Quando un uomo forma una band non lo fa per puro amore della musica, non lo fa nemmeno per i soldi o per la gloria: l'uomo pensa in primis alle ragazze. Su un palco anche Thom Yorke dei Radiohead ha il suo fascino (o quasi). Lo sa bene Anthony Kiedis, il carismatico frontman dei Red Hot Chili Peppers, da sempre abituato ad annegare nei piaceri più sopraffini della vita. Quella volta era a New Orleans. Il concerto è appena finito quando una ragazza attira la sua attenzione: bionda platino, le labbra rosse come mele mature e quel fascino irresistibile della lolita. Non perde tempo e ci prova, lei non aspettava altro. La porta nel backstage e si fa una doccia per rinfrescarsi. Esce ancora gocciolante e si trova davanti il più bel panorama del mondo: lei, tutta nuda e vogliosa. Lo fanno per terra, lo fanno per tutta la notte, con una passione insaziabile che brucia senza spegnersi mai. Lui le chiede di seguirlo nella prossima tappa della tournèe e lei accetta con entusiasmo. Una volta finito il concerto, però, lei lo prende da parte, gli deve dire qualcosa: "Mio padre è il capo della polizia di New Orleans. Secondo, l'intero stato della Louisiana mi sta cercando perché non sono tornata a casa. Ah si, ho solo quattordici anni..."
LE DONNE DEL ROCK di Antonello Vanzelli
E' solo una delle tante folli storie che affollano gli annali del rock. Del resto Gene Simmons, bassista dei Kiss, ha immortalato - come racconta divertito qui - ogni suo amplesso post-concerto con una polaroid: ormai la sua collezione conta migliaia di scatti e di donne soddisfatte e felici (mai quanto lui...). E che dire dei giochini erotico-ittici dei Led Zeppelin con una signorina particolarmente disinibita? Ah, le groupies, uno dei colori più scintillanti dell'arcobaleno musicale...
Il nome di Pamela Des Barres ai più non dirà nulla, ma è stata la più grande groupie di tutti i tempi. Il suo primo sogno erotico fu Mick Jagger, a soli quattordici anni, proprio come la ninfetta di Anthony Kiedis. E pur di entrare nel mondo del rock e arrivare a lui, iniziò a frequentare - in modo intimo - molte delle celebrità degli Anni Sessanta e Settanta. Ha avuto relazioni con Frank Zappa, con Jimmy Page degli Zeppelin, con Keith Moon degli Who e alla fine anche col tanto agognato Mick Jagger. Spesso erano rapporti fugaci, ma intensi, come quello con Jim Morrison.
"Con Mick Jagger e Keith Moon avevo instaurato solo delle “amicizie sessuali”, li incontravo quando venivano in città, ci divertivamo insieme ma non mi aspettavo niente a lungo termine da loro. Di Chris Hillman, il bassista dei Byrds, invece, sono stata innamorata dai 16 ai 30 anni, siamo ancora amici. Ho amato davvero tanto anche Jimmy Page e anche lui si comportava come se fosse innamorato di me. Poi ho scoperto che a tutte le ragazze raccontava le stesse storie." Pamela Des Barres
Altri tempi, quelli degli hippie e dell'amore libero, una rivoluzione naufragata in tante meravigliose promesse non mantenute. E Woodstock resta l'immagine di quello che sarebbe potuto essere e non sarà mai. Prima parlavamo del fatto che molti sognano una vita di sesso, droga e rock & roll, ma almeno da noi non è sempre tutto rose e fiori. Ce lo racconta Samuel, frontman dei Subsonica: "La differenza tra fan e groupie è evidente, tra chi vuole parlarmi e chi vuole scoparmi e basta. Ma, nel nostro gruppo, le groupie sono una minoranza. E comunque è capitato parecchie volte che tentassi il colpo con una ragazza e mi andasse "buca" anche se era una mia fan..."
