30 aprile 2014

RUN DMC, FROM QUEENS COME KINGS




Non sono un fan dei Run DMC della prima ora, lo ammetto. Avevo solo una raccolta intitolata "Together Forever" (tra l'altro funestata dalla presenza dei due pessimi remix di Jason Nevins), e l'album "Tougher than leather" che sicuramente non è tra i migliori. Poi un giorno furono ristampati i primi quattro in versione "deluxe", con confezione digipack, quella di cartone calda anche al tatto, e con brani aggiuntivi. Quando andai a ritirarli nel mio negozio di fiducia faceva un freddo boia, era la fine di novembre, e anche per questo corsi a casa ad ascoltarli.
Iniziai dal primo omonimo album e mi accorsi subito che questo trio non si poteva ascoltare solo sulle compilation, perché ogni brano di ogni album meritava di finire su una compilation. Non c'era una sola canzone che non trasmettesse passione e genialità e la molteplicità dei suoni proposti non si poteva certo racchiudere in un frettoloso greatest hits.

           I DISCHI CHE MI HANNO CAMBIATO LA VITA di Leonardo Salvaggio

28 aprile 2014

RITORNI A NORDEST





Correva il 2004. Con l'amico di scorribande Donato sanciamo un patto, non di sangue, ma di birra: prossimo concerto degli Estra si va! Dovunque lo facciano, senza se e senza ma, fosse anche in quel lontanissimo - e difficile da raggiungere da Potenza - Nordest. C'erano voci di una pausa ed avevamo paura che la band trevigiana ci tirasse il brutto scherzo di sciogliersi senza avere la possibilità di vederli almeno una volta dal vivo.
Gli anni passano, le speranze diventano esili come ali di farfalle, e nel frattempo Giulio Casale inizia una proficua attività teatrale: porta in scena Gaber prima, il mondo della Beat generation, Fernanda Pivano e De Andrè poi.
Non ci credevo più, quando pochi mesi fa mi arriva una mail da Guendalina - anche lei iniziata al culto della band - che riaccese la luce della felicità: "Ci sono quattro nuove date degli Estra, si va?" Incredulità shakerata a gioia, con una spruzzata di panico: e se le date sono infrasettimanali e non riuscissimo ad andarci?
Treviso? Milano? Firenze? Roma? Con buona pace delle ferie che non ho?.Firenze, si va e basta!

                          ESTRA - VIPER CLUB 17.04.2014 di Vito Possidente

23 aprile 2014

I DISCHI ITALIANI PIU' VENDUTI DEGLI ANNI '90





Sino ai vent'anni ogni giorno è un nuovo romanzo, una storia dentro la storia. Ti alzi e vivi tutto con l'entusiasmo e la sfacciataggine di chi si sente vivo, e il tuo cuore rimbomba pieno, rock. Poi i giorni iniziano a correre, come se qualcuno avesse pigiato "l'avanti veloce" sulla macchina del tempo senza che tu te ne sia reso conto. Gli anni zero non sono mai esistiti, io non me li ricordo.
Penso a ieri come fossero ancora gli Anni '90, lo zaino Invicta, le cassette della TDK, il gol di Baggio alla Nigeria, i marocchini con i cd masterizzati agli angoli delle strade, le radioline su "Tutto il calcio minuto per minuto", il Karaoke, il Festivalbar e Mai dire Gol con Aldo Giovanni e Giacomo, Qualcuno si è rubato i miei anni zero e qualcun altro inizia a darmi del lei. Magari un giorno scoprirò chi ha accellerato il tempo. Voglio fargli male.

                           LA CLASSIFICA DEI 100 PIU' VENDUTI DEL DECENNIO

18 aprile 2014

INDIANI IN CAPO AL MONDO





A volte vorrei avere il dono dell'ubiquità, e non per godermi una bionda e una mora allo stesso tempo (siete i soliti maliziosi...). Altro venerdì di concerti, ma nell'ex capitale del Regno d'Italia c'erano in programma gli Ex-Otago e Le Luci della Centrale Elettrica. L'indecisione mi ha consumato a lungo. Ho ascoltato bene i loro nuovi lavori prima di decidere, sono un fan di Vasco Brondi da sempre, ma alla fine ho optato per il quintetto ligure: il mio mood di questo periodo si sposa meglio con le atmosfere di "In capo al mondo", il loro quarto album.

