12 febbraio 2017

SANREMO 2017 - PROMOSSI E BOCCIATI




La musica non è una scienza esatta. Le migliori canzoni non sono progettate a tavolino come si fa con ponti e grattacieli, spesso sono doni del cielo che arrivano per caso. Ma a questo bisogna anche aggiungerci del proprio, con la giusta malizia, dote che a Francesco Gabbani non manca. Ha capito che a Sanremo oltre alla canzone conta anche altro. Ha quindi fatto tesoro di ciò che avvenne con "Salirò" di Daniele Silvestri nel 2002: ve lo ricordate il balletto tormentone con Fabio Ferri? Spopolò! Ecco, lui ha fatto la stessa cosa con un gorillone, mossa perfetta per farsi notare subito e per ergersi dal piattume sanremese. E come accadde per Nek con Il Volo, anche Fiorella Mannoia, super favorita alla viglia, viene beffata sul filo di lana da uno che all'inizio non godeva dei favori del pronostico. Due situazioni molto diverse, perché il vincitore di questa edizione ha messo d'accordo un po' tutti, critica e pubblico, a cui si aggiungeranno anche le radio. "Occidentali's Karma" ha l'appeal ideale per girare per parecchi mesi, tormentone cotto e mangiato, di certo migliore di "Amen" che a me era piaciuta pochino.

                       SANREMO 2017 - IL PAGELLONE FINALE di A. Vanzelli

Ed ecco il pagellone finale di questa edizione di Sanremo:

PROMOSSI - Archiviato il discorso Gabbani, ovviamente promosso con lode (anche se l'esibizione per me continua a rimanere pomposamente kitsch), il vincitore morale di questo Festival è Ermal Meta, che con una canzone cazzuta e impegnata si porta a casa il premio della critica e uno strameritato podio, oltre ad aver vinto la serata delle cover: chapeau! La vittoria finale sarebbe stata troppa grazia, ma per una volta a Sanremo arriva un spolverata di sana meritocrazia. Sfiora il podio Michele Bravi, sarebbe stato inaspettato e immeritato: la sua canzone è carina, ma per niente al livello delle prime tre. Sono sicuro sia contento così, non si aspettava nemmeno la chiamata sanremese e ne esce con un ottimo quarto posto e con una canzone che sta piacendo (e che su youtube sta andando benissimo). Ottima quinta Paola Turci, che ha regalato una settimana strepitosa. A parte la cover da applausi di "Un'Emozione da Poco", la sua "Fatti Bella per Te" ha un gran tiro. Doveva essere il Festival del rilancio e lei se lo è giocato alla grande, evitando la ballatina rassicurante e puntando su una musicalità forte e trascinante. Spero che le radio la supportino, se lo merita.  Bene anche Elodie, così come Sergio Sylvestre, che molti - tra cui il sottoscritto - vedevano sul podio grazie alla spinta della gente. Grande vocalità ma la canzone è esile come un filo di nylon: ha tempo e talento per portare l'asticella ancora più in alto. Quando Carlo Conti ha annunciato che Fabrizio Moro era arrivato solo settimo, c'è stato un boato di disapprovazione in platea, segno inequivocabile di come "Portami Via" abbia fatto breccia. I suoi ultimi singoli mi avevano lasciato indifferente, stavolta però non sbaglia, portando una ballata dal crescendo musicale coinvolgente. Ne esce a testa altissima.


SORRISI A DENTI STRETTI - Duole farlo ma devo mettere Fiorella Mannoia in questo limbo. Era la grande favorita, lo dicevamo prima, e invece viene beffata al fotofinish. Grande carisma e interpretazione di altissimo livello, ma ahimè, i riascolti hanno confermato come la canzone non sia al livello delle sue cose migliori. A differenza di tanti pseudo-famosi con la puzzetta sotto al naso, tuttavia, lei si è rimessa in gioco e questo è sempre lodevole.
Non mi aspettavo che Marco Masini finisse così in basso. La sua "Spostato di un Secondo" è bella e matura, forse troppo per una kermesse da sempre abituata a ritornelli usa e getta e a canzonette di facile presa. Peccato, ma questo nulla toglie al suo Sanremo, anzi, non posso che apprezzare il coraggio di aver portato un qualcosa di diverso. Senza infamia e senza lode il Sanremo di Michele Zarrillo: la sua canzone è godibile, ma lui paga il peccato originale di essere Zarrillo. Portata da un giovane di Amici avrebbe avuto maggiori riscontri, questo non me lo toglie nessuno dalla testa. Non posso e non voglio mettere tra i bocciati Al Bano - che ha portato più un'aria teatrale che una canzone pop - e Gigi D'Alessio: è distante anni luce da ciò che ascolto, ma ha presentato un brano con un che di dignitoso, bisogna riconoscerlo. Idem con patate - bruciacchiate - per Bianca Atzei, ma qui il discorso è più complesso. Premesso che non credo che "Ora Esisti Solo Tu" farà il botto per radio, è ormai chiaro che alla gente - che ha capito quanto sia spinta dall'alto - fa lo stesso effetto della Tatangelo: ortica sulla pelle. Non sarebbe ora che la casa discografica iniziasse a puntare su qualcuno che merita di più e con maggiore talento?


