appena sbocciata, il suo viso aveva cambiato tonalità: era ancora più bella. Non so perché, ma si aprì, raccontandomi la sua storia. Mi disse che a quel tempo si stava separando da suo marito: aveva messo incinta un'altra. E anche lei era incinta. Era caduta in un limbo senza fine, e aveva provato più volte il suicidio. Noi in ufficio non ci eravamo accorti di nulla, lasciandola ancora più sola.
Mai giudicare qualcuno, combatte battaglie invisibili che non conosciamo.

Navarro e sua madre
Per anni ho reputato Dave Navarro un idiota. Alcool, droga, belle donne (spesso escort di lusso) e stravizi in serie, al punto da giocarsi la grande carta nei Red Hot Chili Peppers. Non sapevo cosa c'era alle spalle.
Il nome John Riccardi ai più non dirà nulla. Non è un musicista, ma la sua storia e quella di Navarro sono legate da un invisibile filo di sangue.

E' il 1983, Dave ha solo quindici anni ed è figlio di genitori separati. Quella sera è con suo padre James Raul, mentre sua madre - l'affascinante Connie - è uscita con la sua amica Susan Jory. Dice al padre che a fine serata andrà a salutarla, poi cambia idea e resta lì. Quella decisione cambierà la sua vita e la storia del rock.
Si, ma John Riccardi, direte voi? E' un ex di Connie, una storia breve, lui è troppo ossessivo e lei non ne vuole più sapere. L'uomo non sopporta di esser stato scaricato, quella sera aspetta Connie e appena arriva con l'amica, fa fuoco, uccidendole entrambe. Poi fugge, diventando un'ombra nel buio. Nessuno sa più niente di lui per otto lunghissimi anni.

"Se ripenso a quella sera e al fatto che rimasi con mio padre invece di andare da lei, penso ad un intervento divino che non so spiegarmi." Dave Navarro

Noi abbiamo "Chi l'ha visto", negli States per questi casi esiste "America's Most Wanted". Grazie alla puntata dedicata al caso, fioccano le telefonate, sino a quando John Riccardi non viene stanato: è a Houston, Texas. Lo arrestano all'alba del 1991.
Condannato a morte in primo grado, la giuria ha in seguito annullato la sentenza a causa di problemi con un componente della giuria. La condanna in via definitiva è arrivata recentemente: John Riccardi rimarrà a vita nelle carceri statunitensi. Forse Dave Navarro è finalmente in pace con i fantasmi del suo passato.


Come ci si può uccidere quando si è sulla cima a mostrare il dito medio al mondo? Non riuscivo a capacitarmi della morte di Kurt Cobain, leader dei Nirvana: per me era un folle. Uno che arriva a conquistare le classifiche di tutto il globo, da capostipite di un genere musicale, con una donna al fianco e la piccola Frances Bean appena arrivata... Non ce la facevo proprio, anche lui per me era un dannato idiota. Poi lessi la sua storica intervista a Rolling Stone e la prospettiva cambiò.

"I miei disturbi di stomaco hanno costituito una delle maggiori barriere che ci ha impedito di tenere concerti. Mi hanno afflitto per un lungo periodo. Ma dopo che una persona prova un dolore cronico per cinque anni, alla fine del quinto è letteralmente pazzo. Non riuscivo ad affrontare nulla. Ero schizofrenico come un gatto bagnato e picchiato." Kurt Cobain

Non ero a conoscenza dei suoi gravi problemi di stomaco, immaginavo solo soldi, groupies disponibili e bella vita. Poco tempo fa, Federico Fiumani dei Diaframma ha detto che si può essere felici davanti a 150 persone e infelici davanti a 15.000: è puro Vangelo. Qualcosa è cambiato dopo aver letto le sue parole, facendomi capire una cosa: per anni ho reputato Navarro e Cobain degli idioti: forse l'idiota ero io.

"Nel periodo dei miei problemi (di stomaco, ndr.), si. Ho provato il desiderio di uccidermi ogni giorno. Spesso ci sono andato vicino. Si era arrivati al punto in cui mi trovavo in tour, disteso per terra, a vomitare aria perché non riuscivo a trattenere nemmeno l'acqua. E 20 minuti più tardi dovevo salire sul palco. Cantavo e tossivo sangue. Così non si vive. Adoro suonare, ma c'era qualcosa che non andava. Dunque ho deciso di curarmi." Kurt Cobain

Da un lato i gravissimi problemi allo stomaco, dall'altro il fatto che si stasse curando e che le cose cominciassero a girare per il meglio anche dal punto di vista della salute. E allora perché quel tragico gesto? Perché mollare tutto, la musica, gli amici, la sua meravigliosa bambina che tanta gioia gli stava dando? Forse per colpa di Courtney Love, la persona più sbagliata possibile per un animo fragile come quello di Kurt? Non ho risposte, ma so che se nel caso di Navarro, il Dio del Rock ci ha messo del suo, con Cobain si è voltato dall'altra parte, lasciandolo solo con le sue voragini. E si sa, a volte il buio riesce ad ingoiarti senza che tu te ne accorga e senza che nessuno possa farci niente.


Fonti: "Rolling Stone - Le Grandi Interviste" (J.S. Wenner e J. Levy - Edizioni White Star, 2007)

2 commenti:

-Alma- ha detto...

Bellissimo articolo.
Mi sta molto a cuore Kurt Cobain e la sua tragica fine, secondo me la musica ha perso tanto con la sua dipartita.
Il buon Fiumani dice bene, si possono avere degli enormi buchi neri nell'anima anche quando si ha tutto il successo del mondo. Semplicemente a volte non basta.

Antonello Vanzelli ha detto...

Grazie Alma, hai sempre belle parole e ti ringrazio. Il successo non serve a nulla, solo a ingigantire voragini d'insicurezza nascondendole sotto tappeti troppo piccoli fatti di cartapesta. Kurt, con i suoi occhi carichi di fragilità, manca davvero molto.