              EX-OTAGO - OFFICINE CORSARE - 11.04.2014 di Vito Possidente

17 aprile 2014

PLAGI MUSICALI





In un mondo giusto, i Ritmo Tribale avrebbero riempito i palazzetti e portato a casa i Dischi d'oro. Il grande pubblico li ha snobbati, a torto, e Stefano Edda Rampoldi , il frontman di quel grande gruppo, sparì dalle scene, risucchiato da un buio personale durato troppo a lungo. Ora fa il pontista, l'operaio che mette in opera i ponteggi, ma ha mantenuto un'umanità che fa commuovere. Ho letto una sua recente intervista e sono stato male. Ma quella è un'altra storia e spero di riparlarne.
Ad ogni modo, Edda - che ha pubblicato due grandi dischi da solista - ammetteva un paio di influenze, due canzoni che dovevano più di qualcosa ad AC/DC e Psychedelic Furs. Nel disco non si avvertivano minimamente. Le grandi persone non si nascondono. Poi ci sono quelli che fanno dello scopiazzamento un'arte, e quando glielo si fa notare, fanno gli gnorri, parlano di omaggi, a volte si incazzano pure. Non mi riferisco a nessuno in particolare, ma baratterei volentieri un Edda con tanti grandi nomi dell'attuale hit-parade...

                     PLAGIO - TENERE FUORI DALLA PORTATA DEI BAMBINI

15 aprile 2014

LITFIBA, IL BANDIDO E' ANCORA VIVO






"La domanda riguardava il nostro futuro. Piero aveva già annunciato tutti i suoi programmi, e quando era arrivato il mio turno di rispondere mi ha anticipato dicendo "Andrà a pescare!". E' stata una grande scorrettezza, una malignità. In quella sede mi sono limitato a ribattere che le mie intenzioni non erano quelle che sarebbero piaciute a lui, ma poi nei camerini abbiamo litigato furiosamente. Per tre o quattro giorni non ci siamo rivolti nemmeno una parola." Ghigo Renzulli - Fuori dal coro - La vera storia dei Litfiba (di Federico Guglielmi)

Ho avuto storie d'amore che sono finite come un tramonto di gennaio, in modo veloce e silenzioso, e senza grossi drammi. Altre invece regalano parabole impazzite, quelle dei piatti e dei libri che volano, e qualcuno mi ha colpito in pieno dove fa più male. La storia d'amore tra Piero Pelù e Ghigo Renzulli, rispettivamente voce e chitarra dei Litfiba, finisce nella seconda categoria, una delle guerre dei Roses del rock italiano. Del resto anche tra Francesco Renga e Omar Pedrini dei Timoria i toni si fecero accesi (per usare un eufemismo), e il discorso è identico per i Negrita, che però sono sopravvissuti agli scazzi, alle mazzate e ai momenti di crisi.
La scelta di "Infinito" come titolo dell'album di scioglimento fu quantomeno curiosa.

          LA BAND CHE SI SCIOLSE SUL TETTO DEL MONDO - I RETROSCENA

10 aprile 2014

WAY UP HERE - VENTURA LIGHTS




Quando ero piccolo avevo la passione per la batteria. Mi ricordo che "suonavo" secchi, pentole e bidoni con la leggendaria "cucchiarella di legno": la scena successiva era mia mamma che mi rincorreva - stile Marge Simpson con Bart - con la stessa cucchiarella perchè ne avevo sfondato qualcuno.
Questa passione, con il passare degli anni, non è mai svanita (nonostante mia madre) e spesso, gironzolando su youtube, mi soffermo a vedere video di batteristi più o meno famosi.
Uno che seguo da qualche anno è Cobus Potgieter, un ragazzo sudafricano di 28 anni. Il suo canale è ricco di cover di pezzi famosi. Il sound, lo stile e la tecnica lo hanno reso uno dei drummer più celebri e cliccati del portale, con oltre cento milioni di visualizzazioni.
Si, è vero, di batteristi bravi sul tubo ce ne sono a migliaia, perchè lui dovrebbe essere diverso dagli altri? Ve lo spiego subito! Nel 2012, il buon Cobus ha alzato il tiro...