E non è il solo... Tempo fa, mio cugino (non quello di Elio) mi raccontò di non amare granchè Cesare Cremonini, e non per questioni musicali. Lo aveva incontrato in una discoteca e l'artista bolognese ci aveva provato spudoratamente con la sorella di un suo caro amico: visibilmente alticcio, aveva fatto leva sul suo essere "Cesare Cremonini" appunto, come se ciò bastasse a "farsela dare" in automatico. Diciamo che il concetto di Groupie all'americana da noi ha sempre attecchito poco, anche se non mancano le eccezioni, come dimostra questa recente foto scattata a Nek durante la presentazione del suo ultimo cd:
Ecco, a parte il cattivo gusto di farsi autografare la chiappa, direi che non è certo quello il modo migliore di far colpo su un artista di fronte a decine e decine di persone. Come quella fan di Marco Mengoni che si presentò ad un suo firmacopie con la maglietta "Stasera mi faccio Marco". La risposta dell'artista al momento della firma sul cd? "Col cazzo!" e un bel sorriso a trentadue denti. Grandioso. Non avrei saputo fare di meglio...
Poi invece ci sono gli approcci che non possono non strapparti un sorriso, come quello capitato ai Thegiornalisti poche settimane fa. Alcune ammiratrici hanno lasciato questo velato messaggio sul loro parabrezza alla fine del concerto:
"Sdraiabilissimi" mi mancava, ma care Agnese, Chiara, Ilaria e Sara, se non lasciate il cellulare mi sembra difficile sdraiarli e finire in "Promiscuità" e sigarette sino alle sette...
Di promiscuità ne sapevano parecchio anche i Beatles, lo stesso John Lennon definì i loro tour come dei "Satyricon felliniani" ricchi di ragazze disponibili ad ogni ora del giorno e della notte (ne avevamo parlato qui tempo fa). A volte però più che le groupie - spesso prede fin troppo facili - agli artisti vengono altre voglie, ben più proibite. Come a Fred Durst dei Limp Bizkit, che si invaghì della lolita del pop, Britney Spears, quando lei era appena uscita dalla storia con Justin Timberlake e ancora millantava la sua presuntissima verginità.
"Mi era stato chiesto di produrre dei brani per Britney Spears, così, dopo aver ultimato le basi, ci siamo incontrati in uno studio per provarle: mi avevano detto molte cose di lei, ma non che fosse così dolce e simpatica. Abbiamo lavorato qualche ora e poi siamo andati a casa sua. Aveva una magliettina incredibile e le si vedeva tutto: altro che seno rifatto, è naturale e molto meglio di quello delle mie ex. Potete immaginare cosa abbiamo fatto dopo... Ma la cosa più incredibile è svegliarsi la mattina seguente e dirsi: "Hey Fred, ti sei scopato Britney Spears". Fred Durst - Limp Bizkit
Davvero un gentleman Durst, che appena ha potuto, ha sbandierato tutto ai quattro venti, come si fa con gli amici del bar. Non contento, ha provato il clamoroso bis con Cristina Aguilera, ai tempi la grande rivale della Spears. Per raggiungere il suo scopo, si esibì dal vivo con la Aguilera in un duetto molto discutibile, fregandosene della sua carriera, del rock e della credibilità. Del resto, quando il cervello è ad altezza inguine, c'è poco da fare...
Se a Durst è comunque andata bene, lo stesso non si può dire di Robbie Williams, che sceglieva le sue partner musicali sulla base di canoni un pò particolari: "Sono sempre stato un grande fan di Nicole. E' un'attrice fantastica, ha una grande personalità. E si è rivelata anche una cantante con notevoli capacità. Poi è chiaro che ci volevo anche provare con lei. Fondamentalmente è questo il motivo che ci ha portato a duettare insieme. (...) Ti tolgo ogni dubbio e ti dico che non me la sono portata a letto. Non ancora, almeno. Ma ci sto lavorando."
Considerando che aveva scelto Kylie Minogue per lo stesso motivo (e col medesimo esito), c'è da chiedersi chi sceglierà per provarci...ehm per cantare il prossimo duetto.