BOCCIATI - Il primo nome da fare è senza dubbio quello di Giusy Ferreri. L'eliminazione fa talmente male da poter lasciare strascichi nell'umore e nell'autostima, del resto dopo il boom di "Roma-Bangkok" e il bis di "Volevo te" nessuno si aspettava questo passo falso. E' evidente che al pubblico non sia arrivata, ma riascoltandola più volte ci si accorge di come il ritornello per radio possa dire la sua. Male Chiara, che continua a sparare a salve. Non capisco come si possa pensare di sfondare a Sanremo con una canzoncina così impalpabile, elegante sì, ma che non parte mai. Con un arrangiamento diverso - magari in crescendo come quella di Moro - avrebbe reso di più. E male anche Samuel, da cui mi aspettavo ben altro, non certo un autoplagio de "La Risposta" e una base trita e ritrita. Samuel anonimo e Boosta giudice ad Amici? Ridatemi in fretta i Subsonica!
Inutili le partecipazioni di Bernabei (canzone brutta come poche), della Comello e di Ron, ma il grande bocciato di questa edizione è il rap o l'hip hop, mettetela come volete. Clementino meritatissimo ultimo, Raige con Giulia Luzi eliminati subito. Loro almeno ci hanno provato, va detto, Nesli nemmeno quello: il duetto con Alice Paba sembra un tentativo alla Fausto Leali con Anna Oxa, ma senza la medesima classe. Da uno che faceva rap - e lo faceva alla grande - è uno schiaffo, e quindi sono felice sia andato a casa.


A conti fatti, è stato un Sanremo con sette o otto pezzi buoni e il resto fuffa, fatta di canzoni belle dentro e canzoni simpatiche, come l'amica a cui non riesci a dire che proprio non ti piace. Confermate le impressioni della viglia, a parte Ermal Meta, non c'è stata traccia della musica italiana emergente, per non parlare del rock, ormai desaparecido. Carlo Conti continua a piegarsi alle imposizioni delle case discografiche e a scelte a dir poco assurde, ma ciò che a lui interessa è lo share, il resto viene in secondo piano. Bastava un po' più di oculatezza musicale per rendere questa edizione memorabile e per l'ennesima volta dobbiamo parlare di Festival mediocre, in cui gli ospiti d'onore - Zucchero, ieri sugli scudi,  e Giorgia su tutti - hanno dimostrato che differenza abissale ci sia tra loro e quelli in gara. Perché Sanremo è Sanremo, e non cambierà mai, nel bene e nel male. Ci si rivede l'anno prossimo!

6 commenti:

-Alma- ha detto...

Intanto complimenti, Vanz, per questi post sanremesi, li ho letti tutti d'un fiato e mi trovano abbastanza d'accordo su tutto. Mi scuso anche per il papiro che sto per lasciare qui :-P

A questo giro ho prestato più attenzione al festival rispetto allo scorso anno, non so perchè, mi andava così.

Faccio le scale di corsa e passo subito a commentare il vincitore: data la poca attenzione che ci misi, appunto, lo scorso anno, non beccai mai le nuove proposte quindi non beccai lui e non mi sono nemmeno curata di andarmelo a cercare. Ho sentito in giro la sua "Amen" e non mi ha attirata per nulla, anzi. Perciò non mi aspettavo niente di che e quando l'ho visto entrare con quel maglione e scimmione al seguito ancora meno. La canzone per me può essere un tormentone estivo, nient'altro. Di certo non da vittoria sanremese. Però all'ultimo un po' me l'aspettavo che avrebbe vinto perchè, non so, sembra che ogni anno vogliano in qualche modo stupire la gente così che ci sia da parlarne e riparlarne nei giorni a seguire. Impressione mia forse.

Mi sono piaciuti la Mannoia, la Turci, Ermal Meta, Moro, un po' la Atzei e, non l'avrei mai detto, anche D'Alessio (ma poco poco).
Boccio invece Michele Bravi, Bernabei (che puntano sull'effetto "attira ragazzine"), le due coppie, Clementino. Gli altri li lasco lì.