               DA YOUTUBE ALLE LUCI DEL SOGNO di Antonio Tramontano

8 aprile 2014

I 22 TATUAGGI MUSICALI PIU' BRUTTI





Poche settimane fa è apparsa su Facebook la pagina "No ai tatuaggi", che in pochi giorni ha attirato attenzioni e critiche feroci. Attacchi banalotti alla gente tatuata e attacchi sterili quanto infantili hanno aizzato il popolo del web, tanto che la pagina ha raggiunto i 16mila Mi Piace in un amen. Peccato che fosse tutta una grande beffa:
"Noi ci siamo rotti le palle di questa pagina", hanno scritto gli amministratori, " e a quanto pare anche voi. A tutti coloro che non vedono oltre il proprio naso e non hanno capito l'evidente ironia, insultandoci fin dal primo giorno, sappiate che ci avete regalato delle grasse risate. Per tutti gli altri... #noaitatuaggi!"
C'erano cascati in molti, usando dei toni non proprio pacifici. Certo, vedendo la carrellata di tatuaggi musicali pescati in rete, più che un "no ai tatuaggi" andrebbe urlato un "no ai tatuatori CEPU".


7 aprile 2014

IL RITORNO DI CAPAREZZA




"Diciamo la verità. Spesso la scena hip hop italiana non è altro che la pallida copia di quella made in Usa. Alla tentazione dell'hip hop finto povero, che poi si balla nei salotti e nei locali di grido, sfugge il nostro Capa Rezza, di cui tempo fa avevamo recensito un demo.
Ne "La zappa sui piedi", brano d'apertura di questo cd autoprodotto, dice: "Quello che tu chiami hip hop", ripete più volte, "per me è monnezza. Quello che tu chiami rap per me è monnezza..."
Ironia, gusto melodico, senso del ritmo e testi acuti fanno di questo cd autoprodotto un piccolo gioiello da ascoltare con attenzione. Davvero ottima "La gente originale", tutta da ballare e con un paio di frasi geniali: "Non fumo, non mi drogo, non mi canno, non bevo... A volte penso di essere il vero alternativo...". 
Notevole anche l'impatto del beat di "Fuck The Violenza": "Abbi pazienza,", ripete ossessivamente nel ritornello, "tanto se meni e se insulti ti ritrovi al punto di partenza." In tempi di trash gratuito non è poco." Recensione di Gianni Poglio di uno dei demo di Caparezza - Tutto Musica (1999)

                       "NON ME LO POSSO PERMETTERE" - CAPAREZZA

3 aprile 2014

L'ULTIMO CONCERTO DEI BEATLES




Il pugno di un amico che regala il bianco delle nuvole all'occhio destro di David Bowie.
Il maiale volante dei Pink Floyd sulla centrale elettrica di Londra.
Ozzy Osbourne che stacca a morsi la testa a un pipistrello.
Il culo di Bruce Spingsteen sulla copertina di "Born in the U.S.A".
La morte di Cliff Burton dei Metallica o l'uscita dal gruppo - e il rientro - di John Frusciante.
I Muse che si fanno beffe della Ventura a Quelli che il Calcio.
Jimi che incendia la sua Stratocaster.
Freddie Mercury che saluta il pubblico di Wembley in delirio, vestito da regina.
La lite tra i due Gallagher che segna la fine degli Oasis.
Slash che percorre la navata, esce dalla chiesa e splettra lo storico assolo di "November Rain".
I Beatles che si congedano, suonando sul tetto della Apple.

                I GRANDI RICORDI DEL ROCK - IL LIVE DEI BEATLES SUL TETTO

2 aprile 2014

RONNIE JAMES DIO TRIBUTE





A quattro anni dalla sua scomparsa, arriva sul mercato "This is your life", album tributo a Ronnie James Dio, una delle voci più amate del panorama rock e heavy metal. Prodotto dalla moglie Wendy, il suo ricavato andrà in beneficenza, a favore della "Ronnie James Dio Stand Up and Shout Cancer Fund", fondazione no-profit che sostiene la ricerca contro il cancro (http://diocancerfund.org).
Per l'occasione tanti suoi vecchi amici e musicisti che hanno suonato per lui si sono cimentati in delle cover dei pezzi che hanno costellato la lunghissima carriera di Ronnie, frontman di Rainbow, Black Sabbath e Heaven & Hell.

                   THIS IS YOUR LIFE - RONNIE JAMES DIO di Antonio Chimenti