Torniamo però a parlare di Groupies. Dopo Pamela Des Barres e a Cynthia PlasterCaster (che prendeva i calchi delle pudenda delle rockstar, avevamo raccontato qui le sue imprese), il nome più conosciuto è sempre stato quello di Bebe Buell. Occhi cielo e dolcezza mista ed una carica erotica innata, ha fatto perdere la testa a tutte le più grandi rockstar di sempre. Ha avuto storie con George Harrison, col solito Jimmy Page e con Rod Stewart, ma è anche la madre di Liv Tyler, concepita con Steven Tyler, il leader degli Aerosmith con cui ebbe una intensa liaison. Ma se Pamela Des Barres rincorreva Mick Jagger, quest'ultimo rincorreva proprio Bebe Buell. Val la pena ricordare un aneddoto che li riguarda.
E' il suo 21esimo compleanno e Mick Jagger le sta facendo una corte serrata. Nonostante sia sentimentalmente impegnata, lui cerca di convincerla a uscire a cena: "Se potessi uscire con tre persone, stasera, chi sceglieresti?"
"Einstein, Picasso e John Lennon", risponde lei.
"Come sai uno è morto e un altro è piuttosto in là negli anni. Che ne dici se, per cominciare, usciamo a cena io e te?"
I tentativi di Mick vanno a segno e i due passano la serata insieme, tra sorrisi e romanticherie. Usciti dal ristorante, il leader delle Pietre Rotolanti le chiede se possono passare da un amico e Bebe risponde che non ci sono problemi. Entrano e mentre salgono le scale, sente arrivare una voce: è John Lennon che le sta cantando "Happy Birthday".
Pagine meravigliose di quel libro chiamato Musica. E se qualcuno pensa che si trattasse solo di sesso e che le groupies fossero delle semplici concubine, sbaglia. Bastano le parole della stessa Des Barres a farlo capire:"Sesso, droga e rock’n’roll? Ho fatto tutto, ma con amore". Ecco perché tanti rimpiangono quegli anni... L'amicizia, l'amore, era tutto libero, come note sul pentagramma senza fine del rock.
Fonti: "Rock 'n' Roll Babylon" di Gary Herman (Plexus)
"Rock Bazar" di Massimo Cotto (Vololibero Edizioni - 2014)
XL - Repubblica http://xl.repubblica.it/dettaglio/34362
Tutto Musica (2003) - Rockstar (Febbraio 2002)
3 commenti:
Posso dire la mia? Vado...
In quanto donna non mi è mai piaciuta la categoria delle groupies. Capisco subire il fascino dell'artista (eccome se lo capisco!) ma è possibile che il loro unico scopo nella vita sia farsi tutti i musicisti che incontrano? Essere disposte ad accontentare tutti i capricci della star di turno senza un minimo di rispetto per se stesse? Si fanno usare, rivoltare come calzini e buttare...e loro sono felici.
Lo so che il mio è un punto di vista tutto femminile però andiamo, puoi innamorarti di un musicista e ci sta ma saltare di palo in frasca fa di te una donna di facili costumi e basta.
Comunque sia nella musica esiste anche questo fenomeno (oggi molto meno) e ci tocca tenercelo.
Ti leggo sempre con grande interesse Vanz, bravo :)
Cara Alma,
scusa del ritardo nel risponderti. Guarda, devi comunque contestualizzare certe cose, erano altri tempi, dominava l'amore libero e privo di preconcetti. Il problema è nell'idealizzare il proprio artista preferito, nel sognare un amore che non potrà mai esserci, perché il cantante non va certo a sposarsi una groupie, anzi. Oggi molto meno? Mah, non lo so, alle grandi rockstar non mancano mai le belle donne, maledetti! :-)))
Vero, alle grandi rockstar non mancano mai belle donne, ma con "oggi molto meno" volevo intendere che negli ultimi anni con il boom dei baby cantantucci vedo solo tante ragazzine adoranti al loro seguito mentre le groupies rimangono secondo me alle calcagna dei nostri cari rockers della vecchia guardia :)
Comunque capisco benissimo il contesto nel quale è nato il fenomeno groupies, "fate l'amore, non fate la guerra", eccetera, ma non riesco proprio a digerire il poco rispetto che quel genere di donne hanno verso se stesse, sia allora che oggi.
Grazie della replica :)
Posta un commento