Oggi ho guardato un po' L'arena e D'Alessio ha tirato fuori una polemica sulla "giuria di qualità" che di qualità ha ben poco. E io gli do ragione (sono due volte che vado in suo favore, è moooolto strano :-D): con grandi musicisti e intenditori di musica chiamano Chiara Ferragni? O una regista? Che esperte di musica sono? La prima non so nemmeno che faccia abbia, so solo che batteva sulla tastiera di un computer e che ora sta con Fedez, la seconda (di cui non ricordo il nome) sembra abbia collaborato con la Mannoia per la colonna sonora di un suo film quindi neanche sarebbe corretta la sua presenza nei confronti degli altri che potrebbero sentirsi svantaggiati. E magari ce n'era qualcun altro che c'entrasse poco.

Io, intanto, speravo di trovare un po' di rock ma, nemmeno a dirlo, nada. Anche quest'anno si spera nell'anno prossimo.

Antonello Vanzelli ha detto...

Gabbani ha vinto grazie al televoto, giuria demoscopica e giuria di qualità avevano puntato su altro. Ergo, al pubblico è piaciuto e c'è poco da fare. Amen! (per rimanere in tema).

D'alessio ha fatto bene a sollevare la questione, che sui social peraltro era già uscita da giorni. Giorgia Surina? Greta Menchi? Violante Placido? Se questi sono i nomi, mi pare ovvio che non si va da nessuna parte. Ma è anche vero che la giuria aveva votato Ermal Meta, quindi alla fine il loro dovere lo avevano fatto.
Vedremo adesso chi vincerà per radio, alla fine quello conta sul serio. E comunque nessun papiro, il piacere di leggersi è reciproco :-)))

Leonardo Salvaggio ha detto...

Se avessi fatto io la classifica, sarebbe stata questa:

1) Elodie
2) Sergio Sylvestre (sul quale comunque ho forti dubbi perché la sua canzone ha un suono tipicamente R&B americano anni 90 e non attinge dalla tradizione italiana)
3) Francesco Gabbani

Tre musicisti di cui ho scoperto l'esistenza questa settimana.

Detto questo, come ad ogni Sanremo resta una gran tristezza: quella di chi considera che da Sanremo sono usciti Si Può Dare Di Più, Mistero, Era Bella Davvero, Vita Spericolata e tanti altri classici della musica del nostro paese. Oggi non c'è più nulla, solo la cenere; da metà degli anni 90 e da Annalisa Minetti è crollato tutto. Ma davvero oggi Giulia Luzi e Alice Paba cantano nei big? Aver vinto un talent show fa di una cantante una big?

Di chi è la colpa? Forse la crisi non riguarda solo la musica italiana ma la musica mondiale in genere. Del resto ha chiuso anche il festivalbar dove trent'anni fa suonavano Bon Jovi e Depeche Mode. Sicuramente i Talent Show hanno contribuito alla distruzione perché fanno emergere chi sa cantare, ma non chi sa suonare e chi sa scrivere canzoni. Così ci ritroviamo gente come Scanu, Mengoni e Carta che vincono un Sanremo e spariscono dai radar perché, giustamente, non meritano di starci.

Se cerchiamo gli eredi di Vasco, Ruggeri e Ramazzotti a Sanremo non lo troviamo. Forse non è colpa di Sanremo, è che proprio non esistono.

Antonello Vanzelli ha detto...

Discorso condivisibile il tuo, che ho affrontato brevemente in uno degli articoli su Sanremo. Il Festival non riesce più a intercettare sul serio ciò che emerge con le proprie gambe e senza spinte. Comello, Bernabei, Raige, Alice Paba, Atzei, Bravi e via dicendo... Non è questa la musica emergente italiana! Porta su quel palco gente come Il Cile, i Thegiornalisti, Calcutta, Levante, Brunori Sas, gli Ex-Otago, e allora si che ne viene fuori un Festival coi controcazzi.

Per non parlare del rock, ormai abbandonato a se stesso. Quante grandi band sono passate da lì... Bluvertigo, Timoria, Negrita, Afterhours, Subsonica, Marlene Kuntz, Luciferme... Dio che darei per vedere i Verdena - per dirne una - andare lì e spaccare tutto con un pezzo dei loro.
Conti è schiavo delle etichette, loro comandano e lui - da buon soldatino senza spina dorsale - esegue. E i grandi nomi nel passato continuano a non avere ricambio e spesso vivacchiano di rendita.

Anonimo ha detto...

Daccordissimo con te..su tutta la linea. Oltretutto la Luzi non ha vinto neanche quello. .quindi sinceramente non xapysco5da dove l'abbiamo tirata fuori

Anonimo ha detto...

Io continuo a pensare che ho vissuto all'estero per anni senza saperlo!
Non so chi sia Gabbani e da dove sia uscito!
Antonio